30.5.10

Giro: la penultima tappa va a TSCHOPP

Ivan il Terribile ha lasciato sfogare gli attaccanti di giornata sui cinque Gran premi della montagna di giornata, è salito su a buon ritmo sulla Cima Coppi del Giro, il Gavia, ha fatto scappar via l'iridato Cadel Evans, alla caccia di punti preziosi per la maglia rossa ed ha perfino concesso un gentile omaggio al suo compagno di squadra Vincenzo Nibali, soffiando in volata il terzo posto a Michele Scarponi e dunque l'abbuono che avrebbe portato sul podio il marchigiano dell'Androni. Un gesto da capitano vero, che ripaga così lo "Squalo dello Stretto" dalle fatiche di tre settimane e dall'aver rinunciato ad ogni dualismo interno.

Ivan Basso ha praticamente ipotecato la vittoria del Giro d'Italia.

Il varesino, reduce da una settimana da padrone incontrastato della corsa, ha controllato alla grande la situazione nell'ultima tappa di montagna, vinta da Tschopp sul Tonale, aumentando il suo margine sui rivali per la maglia rosa prima della conclusiva cronometro di Verona.

Basso sul Gavia, affrontato nonostante la neve ai margini della strada e un clima invernale, si è limitato a rispondere ai pochi attacchi di Evans e Vinokoruov, in discesa grazie a Nibali non ha perso terreno e sull'ultima salita ha ripreso gran parte dei fuggitivi, tra cui anche Simoni, lasciando la tappa allo svizzero e una decina di secondi proprio al campione del Mondo, che ha chiuso al secondo posto allungando negli ultimi metri.

Basso è dunque vicinissimo al traguardo perchè ha ora da Arroyo 1'15'': la crono di oggi con traguardo nell'Arena di Verona servirà solo come passerella per un'impresa ormai messa in bacheca. Per la vittoria di tappa è stata battaglia sin dall'inizio.

Doveva essere, quella odierna, la tappa di Gilberto Simoni, domani al passo d'addio della sua carriera. Avrebbe voluto, il corridore trentino, vincere il GPM, la cima Coppi sul Gavia, il tetto del Giro con i suoi 2.618 metri, ma nonostante lo sprint e la determinazione, è stato bruciato da Schopp. Subito dopo, nella discesa, Simoni ha rallentato venendo ripreso dal gruppetto degli inseguitori, con Vinokourov, Sarte, Pinotti e Lloyd. Tappa insidiosa per il varesino che ha saputo uscirne indenne anche se, per la verità, Arroyo non appariva in grado, per le sue caratteristiche, di insidiarlo. Certo, rimane la cronometro di domani, 15 chilometri in circuito a Verona, ma i 75 secondi di vantaggio nei confronti dello spagnolo Arroyo sembrano un tesoro difficilmente attaccabile.

Basso è stato un gran ragionatore. Ha controllato la tappa, difficile con perché c'era la scalare il Gavia, c'era freddo, neve, situazione ambientale non certo facile, e ha saputo anche lavorare per il compagno di squadra Vincenzo Nibali. Il terzo posto di Ivan al traguardo che ha battuto allo sprint Scarponi, ha tolto al rivale l'abbuono di 8 secondi. N questo modo Nibali ha conservato nella generale il terzo posto anche se adesso ha appena un secondo di vantaggio nei confronti del corridore marchigiano.

Oggi termina il 93esimo Giro d'Italia. Non più una passerella: in programma c'è una cronometro individuale di 15 chilometri a Verona con arrivo in piazza Bra, davanti all'Arena.

I commenti a caldo

"Se ho addosso la maglia rosa e vincerò questo Giro buona parte del merito è di Vincenzo. Ma non è ancora finita". Ivan Basso torna autentico leader, ma non dimentica i compagni che faticano per lui. "Nibali è un fuoriclasse, il futuro è suo" ripete la maglia rosa. Che oggi ha una dedica speciale: "Devo dire grazie soprattutto a Vanotti, ha capito che io e Vincenzo eravamo un pò in difficoltà e ha fatto il triplo del lavoro. Oggi in tanti mi hanno fatto i complimenti per lui".

Il capitano della Liquigas ripete che "anche oggi è stata una giornata molto molto difficile. Hanno provato a fare esplode Giro, ci hanno attaccato dal chilometro zero. Siamo partiti a tutta ma abbiamo mantenuto la calma. Ho rischiato facendo andar via Vinokourov ma molto fiducioso nei miei compagni".

Personalmente si dice contento "perché ho guadagnato qualche secondo su Arroyo, il che non guasta. Ma per domani non mi sento tranquillo, tutto puo' accadere, è nel mio carattere: preferisco così, sono scaramantico. Preparerò la crono come se avessimo lo stesso tempo. Una cronometro finale è sempre difficile. E poi ricordate quello che è accaduto l'anno scorso a Roma... Evans? Ha vinto una tappa, ha lottato fino all'ultimo. E' uno tenace, un grandissimo campione, uno che onora Giro cosi' è da applausi". "Basso è di un livello superiore a me" ammette l'australiano.

Antonella Occhiolino

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