_Mark Cavendish ha vinto l’undicesima tappa del Giro d’Italia del centenario, da Torino ad Arenzano per 214 chilometri. Il 23enne britannico della Columbia-High Road ha regolato facilmente in volata l’americano Tyler Farrar (Garmin), facendo il bis del successo di Milano. E’ il quarto successo al Giro per Cavendish, dopo quelli di Catanzaro e Cittadella nel 2008, il 10° di una stagione in cui ha vinto al debutto la Milano-Sanremo. Terzo Alessandro Petacchi, che si è lamentato ai microfoni Rai per le scorrettezze di Farrar, poi Davis e Hinault. Così tra Petacchi e Cavendish il bilancio in questo Giro è di 2-2. Il via alle 12.17, non parte l’americano Horner (Astana) e dopo una cinquantina di chilometri si ritira lo spagnolo Joaquim Rodriguez (Caisse d’Epargne). Corsa veloce: dopo tre orela media è di 45. Al km 82 cadono Pozzato e Gatto, ma si rialzano. Stessa cosa per Leipheimer (km 109). Una fuga a quattro – Donati, Meyer, Cesar, Grabovskyy – non trova spazio. Allora ci prova Isaichev, sul quale si riportano Marzano che tenta a sua volta l’azione solitaria. Sul Turchino però pure lui viene ripreso dal gruppo: al Gpm transita in testa Stefano Garzelli, poi Armstrong. I big sono tutti lì. In discesa è Armstrong a tirare il gruppo, mentre un problema meccanico mette fuori gioco Pozzato. Diversi tentativi nel finale, ma non impediscono la volata. essuna variazione di rilievo in classifica generale: Danilo Di Luca – arrivato a 25 maglie rose in carriera, record tra i corridori in attivita - guida con 1’20” su Menchov, 1’33” su Rogers, 1’40” su Leipheimer. Quinto Pellizotti a 1’53”, sesto Sastre a 1’54”, settimo Basso a 2’03”, ottavo Lovkvist a 2’12”. Arroyo è nono a 2’35”, decimo Simoni a 2’58”. Gli altri big: Bruseghin 14° a 4’29”, Armstrong 18° a 5’28”, Cunego 19° a 5’31”. Uno dei giorni più importanti del Giro, a detta di alcuni il più importante: la dodicesima tappa è infatti una lunghissima cronometro individuale, da Sestri Levante a Riomaggiore. Sono 60,6 chilometri molto mossi con due salite, il Passo del Bracco e quello del Termine. La classifica generale non rimarrà invariata. Anzi. (Fonte: Gazzetta dello Sport)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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