Lui ce l'ha già, un dolcetto canadese da portare a casa. «Però ho ancora fame» ammette. Pietro Piller Cottrer, dopo la medaglia d'argento nella 15 km, ha spazio libero in valigia. E nello stomaco. Anche se, assicura, stavolta tocca a Di Centa fare un bel boccone sulle nevi di Whistler. «Negli ultimi quattro anni - ricorda - io e Giorgio ci siamo sempre alternati sul podio». Perché perdere le buone abitudini, dunque? Gli azzurri si presentano al via della 30 km pursuit convinti di poter fare bene e apparecchiare un'altra bella tavola olimpica (nonostante il piccolo intoppo della vigilia: Valerio Checchi, alle prese con un problema alla coscia destra, sarà sostituito da David Hofer che completerà il quartetto italiano assieme a Thomas Moriggl). «La forma c'è, il fondo della pista non è così bello come si potrebbe immaginare - spiega Piller Cottrer - ci saranno delle condizioni di neve molto bagnata. Per quanto riguarda l'alternato sembra non ci siano grossi problemi, non ho ancora trovato il giusto sci per il pattinato ma c'è tempo per farlo. Il percorso presenta parecchie insidie, come dimostra l'infortunio accaduto alla Majdic. Stare in mezzo al gruppo diventa complicato perché sarà una gara combattuta, ho ancora fame e quando c'è da battagliare sono sempre pronto».
IL PORTABANDIERA - Di Centa è alle prese con un fastidioso mal di gola, ma il peggio dovrebbe essere passato: «Sto facendo tre giorni di antibiotici, magari soffrirò qualcosina nella pursuit ma sarò al massimo dal punto di vista della respirazione per staffetta e 50 km». E l'inseguimento? «Arrivare quarto e quinto in una gara olimpica non conta. Mi auguro sia una gara dura, altrimenti arrivare in tanti alla fine diventerà problematico. Bauer proverà a fare nel classico un po' di selezione, è l'unico modo per mettere Northug in difficoltà, anche perché non mi sembra al top della forma».
IL CT - Silvio Fauner, commissario tecnico azzurro, suona la carica: «Lo stato di salute generale dei ragazzi è buono. Abbiamo cominciato subito con una medaglia di Piller Cottrer e un buon piazzamento di Di Centa, e sono bei risultati. Nella sprint è andata molto bene grazie alla bella prestazione della Genuin. In queste Olimpiadi è difficile fare una programmazione precisa, occorre procedere gara per gara, ma sono soddisfatto». E poi, come insegna CaterPiller, l'appetito vien sciando. (corriere.it)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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