30.6.09

Anche la Filippi è d'oro

_Alessia Filippi ha vinto la medaglia d’oro nella finale femminile degli 800 stile libero ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. L’azzurra ha trasformato la gara per il podio in un vero e proprio monologo trionfando in 8’20"78 (nuovo record dei Giochi, che migliora quello stabilito appena lunedì, in batteria, dalla stessa nuotatrice romana con 8'25»27). «Ero partita per fare il record italiano, perché con il record alle Olimpiadi di Pechino vinsi l’argento», ha commentato a caldo la Filippi ai microfoni di RaiSport: «Volevo fare una gara di alto livello e ci sono riuscita. Il riscontro cronometrico è molto buono, ma tra un mese potrei fare molto meglio», ha aggiunto riferendosi all’appuntamento dei Mondiali di Roma. «Ai mondiali ci tengo veramente tantissimo», ha ammesso la nuotatrice romana, «sono il bivio della mia carriera». La Filippi nella finale odierna ha preceduto la slovena Nina Cesar, argento in 8’31"26, e la francese Ophelie Cyrielle Etienne, bronzo in 8’32"38.
Ricco per gli azzurri il bottino di giornata ai Giochi del Mediterraneo. Adriano Malori ha vinto la medaglia d’oro nella prova di ciclismo a cronometro . Il campione del mondo in carica Under 23 ha percorso il tragitto di 25.8 km da Roseto degli Abruzzi a Pescara in 28’28"61, primeggiando sul francese Tony Gallopin (+40") e sul greco Tamouridis (+59"). Sara Cardin ha vinto la medaglia d’argento nella categoria 50 kg donne di karate. In finale l’azzurra è stata battuta dalla turca Celik con il punteggio di 2-1. Alice Carpanese ha ottenuto la medaglia di bronzo nella finale femminile dei 200 stile libero vinta dalla alla spagnola Patricia Castro Ortega. Bronzo per Marco Belotti nella finale maschile dei 200 stile libero. Terzo posto anche per Mirco Di Tora nei 100 dorso. Cristina Maccagnola, infine,si è aggiudicata la medaglia d’argento nella finale femminile dei 50 farfalla. (Fonte: Corriere della Sera)

28.6.09

Carattere Pellegrini


_Cocciuta, ha inseguito il tempo perso una bracciata dopo l’altra. E ci ha messo chilometri. Li ha nuotati ogni giorno per far passare la paura: un approccio muscolare agli attacchi di panico.
Federica Pellegrini si muove così, da quando sedicenne si è presentata al mondo con un argento olimpico e ha detto: «Voglio l’oro». Quattro anni dopo lo ha portato a casa. Quando Laure Manaudou le ha rubato il primo record, l’ha guardata e ha pensato: ti raggiungo. E le ha soffiato primato e fidanzato. Una strada dritta, una conquista dopo l’altra con lo sguardo puntato sull’obiettivo successivo fino a che l’istinto da predatore si è placato e l’acqua le ha restituito un’immagine mai vista, la sua faccia spaventata. I 400 metri sono diventati un incubo, la distanza dei brutti pensieri e dei giorni sbagliati come la gara di Pechino, sempre nei 400, buttata e mai metabolizzata, come la crisi respiratoria che l’ha costretta ad affrontare l’idea di essere umana. Poi, in marzo, un’inglese le ha rubato il record dei 400 e si è riacceso il vecchio riflesso: «Lo rivoglio». Ha iniziato la caccia e annullato la distanza, tra lei è l’inglese, tra lei e il passato. Anche se ora sa che esistono le ombre: «Non potrà andare sempre così bene». Come se in quella strada dritta fosse necessario disegnare qualche curva e magari, in lontananza, una svolta. (Fonte: La Stampa di Torino)
_C’è la paura che ti blocca e quella che ti spinge al di là del confine. Il mondo di Federica Pellegrini è racchiuso in un duello di sensazioni che, stavolta, la portano sull’Everest dei 400 stile libero: record e fantasmi di una gara scivolosa cancellati per sempre. «Mi faccio paura da sola e, adesso, la farò agli altri. Paura, uno stato d’animo che a noi atleti fa bene...», racconta la ragazza d’oro del nuoto azzurro. La piscina di Pescara è quella di un evento, i Giochi del Mediterraneo, che, da ieri, brillano come mai: otto vasche, passaggi regolari, cronometro polverizzato. C’è il primato, ci sono i flash, c’è la storia da aggiornare. Ma, soprattutto, c’è il sorriso di una ragazza che, adesso, guarda alla distanza che l’ha tradita con l’aria di chi ha vinto la sua sfida. Un record è sempre rumoroso, un botto che spariglia i giochi. Questo lo è ancora di più perché arriva da lontano, ben oltre i 400 metri da consumare in fretta. La Fede d’Italia ha capovolto il suo di mondo, un pianeta dove avevano trovato posto ansia e tremori ogni volta che dai blocchi di partenza all’acqua c’era di mezzo la gara che l’aveva tradita fino ad impedirle di tuffarsi. «Ora è tutto alle spalle. Tutto diverso, sono serena, mi sento forte. Pescara è nel mio destino: il record del mondo, ma - così la Pellegrini - soprattutto la finale agli Assoluti di un mese fa, la sfida che mi ha fatto capire che questi 400 metri non erano più un problema». Un problema alle spalle, ma che ieri mattina ha provato a riprendersi la scena per uscire ko al primo affondo. È accaduto nelle batterie, una vasca con il freno a mano tirato. «Sì, è vero. Quando mi sono buttata al mattino per centrare la qualificazione alla finale ho sentito quella cosina che mi ha frenato nel recente passato. Ma - sorride Fede - è stato un attimo». L’Italia sobbalza, lo fa spellandosi le mani per il settimo primato del mondo della sua sirena d’oro. Dai Giochi del Mediterraneo ai Mondiali di Roma in agenda fra poco meno di un mese, da un’impresa consumata tutta d’un fiato a un sogno, da ieri, ancora più colorato. «Mi sto abituando troppo bene e, forse, è così anche per voi. Ho fatto una gara capolavoro, adesso voglio ripetermi ai Mondiali: quando dico che mi faccio paura è perché guardo il tempo e mi meraviglio visto che questo è il periodo dove ho raggiunto il punto più alto in fatto di carichi di lavoro. Che cosa sarò capace di fare più avanti?», sorride la Pellegrini. Il cronometro si è fermato brindando a un record che ritrova la sua regina dopo un intervallo di 15 mesi. La Pellegrini fa sette con la mano («I miei primati del mondo») e gioca in contropiede quando è chiamata a incidere la nuova dedica. «Il mio pensiero va al presidente del Cio Rogge. Le sue parole mi hanno fatto enorme piacere, ha detto che le mie prestazioni sono frutto del talento naturale e non per merito dei costumi che posso indossare. Lo ringrazio di cuore», così Federica. Già, i costumi. Quando esce dall’acqua del record, il primo flash è per una campionessa senza sponsor perché una piccola toppa nera copre il marchio ufficiale scelto dalla federazione per i propri atleti. «L’ho fatto per rispetto al mio sponsor personale», si chiude in difesa la Pellegrini prima di tornare in vasca per trascinare la staffetta 4x100 sl all’oro dei Giochi. Il nuoto azzurro fa festa, da Pescara arriva la scossa più attesa. Federica, la crisi, il panico su una distanza improvvisamente «nemica»: tutto alle spalle. «Penso che la crisi sia superata... Gli avevo chiesto di migliorarsi, si è migliorata», scherza il tecnico azzurro Castagnetti. Lei, la nuotatrice più veloce su una distanza che piace alle inglesi racconta di «tre anni per me difficili» e fissa un nuovo obiettivo di vita dopo la fatica di Roma. «Me ne andrò negli Stati Uniti con Luca (Marin, ndr), per me sarà una nuova esperienza di vita. Starò là sei mesi e tornerò più forte in tutti i sensi». E, la paura? C’è ancora, ma è quella che «a noi atleti fa andare più veloce». L’altra, la sensazione d’ansia che l’aveva messa in ginocchio è svanita. O, se ritorna, dura giusto il tempo di pochi secondi, 50 metri che non possono più mettersi di traverso fra la Pellegrini e il tetto del mondo. I 400 metri stile libero sono di nuovo suoi. (Fonte: Corriere della Sera)

27.6.09

100 volte Valentino!

_Il trionfo n. 100 della carriera è arrivato ad Assen, da sempre per tutti il tempio della moto. Per Valentino Rossi una vittoria speciale in un luogo speciale. Non clamorosa come quella di Montmeló di due settimane fa, ma per lui comunque indimenticabile perché in tripla cifra finora ci era andato solo un certo Giacomo Agostini, lassù a quota 122. Adesso a 100 c'è anche Valentino Rossi, oggi autore di una gara alla Michael Schumacher in F.1: partenza a razzo, vantaggio scavato a colpi di giri veloci, gestione della corsa e Jorge Lorenzo secondo, impotente. Terzo Casey Stoner, pure lui staccato e non in grande forma fisica, quarto Colin Edwards, lontanissimo. La dimensione del garone di Valentino oggi, semplicemente imprendibile. Disastro per la Honda Hrc: Daniel Pedrosa e Andrea Dovizioso sono caduti ed entrambi si sono ritirati. Aveva una grande fretta oggi Valentino. Non c'è stata gara, il campione del mondo aveva appuntamento a dopo il traguardo coi ragazzi del suo fan club con cui aveva preparato la scenetta celebrativa di uno dei momenti più importanti della sua carriera: bandiera col n. 100 e mega striscione srotolato con calma (e in favore di telecamera). Sopra le 99 foto delle sue precedenti vittorie e lo spazio finale per quella di oggi. Il solito spettacolo nello spettacolo. "Un traguardo quasi irraggiungibile" gli ha reso onore Jorge Lorenzo alla fine. Lo spagnolo oggi ha provato a stargli dietro poi ha capito che il passo del rivale era di un altro pianeta. Che la scena oggi non sarebbe proprio riuscito a levargliela. Così ha saggiamente difeso 20 punti che gli consentono comunque di restare in scia a Valentino. Ma ora inizia il difficile: perché è dietro e deve ancora dimostrare che il sorpasso preso a Montmeló non ha lasciato scorie nel suo morale, un sospetto tuttora in piedi. Per il resto da segnalare il quarto posto di Edwards davanti a Vermeulen, Toseland e De Puniet. Capirossi 10°, De Angelis 11°, Melandri 12°. Canepa 14°. Caduta nel finale per Mika Kallio che stava per portare a casa un buon sesto posto. La prossima settimana si torna in pista (solo la MotoGP) a Laguna Seca. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

25.6.09

Pace fatta, mondiale salvo


_Tanto rumore per nulla. O quasi. Alla fine, come aveva previsto Max Mosley, presidente della Federazione internazionale dell'automobile (Fia), l'accordo con la Fota (l'associazione dei principali costruttori di Formula Uno) è stato trovato e quindi il campionato mondiale 2010 è salvo e non ci saranno due divise competizioni. L'annuncio è arrivato al termine del Consiglio mondiale della Fia a Parigi, in una conferenza stampa congiunta di Mosley e Luca Cordero di Montezemolo, alla guida della Fota. La Fia ha deciso di non cambiare le attuali regole in Formula 1, che saranno tenute in vigore fino al 2012. Non ci sarà così il campionato alternativo che avevano annunciato otto squadre se non si fosse arrivati a un accordo con la Fia (decisa a introdurre un tetto di spesa di circa 45 milioni di euro). In c0mpenso, però, Mosley a ottobre non si ricandiderà alla presidenza. «L'obiettivo è tornare in due anni ai livelli di spesa dell'inizio degli anni Novanta», ha spiegato Mosley. «Sono felice, ha prevalso il buon senso», ha aggiunto Bernie Ecclestone, detentore dei diritti commerciali della Formula Uno. Soddisfatto Montezemolo. «Vorrei ringraziare tutti i nostri tifosi che ci hanno supportato e che adesso avranno, finalmente, una vera Formula 1 - ha affermato ai microfoni di Sky il presidente della Fota e della Ferrari. - Spero nel prossimo anno, senza tutte queste decisioni strane sui regolamenti che ci hanno penalizzato, di avere anche una Ferrari che torna a vincere». (Fonte: Corriere della Sera)

19.6.09

Formula... ? Otto scuderie contro la FIA

_Il compromesso atteso non c'è stato, tra Fota e Fia adesso è rottura vera. Gli otto team ribelli hanno infatti detto no all'ultima offerta arrivata dal grande capo della federazione internazionale Max Mosley, e dopo una riunione fiume nel quartier generale della Renault a pochi passi da Silverstone, dove domenica si corre la tappa inglese del mondiale, hanno deciso di chiudere ogni possibile trattativa e di «incominciare la preparazione di un nuovo campionato».Le scuderie capitanate dalla Ferrari sono pronte ad andarsene e lo fanno sbattendo la porta e accusando pesantemente la Fia, dichiarandola di fatto responsabile dell'avvenuta rottura: «I desideri dei team più importanti sono stati ignorati - si legge nel comunicato arrivato a tarda notte della Fota - inoltre, decine di milioni di dollari non sono stati distribuiti dal detentore dei diritti commerciali (il patron del Circus Bernie Ecclestine ndr) sin dal 2006. È quindi chiaro che i team non possono continuare a compromettere i valori fondamentali dello sport e hanno rifiutato di togliere la riserva alla loro iscrizione al campionato 2010». La rottura arriva al termine dell'ennesima giornata di confronto a distanza tra Fia e Fota, in cui si era registrata anche un'apertura di Mosley, che aveva provato a innalzare il budget cup - ma solo del prossimo anno - da 45 a 100 milioni di euro. Lo aveva scritto lo stesso Mosley in una lettera inviata ai team, in cui si diceva pronto anche ad accettare un revisore dei conti esterno. Era l'estremo tentativo di evitare una crisi che, con l'abbandono dei grandi costruttori, avrebbe portato alla creazione di un mondiale parallelo. Quello che invece il vertice della Fota ha decretato in maniera inevitabile.Giovedì scadeva il termine imposto dal presidente della Fia a McLaren, Bmw, Renault, Toyota e BrownGp che dovevano sciogliere la riserva sull'iscrizione al 2010. A queste naturalmente vanno aggiunte Ferrari, Toro Rosso e Red Bull, che sono di fatto iscritte, ma contro la loro volontà. E invece ora tutti hanno deciso uniti di fare le valigie. E quella che nel pomeriggio di ieri era solo un'ipotesi, ora è diventata realtà. I piloti delle grandi scuderie sono però pronti a seguire i loro team. «Non parteciperò ad una Formula 1 con i piccoli team, meglio gareggiare da un'altra parte -, aveva detto il campione del mondo della Renault, Fernando Alonso - Noi vogliamo competere con i migliori team del mondo, con la massima tecnologia, con i migliori piloti». «Questa - aggiunge - è la Formula 1, per cui se dal prossimo anno tutto ciò non ne farà più parte, sicuramente ci sarà un'altra categoria con queste garanzie». Si infrangono le speranze di Felipe Massa, che si augurava la riconciliazione e che non ha comunque risparmiato le critiche alla Fia: «Sarebbe bello avere una federazione di adulti, che quando sorge un problema si siede attorno a un tavolo con i team a discuterne e lavora per eliminarli. Io spero ancora che succeda» aveva detto il ferrarista. Dopo settimane di botta e risposta anche velenosi, il braccio di ferro tra Fia e Fota sembra davvero essere finito. (fonte: Corriere della Sera)

16.6.09

Montezemolo - FIA: scontro aperto

_Lo scontro sulle nuove regole della F.1 tra Luca Montezemolo e la Federazione internazionale dell'automobile è ormai totale. Venerdì scade l'ultimatum per ratificare le iscrizioni al campionato 2010 cui i team della Fota (tranne Williams e Force India) guidati dalla Ferrari si sono iscritti con riserva, cioè la condizione che i regolamenti restino quelli del 2009 e in particolare il tetto al budget sparisca. E ogni giorno che porta a quella data c'è una scarica di artiglieria da un campo all'altro. Oggi Montezemolo ha replicato al comunicato di ieri con cui la Fia ha accusato qualcuno (il riferimento a lui era abbastanza esplicito; n.d.r.) di non volere l'accordo. "Dal Cda di inizio maggio la nostra posizione non è cambiata - ha chiarito il presidente della Ferrari - ma non ritengo utile continuare le polemiche. Ognuno prenderà le sue decisioni. Qualcuno rema contro? Non commento nella maniera più assoluta. Piuttosto la gente non capisce quello che sta succedendo e non capiamo neppure noi perché si voglia rovinare così questa F.1. In questo momento - ha continuato - da parte nostra non possiamo che ripetere la nostra posizione: abbiamo già posto delle condizioni chiare per partecipare al campionato e la nostra posizione non è cambiata". Ma anche la Fia tiene alto il livello dello scontro. È proprio di oggi un altro comunicato in cui l'ente presieduto da Max Mosley conferma di non voler fare alcun passo indietro sul tetto al budget, il cosidetto budget cap, fissato a 45 milioni di euro. Nella nota la Fia fa riferimento all'incontro di ieri fra gli esperti in materia economica della Federazione e della Fota. "Come concordato nella riunione dell'11 giugno - si legge nel comunicato - gli esperti finanziari della Fia hanno incontrato ieri gli esperti designati dalla Fota. Purtroppo i rappresentanti Fota hanno annunciato di non avere il mandato per discutere il regolamento economico della Fia per il 2010. Infatti, non erano affatto disposti a discutere il regolamento. Di conseguenza non è stato possibile raggiungere il fine della riunione, che era quello di confrontare le regole Fia con le proposte della Fota per trovare una posizione comune. In mancanza di un vero e proprio dialogo, le proposte economiche della Fota sono state discusse, ma è apparso evidente che queste non sarebbero in grado di limitare le spese di un team in possesso delle risorse per battere la concorrenza. Un'altra escalation delle spese sarebbe dunque inevitabile". Da qui, la conclusione: "Le regole in materia economica della Fia restano pertanto quelle pubblicate". (Fonte: Gazzetta.it).

15.6.09

Il campionato delle spie

_Un team sportivo è un picco­lo esercito. Con segreti, tecni­che, strategie da proteggere. E dunque non è difficile immaginare che i rivali possano cercare di impadronirsi di in­formazioni vitali. Con uno spionaggio aggressivo e, a volte, pasticcione. Con azioni che mettono insieme metodi so­fisticati e James Bond fai-da-te. È la storia recente a raccontarlo. Con il clamoroso attacco spionistico contro la Ferrari, seguito adesso dalla maldestra incursione che quelli di Oracle avrebbero organizzato ai danni di Alinghi. Una guerra di ombre nell’af­fascinante mondo della vela, dove le innovazioni in uno scafo possono de­terminare una vittoria prestigiosa. Car­pirne anche solo una può aiutare a stu­diare la contromossa. Ciò che colpisce, però, è la spropor­zione. Da un lato c’è l’uomo al quale Oracle ha affidato la «missione impos­sibile»: un dipendente e non uno 007 con in tasca chissà quali diavolerie elettroniche. Dall’altro una barca che racchiude il meglio dell’high-tech e dell’inventiva. Evidentemente avevano fretta di scoprire qualcosa e si sono do­vuti arrangiare. Altri saranno stati più furbi e scaltri, non lasciando tracce del­le intrusioni. Ma, dettagli a parte, il caso è una conferma di quanto avviene nello spio­naggio tradizionale. Il campo di batta­glia dove si muovono gli agenti segreti — privati o di Stato — è quello stermi­nato della tecnologia. E quando que­sta entra nello sport si trasforma auto­maticamente in un bersaglio appetibi­le. Un’attività non ortodossa su cui in­vestire perché tutto ciò che può dare un vantaggio ad una squadra diventa oggetto di interesse. Un tipo di allena­mento, i miracoli di un laboratorio che rimette in piedi i giocatori, il moto­re, l’aerodinamica, la velatura, il telaio fanno la differenza. Conta l’atleta, ma conta anche come si prepara o il mez­zo che usa nella competizione. E non potendo clonare il campione, gli avver­sari si accontentano di spiarlo. (Fonte: Corriere della Sera)

14.6.09

"Grazie" maestro

_Eccoci di nuovo. Il lavoro ed il progetto comune hanno tenuto lontano sia me che Antonella da Passion Still Lives Here.
Aggiornamenti meno frequenti ma... il blog ed i suoi fedeli lettori hanno comunque risposto presente. All'appello fatto quest'oggi in terra di Spagna e per meglio dire al Montmelo, ha risposto presente - direi con acuto - anche Valentino Rossi che offre lezioni di guida - gratuite, da vero dottore - a Jorge Lorenzo. Staccata all'esterno in pieno rettilineo con tanto di avversario in traiettoria, "semplice" avvisaglia di quel che sarà e, infatti, puntuale arriva la successiva infilata ai limiti della forza centrifuga pochi metri prima del traguardo nel mezzo dell'ultima curva New Holland. Lorenzo sfila amaramente e "ringrazia" per l'impensabile manovra, Rossi torna in vetta al mondiale e assesta una delle sue bastonate psicologiche da ko. La storia in questo sembra ripetersi, il pilota di Tavullia prepara le gare ben prima del mulinare di cilindri e pistoni. L'avviso fatto ieri suonerà ora nelle orecchie dello spagnolo come un campanello d'allarme e segna un'altra puntata dell'eterna battaglia nervosa che anima i circuiti da inizio era Rossi. Restano i nomi pesanti tenuti negli annali polverosi del tempio iridato, centauri che a causa di Valentino hanno pagato metri, punti e titoli:
Biaggi, Gibernau, Hayden, Stoner ed ora (chissà) Lorenzo.
Gli avversari cambiano ma la storia è la medesima.
In questo un'unica certezza: quest'uomo sta dettando le regole del motociclismo moderno. In questo, no, la storia è ancora da scrivere. Grazie, Dottore.
_L’incredibile? E’ avvenuto all’ultima curva di un Gp pazzesco. Valentino Rossi sorpassa Stoner dove nessuno era mai riuscito prima, conquista la seconda vittoria dell’anno, la 99° della carriera in casa del nemico Lorenzo, annichilisce la concorrenza e ora sono tutti e tre al comando, con 106 punti. E non siamo che all’inizio anche se sarebbe giusto chiudere qui il mondiale e assegnare il successo a Valentino, che dopo Laguna Seca con Stoner ha replicato con Lorenzo quella magnifica gara del 2008. Ecco la storia di questa magnifica gara. Al via scatta a fionda Lorenzo che si trascina dietro Valentino e Stoner. Lorenzo prova a fuggire, ma Valentino ricuce e si forma un trenino. Dietro Takahashi vola fuori alla 5a curva mentre De Puniet s’infila tra Pedrosa (4°) e Dovizioso (6°). I tre davanti hanno un altro passo e vanno via in modo pazzesco, al punto che in alcuni tratti sembrano una moto sola. Al 3° giro Valentino è primo, passa Lorenzo e prova a fare il buco. Bene anche Dovizioso che passa De Puniet e prova a liberarsi anche di Pedrosa ,mentre Capirossi, bravo, 7° e molto veloce che passe Puniet e mette nel mirino le Honda di Dovizioso che intanto supera Pedrosa. All’8° giro la situazione è Rossi poi Lorenzo e Stoner, che vuol dire 106 punti a testa nel mondiale, roba da non credere. Al 9° giro Lorenzo sbaglia una curva a destra e perde contatto da Valentino mentre Capirossi è ancora sesto nonostante un lungo. Le gomme cominciano a degradare: è Stoner quello a soffrirne subito, perde oltre 1” dai primi due e deve guardarsi dall’attacco di Dovizioso mentre Lorenzo è sempre a 3 decimi da Valentino. Ma al 12° giro Lorenzo rompe gli indugi e passa Valentino per la gioia del pubblico catalano. La domanda è: e Valentino l’abbia fatto apposta per controllare il compagno? Sta di fatto ce i due rimangono insieme mentre Stoner è già a 2”3 e Dovizioso lo tampina a meno di mezzo secondo. La tensione si taglia con il coltello sugli spalti: Lorenzo davanti ma Valentino incollato al suo codone non è quello che si aspettavano. Ormai è chiaro: Valentino resta dietro per controllare come guida Lorenzo. Il mallorchino davanti senza dare l’idea di fare fatica a restare al comando. E’ il secondo corpo a corpo tra i due dopo Motegi: mancano 4 giri e sono attaccati, a -3Rossi passa prima e prova a lasciare il compagno, ma Lorenzo non molla: appassionante e terribile. Le gomme sono alla frutta ma i due danno spettacolo lo stesso. Incredibile a 2giri dalla fine: Lorenzo stacca al limite, passa Valentino, ma il dottore resiste e all’esterno apre la gambetta e tiene dietro lo spagnolo.
Ultimo giro: è un duello di staccate terribile, passa uno e passa l’altro sino all’ultima curva quando Valentino passa dove nessun altro pilota avrebbe mai osato passare. Ma stiamo parlando di Valentino: è lui è il più grande, arriva a 99 vittorie e dà una lezione al collega, annichilito da quel sorpasso dove nessuno, prima d’ora era riuscito a passare. Terzo Stoner, stremato al parco chiuso (con forti dolori allo stomaco) mentre il mondo di Valentino oggi festeggia, anche se adesso la classifica dice che tutti e 3 sono a 106 punti con due vittorie a testa. E’ il motomondiale, ragazzi. E noi non ci possiamo fare nulla!

5.6.09

Gp Turchia: prime prove libere

_Come ormai divenuto abituale, nella prima sessione del venerdì è Nico Rosberg il più veloce nella prima sessione di prove libere del GP di Turchia. Il pilota della Williams ha fermato il cronometro sul tempo di 1'28"952, precedendo di 311 millesimi il campione del mondo in carica Lewis Hamilton su McLaren, secondo con 1'29"263, e di 319 millesimi Jarno Trulli, terzo con la sua Toyota con 1'29"271. Quinto crono per Felipe Massa, che con 1'29"342 accusa un ritardo di 39 centesimi da Rosberg, più indietro, settimo, Kimi Raikkonen alla guida dell'altra Ferrari: 1'29"398 per il finlandese, +0"446. Alle sue spalle Fernando Alonso, ottavo, poi Rubens Barrichello mentre il leader del Mondiale Jenson Button non è andato oltre l'11esimo crono, a quasi otto decimi da Rosberg.
Sul GP turco, intanto, incombono alcune nubi all'orizzonte. Mumtaz Tahincioglu, presidente della federazione turca, ha ricordasto che la gara ha un posto assicurato nel Mondiale fino al 2011. Poi, bisognerá rinegoziare l'accordo con Bernie Ecclestone, patron del campionato. "Non sarà facile trovare un accordo - ha spiegato Tahincioglu - c'è grande competizione, proprio come quando siamo entrati" ha aggiunto riferendosi alle candidature di paesi asiatici che puntano a entrare nel circus. "Il contratto scade il 12 gennaio 2012 e ci garantisce la gara solo fino al 2011. Dobbiamo arrivare ad un'intesa con Ecclestone prima di quella data. Di sicuro lui ha già altri candidati importanti, alcuni dei quali si sono già impegnati per la costruzione". (fonte: gazzetta.it)