Cagnotto e Marconi con l'amaro in bocca

_Tania Cagnotto, con una prestazione eccellente, ha sfiorato il podio nel trampolino da 1 metro. E’ finita quarta, nella gara vinta dalla sua amica della stagione americana, quando si allenò a Houston, in Texas, la russa Julia Pakhalina. L’azzurra è arrivata a 7,35 punti dal podio, battuta anche dalle cinesi Wu Minxia e Wan Han, ma ha confermato una condizione eccellente. Tania ha perso la medaglia nei primi due tuffi, dopo i quali era ottava, staccata di 13,65 punti dalla Wang Han, terza. Poi ha rimontato. Sesta dopo il terzo tuffo, quarta dopo il quarto, prima dell’ultimo tuffo, si trovava a 9.45 punti dal podio. Nell’ultimo tuffo, l’uno e mezzo rovesciato carpiato, Tania si è superata. Ha raccolto 68,40 punti. I giudici le hanno assegnato due 9.0, quattro 9.5 e un 10, il voto della perfezione. E’ stato l’unico 10.0 della gara. Ma non è bastato. Molto bene è andata anche Maria Elisabetta Marconi, spettacolare nell’ultimo tuffo. E’ finita sesta con 266.80, il suo record. Julia Pakhalina ha vinto con 325.05 punti, su Wu Minxia, 311.90, Wang Han, 303.95, e Tania Cagnotto, 296.60 (record personale). A fine gara la bolzanina era un po' rammaricata: "Peccato per i primi due tuffi, ma mi tremavano le gambe dall'emozione". Per la Wu si tratta del terzo argento in questa gara. La veterana Julia Pakhalina, 31 anni, aveva conquistato l’oro ai Giochi Olimpici di Sydney del 2000 nei tuffi sincronizzati dal trampolino di 3 metri in coppia con Vera Ilyna. Ultima della finale è giunta la nera canadese Jennifer Abel, 17 anni, la più giovane del campo. Valentina Marocchi e Brenda Spaziani si sono qualificate per la finale della piattaforma da 10 metri: la coppia azzurra, dopo la serie preliminare appena conclusa, si è piazzata al nono posto con il punteggio di 292,11. Al primo posto si sono piazzate le due cinesi Chen-Wang con 341,82. La finale è in programma oggi pomeriggio alle 18,15. La prima medaglia del nuoto sincronizzato, quella del programma tecnico a squadre, è stata vinta dalla favorita Russia, che ha chiuso con 98. 833 punti, davanti alla Spagna (97.883) e alla Cina (96.667). Le azzurre hanno fatto un passo avanti rispetto ai Mondiali di Melbourne 2007 e hanno conquistato il sesto posto (94.666), precedute anche dal Canada e dal Giappone. Eccellente prova nel solo del nuoto sincronizzato di Beatrice Adelizzi: dopo il programma tecnico è quarta con 93.500 punti, dietro alla russa Natalia Ishchenko, 98.667, alla spagnola Gemma Mengual, 97.834, e alla canadese Boudreau-Gagnon, 95.500. Il Setterosa ha incominciato il torneo con una facile vittoria sull’Uzbekistan per 20-3, con 4 gol di Tania Di Mario: tutte le azzurre sono andate a segno, a parte i due portieri. Domani, alle 21.00, il Settebello esordisce contro gli Stati Uniti vicecampioni olimpici. Nei tuffi sincronizzati dalla piattaforma hanno dominato le cinesi Chen Ruolin e Wang Xin, 369.18, con 44 punti di vantaggio sulle statunitensi Dunnichay-Ishimatsu, mentre Leong e Pamg hanno ottenuto la prima storica medaglia per la Malesi. Le azzurre Valentina Marocchi e Brenda Spaziani, 293.88, si sono piazzate decime. (Fonte: Gazzetta dello Sport)
_Quarto posto amaro per Tania Cagnotto nella finale del trampolino da un metro, più o meno come era successo il giorno prima ai fratelli Nicola e Tommaso Marconi nei tuffi sincronizzati da tre metri. I Mondiali di Roma 2009 per gli azzurri non sono cominciati nel modo più incoraggiante: due medaglie di legno. Nonostante abbia migliorato il proprio record personale di punti (290,60 contro 275), Tania non è riuscita a superare l’eterna russa Pakhalina, quasi 32 anni, e le cinesi Wu Minxia e Wang Han (ottima sesta Maria Marconi, sorella di Nicola e Tommaso).
E alla fine la Cagnottina era avvilita e con un sassolino nel costume: «Gareggiare in casa è bello, ma anche molto difficile» ha commentato riferendosi alla tensione pre-gara - che le ha fatto tremare le gambe nei primi due tuffi della finale - e all’atteggiamento «calcistico» di una parte del pubblico, che ha spesso disapprovato gli esercizi delle atlete straniere, in particolare le cinesi, e alcune valutazioni dei giudici. «Per prima cosa non è giusto fischiare le avversarie - ha sottolineato Tania - e poi i buu diventano controproducenti sui giudici, che ne vengono sì condizionati, ma in senso negativo».
A tratti ieri al Foro Italico pareva di essere tornati a oltre 30 anni fa, quando proprio qui, ma sui campi da tennis, Panatta conquistava due Internazionali d’Italia incoraggiato da un tifo calcistico. Ha completato il concetto di Tania, papà Giorgio Cagnotto, il ct dei tuffatori: «Nel nostro ambiente, come in altri sport tipo la ginnastica, c’è grande rispetto e stima tra tutti i concorrenti. Non siamo abituati agli stadi di calcio e non amiamo il tifo "contro". Ci fa molto piacere che il pubblico romano ci sostenga calorosamente, ma senza fischiare gli avversari».
A testimonianza della solidarietà fra i tuffatori, ieri la Cagnotto a fine gara ha abbracciato l’amica Pakhalina, dalla quale ha ricevuto in due parole un augurio che speriamo profetico: «Tre metri», cioè la gara preferita da Tania (oggi le eliminatorie, domani la finale), nella quale l’azzurra è stata bronzo ai Mondiali di Montreal 2005 e Melbourne 2007. Non è stato certo merito dei giudici, comunque, se Tania negli ultimi due tuffi ha rimontato ben 4 posizioni in classifica, ricevendo nell’esercizio finale un «10» che nemmeno la Pakhalina o le due cinesi sono riuscite a ottenere. «Dopo le incertezze nei primi tuffi ho reagito bene e sperato anche di salire sul podio - ha aggiunto la Cagnotto -. Non ho nulla da recriminare verso i giudici, anche se hanno valutato piuttosto severamente il mio terzo tuffo».
Tra l’azzurra e la medaglia di bronzo della Han ci sono oltre 7 punti, dunque non c’è l’amarezza del giorno prima, quando ai due Marconi il podio era sfuggito per soli 9 centesimi. «Non so però se in un altro Paese i due tuffatori di casa sarebbero rimasti senza medaglia, come è successo a Nicola e Tommaso» ha insinuato la loro sorellina Maria Marconi. Sempre ieri, nel nuoto sincronizzato, anche la ct azzurra Laura De Renzis ha detto che l’Italia, ottima sesta nella finale della prova tecnica a squadre, ha «pagato le gerarchie», restando così di pochissimo alle spalle del Giappone.
Vengono in mente allora le squalifiche assurde subite in passato da alcuni azzurri del nuoto, come Loris Facci nella finale europea dei 200 rana a Budapest 2006 (che aveva vinto) e Federica Pellegrini nelle batterie dei 200 sl agli Europei 2008 (poi vendicati con l’oro e il record mondiale nei 400 sl). Italia vittimista o antipatica? L’ardua sentenza ai prossimi giorni iridati di Roma 2009. (Fonte: La Stampa di Torino)