_Federica Pellegrini ha vinto i 400 stile libero dei Mondiali sfondando il muro dei 4 minuti. Un’impresa storica. Federica ha nuotato in 3’59"15, migliorando nettamente il primato di 4’00"41 che aveva stabilito a Pescara il 27 giugno scorso durante i Giochi del Mediterraneo. Quel muro era stato rotto dallo statunitense Rick DeMont nei Mondiali di Belgrado 36 anni fa. Dopo 36 anni Federica lo ha uguagliato. Federica Pellegrini, che al mattino era stata la migliore in batteria, ha fatto gara di testa. Ha tenuto a bada le temibili inglesi Jackson e Adlington, distribuendo benissimo lo sforzo: ha segnato 58"66 ai cento, 1’59"42 a metà gara, 2’59"93 ai 300 e ha chiuso con un ultimo cento da 59"22. Ha toccato con tre metri sulla Jackson, 4’00"60, che era seguita da vicino dalla Adlington, 4’00"79. Le altre erano lontanissime. "Ne ho passate di tutti i colori in questi giorni, a un certo punto pensavo proprio di avere perso la speranza - le sue parole a caldo a fine gara. Oggi pomeriggio pensavo di avere la febbre, per fortuna l'acqua fredda della vasca me l'ha fatta calare. E' una gara davvero difficile, più mentalmente che fisicamente per me. Sono contento di avercela fatta, specie sotto i quattro minuti. Ti puoi allenare benissimo tutto l'anno, ma se non arrivi al 100% di testa non ce la fai". Per l’Italia è la seconda medaglia d’oro conquistata ai Mondiali da una nuotatrice italiana, dopo la vittoria di Novella Calligaris sugli 800 nella prima edizione a Belgrado nel 1973. Alla fine della giornata gli azzurri della staffetta veloce si sono piazzati quinti in una gara bellissima sul piano agonistico. I russi, infatti, hanno rischiato la clamorosa sorpresa, superati solo nell’ultima vasca dagli statunitensi, che hanno schierato l’invincibile Phelps: 3’09"21 per gli statunitensi, 3’05"52 per i russi, mentre i francesi, nonostante Bernard - 46"46 in seconda frazione - sono finiti terzi in 3’09"89. Gli azzurri, penalizzati da una modesta prima frazione di Calvi, 49"03, hanno dovuto sempre inseguire con Galenda, 47"60, il giovane eccellente Orsi, 47"91, e Magnini, 47"39, che ha recuperato due posizioni. Hanno chiuso in 3’11"93, battuti anche dai brasiliani. Phelps, 47"78, ha perso nettamente il duello col brasiliano Cielo, 47"09, ma ha tenuto in corsa gli americani che hanno avuto Lochte, 47"03, Grevers, 47"61, e Adrian, 46"79, il più veloce nell’anchor-leg e, alla prova dei fatti, decisivo. C’è stata una pioggia di primati del mondo, ben 6. La tedesca Britta Steffen ha destato sensazione polverizzando il primato del mondo dei 100 stile libero, nuotando accanto alla grande rivale australiana Lisbeth Trickett in prima frazione di staffetta, ha segnato 52"22. L’australiana ha toccato in 52"62 Le tedesche, però sono state sconfitte di 11 centesimi dalle olandesi Dekker, Kromowidjojo, Heemskerk e Veldhuis, che, con 3’31"72 hanno stabilito il nuovo record del mondo. Nella finale dei 400 stile libero il tedesco Paul Biedermann, 22 anni, ha vinto battendo il leggendario primato del mondo di Ian Thorpe. Ha nuotato in 3’40"07, migliorando di un centesimo il record che ’australiano aveva stabilito a Manchester il 30 luglio 2002. Biedermann ha condotto una gara perfetta. Ha lasciato sfogare il canadese Cochrane, primo per metà gara. Terzo ai 300 dietro a Mellouli e al cinese Zhang Lin, ha superato il cinese nella penultima vasca, poi ha folgorato Mellouli con’ultima vasca eccezionale da 25"77. Ha toccato in 3’40"07 contro 3’41"11 di Mellouli e 3’41"35 di Zhang Lin. Ecco il passo di Biedermann: 54"42 ai 100, 1’51"02 a metà gara, 2’47"13 ai 300. Nelle semifinali dei 100 farfalla la svedese Sarah Sjöstrom, classe 1993, ha battuto il più vecchio record del mondo, stabilito da Inge De Bruijn il 17 settembro 2000 a Sydney: ha nuotato in 56"44 contro 56"61 dell’olandese. La Sjöstrom, partita con la track-start, è passata lenta in 27"12, sesta - contro 26"67 della De Bruijn - poi ha superato tutti con una seconda vasca da 29"32. Non una delle sue rivali è scesa sotto i 30 secondi. Ha destato sorpresa l’eliminazione dell’olandese Veldhuis, che era la seconda nelle liste mondiali. Nella seconda semifinale dei 200 misti femminili la statunitense Ariana Kukors, 20 anni, ha battuto l’australiana Stephanie Rice, olimpionica di Pechino, strappandole il record del mondo. La Kukors ha nuotato in 2’07"03, migliorando di 1"42 il vecchio primato. Ha segnato questi tempi: 27"94 a farfalla, 31"95 a dorso, 36"58 a rana, 30"56 in libero. La Rice, superiore solo nella farfalla, si è difesa con onore, nuotando in 2’08"68. Francesca Segat, 2’12"34, tredicesimo tempo, è rimasta fuori dalla finale. Nelle semifinali dei 50 farfalla i migliori sono stati lo spagnolo Munoz, 22"68, e il serbo Cavic, 22"75. In quelle dei 100 rana lo statunitense Shanteau, con 58"96, ha stabilito il record dei campionati. Nella pioggia di primati della prima giornata, tra gli azzurri, solo Federica Pellegrini è arrivata al record.(Fonte: Gazzetta dello Sport)
...Passion Still Lives Here on Facebook. Diventa fan! Lo sport in chiave olimpica, unisciti a noi
...Oltre quota 46.000 visite per Passion Still Lives Here! Grazie a tutti Voi!
...Cortina 2015, avviata la fase 2 della comunicazione eventi
...Euro 2016. L'Italia si candida e sfida Francia e Turchia
Send us
Hai delle fotografie dei XX Giochi Olimpici Invernali? Sei un volontario? Venues, gare, Torino città, valli olimpiche, gadgets, scorci a cinque cerchi? Inviaci le tue foto e contribuisci con noi a tenere accesa la passione!
Scrivici, saranno pubblicate insieme a tutte le altre (previa citazione della fonte) così da creare il più grande archivio olimpico on line. I ricordi di tutti a disposizione di ognuno. passionstillliveshere(at)gmail.com
The idea
L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
Nessun commento:
Posta un commento