
LA TRAGEDIA - La tragedia è stata provocata da un errore dell'atleta, che non è riuscito a correggere la traiettoria ed ha perso il controllo dell'attrezzo nella fatale curva 16. La versione ufficiale, però, cozza con alcune dichiarazioni del tedesco Jospeh Fendt, presidente della Fil. «La pista è troppo veloce -riporta il quotidiano britannico Daily Telegraph -. Avevamo pianificato che la velocità massima fosse di 137 km orari. Invece, è superiore di quasi 20 km. Pensiamo che ci sia un errore di progettazione». L'impianto tuttavia è stato realizzato seguendo i modelli creati dall'ingegnere tedesco Udo Gurgel, il padre delle piste olimpiche realizzate per i Giochi di Nagano 1998, Salt Lake City 2002 e Torino 2006. A Whistler, dopo il dramma, per evitare un nuovo episodio «così eccezionale» sono state alzate le protezioni ed è stato modificato il profilo del ghiaccio.
Errore o no, Kumaritashvili ha toccato una velocità che il quotidiano canadese Vancouver Sun indica in 144,3 km orari. Un altro atleta, l'austriaco Manuel Pfister, avrebbe toccato addirittura i 154 km. Adesso si discute anche del dislivello tra partenza e arrivo: tra lo start e il traguardo doveva essere di 149 metri, sarebbe di 152. Tornano d'attualitá le preoccupazioni legate alle curve più strette, collocate nella parte bassa del tracciato dove lo slittino accelera verso il rush finale. «La prima volta che ho provato la pista, ho pensato che qualcuno si sarebbe ammazzato», ha detto lo statunitense Tony Benshoof alla Nbc. Una delle curve è stata addirittura soprannominata «50/50»: perfetto equilibrio tra la possibilità di superarla indenne e di incappare in un incidente. I più tranquilli sono gli atleti canadesi, che hanno avuto la possibilità di prendere confidenza con il tracciato in oltre 300 discese. Per gli altri, invece, solo 40 prove. A Sochi, in Russia, nei Giochi invernali nel 2014, la situazione dovrà cambiare: i progettisti sono stati già avvertiti.
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