26.11.09

Ali, 50 anni di leggenda


“Di Muhammad Ali ho sempre ammirato la capacità di affrontare le avversità sommando il coraggio a una forza straordinaria, di navigare in mezzo a una tempesta senza mai perdere la strada”. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama scrive così di quello che secondo un recente sondaggio è il più grande sportivo del Novecento per gli italiani. Lo fa in un intervento su un numero speciale che il quotidiano statunitense Usa Today dedica con qualche mese d'anticipo al 50° anniversario dell’inizio della leggenda di Muhammad Ali, l’oro dei mediomassimi conquistato alle Olimpiadi di Roma 1960 quando ancora si chiamava Cassius Clay. Obama è da sempre un grande fan di Ali, tanto che da anni possiede una foto del pugile di Louisville, Kentucky, mentre guarda dall’alto in basso Sonny Liston, appena spedito al tappeto. “Sono troppo giovane per ricordare Clay prima che diventasse Muhammad Ali, quando si trasformò non solo nel campione del mondo dei massimi, ma anche in oggetto di controversia e persino disprezzo – scrive il Presidente -. Ma quella foto mi ricorda della sua capacità di sopravvivere alle avversità, che è la qualità che definisce non solo Ali il pugile, ma anche Ali l’uomo, quello che ha dato il suo contributo più duraturo quando il suo potere fisico è declinato, diventando una forza di riconciliazione e pace in tutto il mondo”. Obama ricorda gli impegni umanitari di Ali, che lo hanno portato in Sudafrica per il rilascio di Nelson Mandela e ad avere un ruolo centrale nella liberazione di 14 soldati americani prigionieri in Iraq nel 1990, del suo impegno in favore dei bimbi malati che visita molto spesso. “Quando gli viene chiesto perché è così amato in tutto il mondo – continua Obama -, Ali alza la mano tremante e risponde 'Grazie a questo. Ora sono più umano'. Questo è il Muhammad Ali che ci ispira oggi: l’uomo che crede che il vero successo arrivi quando ci rialziamo dopo una caduta, quello che ha mostrato a tutti noi come rendere il mondo un posto migliore. Lui è e sarà sempre il campione”. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

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