13.2.10

Enrico Fabris ci crede

Sono passati quattro anni, eppure il ricordo è ancora lì, fissato nella mente. Ed è un flash abbagliante, quello che mette in vetrina sabato sera alle 21 uno dei campioni più amati del nostro sport, il poliziotto di Roana capace di regalare sogni ed emozioni.

Quell'Enrico Fabris che a Torino nel 2006 fu capace di quello che nessuno aveva mai osato immaginare battendo un mostro sacro come Sven Kramer mettendo in bacheca due ori e un bronzo, è pronto a tentare il clamoroso bis a Vancouver. I giochi invernali canadesi del 2010 sono cominciati con la cerimonia inaugurale, un concentrato puro di emozioni, adrenalina destinata a deflagrare poi in gara. Sabato il primo appuntamento da non perdere, quello con i 5mila metri: «Sono tranquillo — spiega Fabris — ho imparato a gestire la pressione e la tensione. Non voglio promettere nulla, non lo feci neppure quattro anni fa e portò bene. È vero che nel 2006 non mi conosceva quasi nessuno e adesso tutti si aspettano tanto da me, ma voglio continuare a puntare su me stesso. Se non credessi nella possibilità di essere protagonista anche a Vancouver non sarei qui. Gli avversari? I soliti, Kramer come sempre su tutti. Lui è un mostro, non si ferma mai, il fatto di averlo talvolta battuto è qualcosa di eccezionale».

Con Fabris ci sarà anche l'asiaghese Luca Stefani, esordiente nella rassegna a cinque cerchi: «Per me è un'emozione indescrivibile essere qui - sottolinea - tutto quello che arriva è qualcosa di guadagnato». Da domenica , poi, scatta anche il fondo con le punte di diamante venete Sabina Valbusa, Magda Genuin e soprattutto Pietro Piller Cottrer: «La preparazione dell'evento— sorride il cadorino — è stata maniacale, quasi ossessiva. Del resto quello che la gente deve capire è che noi fatichiamo per un'unica gara che dà il senso a quanto fatto in quattro anni. Sono tranquillo, so di essermi preparato al meglio, lo stato di forma è confortante».

Occhio anche a Chiara Simionato (pattinaggio velocità), Simone Bertazzo, Mirko Turri e Jessica Gillarduzzi (bob). Ma non è tutto, perché dopo le Olimpiadi ci sarà spazio anche per le Paralimpiadi, in programma dal 12 al 21 marzo. E il Veneto sarà in prima fila, visto che Gianmaria Dal Maistro, atleta ipovedente oro a Torino in SuperG, sarà il portabandiera italiano: «Il fatto che abbiano scelto me — ammette il campione di Schio — è stata un'emozione incredibile, mai provata prima. Dopo Torino 2006 la distanza tra sport praticato da disabili e da atleti senza disabilità è calata. Speriamo che si prosegua su questa strada». nella rassegna a cinque cerchi: «Per me è un'emozione indescrivibile essere qui — sottolinea — tutto quello che arriva è qualcosa di guadagnato». (corrieredelveneto.corriere.it)

Nessun commento: