31.3.08

La Fiamma Olimpica a Pechino

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Antonella
La fiamma olimpica e' nelle mani della Cina, responsabile dei Giochi Estivi di Pechino 2008 in programma dal prossimo 8 agosto. A consegnarla ai rappresentanti del Bocob sono state le autorita' elleniche nello stadio 'Panathinaiko' di Atene, teatro nel 1896 della prima Olimpiade dell'era moderna.
La torcia con la sacra fiamma dei Giochi, partita lunedi' scorso dall'antica Olimpia, era giunta ieri ad Atene, dove ha trascorso la notte ardendo in un braciere sull'Acropoli.
Poi il viaggio, in aereo, verso Pechino, dove è stata accolta da una cerimonia organizzata in piazza Tienanmen. Con questo gesto, il presidente cinese Hu Jintao ha dato ufficialmente il via alla staffetta globale che condurrà la fiaccola per 137.000 km attraverso i 5 continenti fino all'8 agosto, data d'apertura dei Giochi.
Hu Jintao ha acceso la fiaccola e l'ha consegnata a Liu Xiang, campione olimpico e mondiale dei 110 ostacoli.
Nel corso dell'evento è stato letto un messaggio del presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Jacques Rogge, secondo cui la staffetta mondiale promuoverà ''la pace e i valori olimpici di amicizia e rispetto''.
The Olympic flame is in the hands of China, responsible of the Summer Games in Peking 2008 scheduled from the 8 to August 27 next: to deliver it to the representatives of the committee organizer they have been the authorities' Hellenic in the stadium 'Panathinaikos' of Athens, theater in the 1896 of the first Olympiad of the modern, in front of quite a lot thousand of spectators.
The torch with the sacred flame of the Games, departed Monday' flowed by the ancient Olimpia, it had come to Athens yesterday, where it has spent the night burning in a brazier on the Acropolis.
Then the trip, in airplane, toward Peking, where you/he/she has been welcomed by a ceremony organized in Tiananmen plaza. With this gesture, the Chinese president Hu Jintao has given away officially the to the world relay race that will conduct the torch for 137.000 km through 5 continents up to August 8, gives of opening of the Games.
Hu Jintao has turned on the torch and he has delivered her to Liu Xiang, Olympic and world champion of the 110 obstacles.
During the event a message of the president of the international Olympic Committee, Jacques Rogge, has been read, according to which the world relay race will promote '' the peace and the Olympic values of excellence, friendship and respect ''.
La flamme olympique est dans les mains de la Chine, responsable des Jeux D'été de Pékin 2008 en programme de 8 heures au 27 août prochain: la remettre aux représentants du comité organisateur elles sont restées les autorité' helléniques dans le stade 'Panathinaikos' d'Athènes, théâtre en le 1896 de la première Olympiade de l'était moderne devant pas mal de milliers de spectateurs.
La torche avec la flamme sacrée des Jeux, lundi' dernier parti de l'ancien Olimpia, elle était arrivée hier à Athènes, où il a passé la nuit en brûlant dans un brasier sur l'Acropole.
Puis le voyage, en avion, vers Pékin, où elle a été accueillie par une cérémonie organisée en place Tiananmen. Avec ce geste, le président chinois Hu Jintao a officiellement donné le feu vert au relais mondial qui mènera le flambeau pour 137.000 kms aux 5 continents jusqu'à le le 8 août, donne d'ouverture des Jeux.
Hu Jintao a allumé le flambeau et il l'a remise au Liu Xiang, champion olympique et mondial des 110 obstacles.
Dans le cours de l'événement un message du président du Comité olympique international, Jacques Rogge, a été lu, selon lequel le relais mondial recevra '' la paix et les valeurs olympiques d'excellence, amitié et respect ''.

28.3.08

Passion STILL Lives Here

Passion_still_lives_here_scatti olimpici
Il rosso della passione lascia il posto al candore soave e tiepido del bianco. Sulla ventesima olimpiade invernale dell'era moderna sta per calare il sipario. Un ponte immaginario solca Torino e la lega a Vancouver 2010. Tra il benvenuto canadese ed il saluto italiano, centinaia di spose raffigurano una Mole stilizzata al centro della "piazza". Torino 2006 sta per chiudersi con una convinzione... Passion Still Lives Here. Image: archivio Luca, size 2,80 Mb, high.
The red of the passion leaves the place to the sweet and lukewarm innocence of the white. On the twentieth winter Olympiad of the modern era it is about to lower the curtain. An imaginary bridge ploughs Torino and the league to Vancouver 2010. Among the welcome Canadian and the Italian regard, brides' hundreds represent a Mole (Torino's symbol) stylized to the center of the "plaza". Torino 2006 are about to close him with a conviction... Passion Still Lives Here. Image: Luca's file, size 2,80 Mb, high.
Le rouge de la passion laisse la place à la candeur suave et tiède du blanc. Sur la vingtième olympiade de hiver de l'elle était moderne il va descendre le rideau. Un pont imaginaire sillonne Torino et la ligue au Vancouver 2010. Entre le bienvenu Canadien et le salut italien, centaines de mariées représentent le Mole (le symbol de la ville de Torino) stylisée au centre de la "place". Torino 2006 va se fermer avec une conviction.... Passion Still Lives Here. Image: archive de Luca, size 2,80 Mb, high.


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25.3.08

Regina d'Europa

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article La Stampa di Torino
La testa all’indietro, dentro l’acqua come aveva fatto a Melbourne dopo il record del mondo dei 200 stile libero, solo che questo non durerà soltanto 24 ore, almeno per un po’ i 400 sl saranno di Federica Pellegrini, firmati a 4’01"53, 60 centesimi sotto il cronometro di Laure Manaudou.Una sfida a distanza che si prende tutta la vita, la piscina, gli amori, messaggi, risposte e primati strappati. La diva francese non è in Olanda mentre la rivale le ruba il tempo, è rientrata venerdì, ansiosa di allenarsi, e non aveva in programma nessuna gara con Federica in questi Europei.Giusto un incrocio fugace in mezzo a una staffetta: prima frazione a Manaudou, seconda a Pellegrini e un tocco subacqueo da condividere prima di rimbalzare lontane. Si sono ignorate, lo fanno da sempre figurarsi ora che l’italiana si è fidanzata con Marin ex «chou chou» di Laure e sempre principe consorte. Ieri bronzo nei 400 misti, era il campione uscente ed è finito male, battuto dal suo personale incubo, l’ungherese Laszlo Cseh. Dalla piscina del riscaldamento ha guardato sul monitor la fidanzata stracciare la concorrenza. Pellegrini, potente e allenata, ha iniziato in media poi si è lanciata nella corsa contro il record ed è rimasta in testa fino alla fine.Dietro mancava la vera avversaria, Manaudou, «non importa, avremo tempo di stare una contro l’altra alle Olimpiadi. Ciao Laure». Ma non ha messaggi da inviare a Mulhouse, solo baci da spedire a Marin che risponde con le linguacce e dopo un abbraccio lungo 30 secondi di diretta tv le dice: «Almeno tu sei andata bene».Lei si è tatuata sulla caviglia il nomignolo che gli ha dato: «Balù», come l’orso del re giungla «ma scritto in un altro modo, con lù, Luca». Frasi da gatta per la ragazzina che ad Atene si è fatta conoscere con un argento sui 200 preso con le unghie laccate di nero. Collezionista di tigri, aggressiva e convinta di sé, quando si è ripresa dall’estasi dei numeri sul tabellone, ha mimato «bla bla bla». Tutti zitti. «Al giudice che mi ha squalificata nella batteria dei 200, a chi mi vedeva come eterna seconda e un po’ anche a Castagnetti, il mio tecnico. A lui non va mai bene niente. Sono certa che s’è dichiarato preoccupato dalla mia love story per spronarmi. C’è riuscito, però adesso è ora che accetti la situazione. E’ il regalo che voglio per questa impresa: ho dimostrato di saper gestire fatica e fidanzamento, lasciatemi vivere in pace la mia relazione».Non era una giornata tranquilla, troppa ansia nell’aria, la pressione sull’unica distanza rimasta, i 400 metri. Non sono suoi, li prova da poco e in più «Castagnetti si è messo la maglietta sfigata, non gli ho detto nulla perché non volevo farmene dire dietro altre». Non ne aveva altre, quando la sua protetta è uscita dalla piscina, il solo commento è stato: «Perfetta». Mancava un oro alla carriera di Federica Pellegrini e anche un titolo Europeo, arrivano con il record del mondo, dopo un argento e un bronzo di squadra portato a casa con un altro primato personale, la miglior frazione mai nuotata in una 4x200 sl, 1’54"98. «Stavolta non è una rivincita, quella l’ho presa ai Mondiali di Melbourne, dimostrando che c’ero. Là scoppiai a piangere. Stavolta sono più consapevole, persino tranquilla. Sapevo di valere questo ed è il motivo per cui mi sono infuriata dopo la squalifica. Non era falsa partenza, ero veloce. Sono stata tentata di tuffarmi con un tempo di reazione ancora più basso, avrebbero dovuto ammettere l’errore. Non mi è riuscito e alla fine con quella stupidata mi hanno dato solo uno stimolo in più».Non le mancano, in un anno ha cacciato dalla sua piscina due tra le migliori atlete al mondo: prima Laure Manaudou allora in fuga per amore e ansiosa di sperimentare il metodo Castagnetti, poi Alessia Filippi che è rimasta ancorata al centro federale di Verona, però ci si allena part time e non con il ct della Nazionale. La spilungona ha già mandato i suoi reclami dopo gli ori nei 400 misti e negli 800, nei 400 di Federica si è piazzata quarta a 7 secondi di distanza: «Non era la mia specialità e sono felice di essere stata in corsia, potrò dire io c’ero». Carinerie, pacche sulle spalle. Arriva anche quella di Bernard: «Complimenti». Acque calme a fine Europeo prima della tempesta olimpica. (fonte foto: sito ufficiale Federica Pellegrini).


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23.3.08

Europei di nuoto: ancora medaglie per gli azzurri

Passion_still_lives_here_Article Antonella
Emiliano Brembilla (1'48"36), Massimiliano Rosolino (1'47"38), Nicola Cassio (1'46"57) e il "re" Filippo Magnini (1'47"63): oro nella 4x200 stile libero in 7'09"94 nella gara che ha chiuso la sesta giornata del nuoto ai Campionati Europei di Eindhoven.
Gara entusiasmante per i nostri ragazzi e medaglia stra-meritata.
Argento alla Russia in 7'11"70; bronzo all'Austria in 7'13"99.
Gli azzurri hanno sfiorato il record europeo che detengono dall'Europeo di Budapest in 7'09"60, con, in batteria, Magnini, David Berbotto, Cassio e Rosolino.
E' il 5° oro europeo consecutivo per la staffetta italiana 4x200 stile libero: da Helsinki 2000 ad oggi; sempre presente Massimiliano Rosolino. "Abbiamo disputato una bella staffetta - asserisce Magnini - Io, Emiliano e Massimiliano eravamo un po' stanchi, Nicola Cassio ci ha dato la spinta in più. Sono contentissimo". "Per me è un onore gareggiare con i ragazzi e sono molto felice di rientrare nel gruppo della staffetta", gli fa eco Brembilla. Rosolino: "Abbiamo ottenuto un tempo che non immaginavamo, in vista delle Olimpiadi sappiamo che possiamo migliorare. Ci proveremo". Poi la dedica più sentita di Nicola Cassio, a cui si aggiungono Brembilla, Rosolino e Magnini: "Dedichiamo il successo allo sfortunato Alessio: vinci per noi. Ti aspettiamo in vasca!". I ragazzi fanno riferimento ad Alessio Tambuzzo, colto da malore in camera di chiamata prima che disputasse i 200 rana junior 1991 ai Campionati di categoria di Riccione per la Società Polisportiva Agrigento: dall'11 marzo è in coma farmacologico a causa di un angioma all'Ospedale di Cesena in attesa di essere operato.
Sempre nel pomeriggio, Alessandro Terrin ha conquistato la medaglia di bronzo nei 50 rana in 27"64. Oro all'ucraino Oleg Lisogor in 27"43, argento al norvegese Alexander Dale Oen in 27"53. "Sono abbastanza contento - commenta il campione uscente in ex aequo con Lisogor a Budapest - però resta il rammarico per la partenza. Peccato".In precedenza, nella prima finale del pomeriggio, Irene De Biasi si è piazzata sesta in 16'46"43 e Rachele Bruni settima in 16'47"17 nei 1500 stile libero. A seguire Flavia Zoccari è ottava nei 200 stile libero.
Per quant riguarda la sezione tuffi, Tania Cagnotto si è piazzata quarta nel trampolino 3 metri agli Europei di Eindhoven con 318,60 punti; 1,10 in meno del bronzo conquistato dall'ucraina Olena Fedorova con 319,70. Oro alla russa Julia Pakhalina con 347,40 punti; argento alla tedesca Katja Dieckow con 330,80 punti.

Gp Malesia, trionfa Kimi Raikkonen

Passion_still_lives_here_Article Data Sport.it
Kimi Raikkonen vince alla grande il Gran Premio della Malesia, seconda prova del Mondiale 2008 di Formula Uno. Primo trionfo con il numero 1 sulla Ferrari per l`iridato finlandese, che sul circuito di Sepang risponde alla McLaren-Mercedese e a Lewis Hamilton dopo la debacle rimediata in Australia. Precedendo la BMW Sauber di Robert Kubica e la McLaren di Heikki Kovalainen, Raikkonen conquista la 16.a vittoria della carriera (a Kuala Lumpur vinse la sua prima assoluta nel 2003), mentre per la Ferrari arriva il successo numero 202 della storia. Con una temperatura ancora una volta molto alta (30°C l`aria, 43°C l`asfalto) la Scuderia di Maranello, come assicurato per tutta la settimana, conferma che i problemi al motore riscontrati in Australia sono stati un episodio isolato. Unica nota negativa l`uscita di pista di Felipe Massa, che ha vanificato una probabile doppietta per il Cavallino Rampante. Ottima anche la gara di Jarno Trulli, quarto al traguardo con la Toyota davanti a Lewis Hamilton, che conserva la vetta del Mondiale con 14 punti contro gli 11 di Raikkonen e Nick Heidfeld, sesto.Le due Ferrari montano gomme piu` dure, mentre i rivali della McLaren scelgono le morbide per la prima parte di gara, cosi` come Trulli, terzo sulla griglia di partenza. Al semaforo verde Massa parla chiaro e si mette alle spalle Raikkonen con autorita`, mentre il pescarese della Toyota non riesce a mantenere la sua posizione, a vantaggio di Kubica, Webber e Lewis Hamilton. L`inglese scatta alla grande e recupera subito quattro posizioni (era nono in griglia dopo la penalizzazione subita in qualifica), mentre il compagno Kovalainen si porta in settima piazza. Con la pista libera Felipe Massa viaggia su ritmi indiavolati la` davanti, mentre nelle retrovie e` il terzetto Coulthard-Alonso-Heidfeld a dare spettacolo. Al terzo giro il tedesco li passa entrambi prima dell`ultima curva, mentre lo scozzese tiene duro prima di cedere anche allo spagnolo.Al giro 17 primo cambio gomme e rifornimento per Massa, seguito da Webber, Trulli e Heidfeld. Nel frattempo in pista Kimi Raikkonen spicca il volo, infila un tempo record e dopo il pit-stop del giro successivo riesce a mettere il naso davanti al compagno ferrarista. Giro 19, tocca a Hamilton fermarsi ai box: l`inglese potrebbe guadagnare terreno sulle Rosse, ma un problema di montaggio della gomma anteriore destra gli costa uno stop di 20``, un`eternita`. L`inglese torna in pista in undicesima posizione e finisce in bagarre con Webber e Heidfeld, mentre dopo la prima tornata di soste Kovalainen risale fino alla quarta posizione, lontano da Kubica (terzo) ma davanti a Trulli.All`orizzonte si profila una doppietta Ferrari, ma al giro 31 questa prospettiva sfuma. Felipe Massa perde il controllo della sua F2008 all`uscita della doppia curva 7 e 8 verso destra, va in testa-coda e finisce nella sabbia, dalla quale non esce piu`. La gara del brasiliano finisce qui, nel disappunto del muretto rosso dal ds Domenicali in giu`. L`uscita di Massa accende la lotta per il terzo gradino del podio tra Kovalainen e l`indomito Trulli. Con serbatoio leggero Kimi Raikkonen stacca il miglior tempo in gara (1`35``405) prima di fermarsi ai box per la seconda sosta al giro 38. In questa tornata di pit-stop e` Webber a rimetterci piu` di tutti, perdendo due posizioni a vantaggio di Hamilton e Heidfeld. Il pilota McLaren e` quinto e montando le gomme piu` dure (molto meglio sulla vettura anglo-tedesca rispetto alle morbide) prova a riprendere Jarno Trulli, lontano una manciata di secondi e ormai lontanissimo da Kovalainen. Il pescarese resiste e conclude alla grande il suo weekend malese, mentre la` davanti Kimi Raikkonen festeggia la prima vittoria dell`anno davanti a Kubica e Kovalainen. A punti anche Mark Webber, settimo, e Fernando Alonso, ottavo con una Renault decisamente poco competitiva. Dodicesimo Giancarlo Fisichella con la Force India.La prossima gara il 6 aprile in Bahrain: la Ferrari ha risposto alla McLaren, e il Mondiale si accende.


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22.3.08

Incetta di medaglie

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article FIN
Impossibile tenere il passo a così tante medaglie. Perdonate il post più lungo che penso potrà mai apparire su questo blog, ma in pochi giorni di gare la nostra nazionale ha fatto incetta di medaglie. Giorno per giorno dai comunicati FIN le medaglie sin qui conquistate dagli azzurri.

22 marzo - Tania Cagnotto

Splendida Tania. Dalla piattaforma e con la gente in piscina. Vederla tuffarsi è un piacere per tutti, soprattutto per papà Giorgio, il suo Ct, e mamma Carmen, che questa volta la segue da casa a Bolzano. "Questa vittoria è dedicata a loro che fanno tanti sacrifici insieme a me." Tania Cagnotto il giorno dopo è ancora più raggiante. Ieri sera ha conquistato la medaglia d'oro dai dieci metri con un punteggio che è tra i più alti e una esecuzione tecnica che è tra le migliori. Alla regina dei tuffi azzurri i giudici hanno assegnato un meritatissimo 355.35 che ha tenuto lontana la fortissima ucraina, campionessa uscente, Iullia Prokopchuk (seconda con 328.35) e tutte le altre: la svedese Eggers, la russa Vintonyak, la tedesca Gamm e la compagna di Nazionale Valentina Marocchi, quinta con 316.10. "Sono contentissima - dice la neocampionessa europea - e in gara mi sono piaciuta. Non era facile battere la Prokopchiuk che aveva un coefficiente di difficoltà maggiore del mio, ma ho eseguito bene i miei tuffi e ce l'ho fatta. Ho ottenuto un punteggio molto alto, vicino al mio personale, e anche questa è una grandissima soddisfazione. La piattaforma mi da un'emozione particolare". Gli Europei di Budapest 2006 sono dimenticati. Dopo quattro anni Tania Cagnotto è tornata sul tetto d'Europa e dall'alto dei 10 metri guarda le avversarie. Nel 2004 aveva vinto la piattaforma a Madrid. Due anni fa in Ungheria era finita nona. Da ieri è di nuovo la prima. "Prossimo obiettivo? Finire bene questi Europei e poi le Olimpiadi".Questa mattina Tania Cagnotto è tornata sulla piattaforma, la stessa che ieri sera l'ha vista trionfare. Ha saltato insieme a Noemi Batki nei preliminari dei 10 metri syncro totalizzando 292.80 punti e qualificandosi per la finale. Oggi pomeriggio ha conquistato un'altra medaglia, questa volta di bronzo insieme alla compagna di Nazionale Noemi Batki con 323.13 punti. La finale è stata vinta dalle tedesche Gamm e Subschinski con 336.63; seconde le ucraine Chaplenko e Prokopchuk con 334.20.
21 marzo - Alessia Filippi e non solo

Quest'Italia è una miniera d'oro! Due medaglie del metallo più pregiato, un bronzo che vale oro, due record italiani e altri due ingressi a Pechino 2008. Tutti successi al femminile nella prima giornata di primavera. Alessia Filippi negli 800 stile libero e Tania Cagnotto dalla piattaforma hanno la medaglia d'oro al collo; ancora Filippi con le compagne Alice Carpanesi, Federica Pellegrini e Renata Spagnolo mostrano con orgoglio quella di bronzo della 4x200. Nel nuoto due medaglie, due record italiani e due nuovi pass olimpici. Alessia Filippi vince 800 stile libero, dopo i 400 misti, con il record italiano di 8.23.50 (2.05.48 ai 200, 4.12.88 ai 400, 6.19.23 ai 600), che sgretola il precedente che già le apparteneva (8.28.73) e guadagna la qualificazione ai Giochi Olimpici di Pechino. E' stata una gara in progressione: sesta ai 150 metri, quinta ai 250, quarta ai 400, terza ai 600, fino al primato con le ultime due vasche in 30.84 e 30.40. "Per me è una grande vittoria, ancora più gustosa di quella nei 400 misti. Inoltre era una prova cronometrica per le Olimpiadi e credo che abbia dato un'indicazione importante e che non possiamo sottovalutare. E' la seconda volta che nuoto gli 800 davvero bene, credo di poter migliorare ancora. Sono felice e soddisfatta. Dedico questa medaglia a tutti i miei amici e in particolare a Miro e Svevo, due parenti che mi hanno aiutato da lassù".Le ragazze della staffetta 4x200 stile libero conquistano la medaglia di bronzo fissando il record italiano: 7.55.69 che è andato a migliorare di quasi sei secondi il precedente di 8.01.11. Tutte e quattro hanno dato il massimo: Alice Carpanese, Federica Pellegrini (1'54"98, crono più veloce al mondo mai nuotato in frazione), Alessia Filippi e Renata Spagnolo e per la 4x200 c'è un posto quasi sicuro alle Olimpiadi (limite 7.56.00). "Un sogno meraviglioso" lo definiscono Carpanese e Spagnolo; "siamo felicissime, non speravamo di essere così velici" aggiunge la Filippi, stanca ma raggiante dopo le due gare ravvicinate; "il merito è stato di tutte" assicura la Pellegrini, soddisfattissima per la sua frazione super. C'è gloria anche per i francesi e proprio nella gara di Filippo Magnini. Nella prima semifinale dei 100 stile libero Alain Bernard stabilisce il record del mondo in 47.60 (passaggio ai 50 metri in 22.88) bruciando il precedente di 47.84 che apparteneva al padrone di casa Pieter van den Hoogenband. Filippo Magnini con 48.97 e Christian Galenda con 49.12 si sono qualificati alla finale di domani. Il due volte campione del mondo Filippo Magnini fa i complimenti a Bernard. "E' stato bravissimo. Nella seconda vasca è tornato molto forte. E' migliorato molto e in questo momento è tra i più forti al mondo. Io sono ancora lontano dalla forma migliore, mi auguro che lui sia già al top altrimenti alle Olimpiadi sarà ancora più dura di quanto pensassi. Gli obiettivi, comunque, non cambiano". Nei tuffi la regina è Tania Cagnotto che si impone dalla piattaforma con un punteggio molto alto: 355.35 con 5 salti a disposizione e una media punti di poco più di 70 a round. "Sono davvero contenta. Oggi ho fatto una delle più belle gare e ho raggiunto un punteggio tra i più alti. Dire che mi aspettavo di vincere è difficile perchè sapevo che la Prokopchuk aveva un coefficiente più alto del mio ma durante la gara ho capito che potevo riuscirci. Questa volta è andato tutto benissimo". In finale con la Cagnotto c'era anche Valentina Marocchi che si è classificata quinta con 316.10. "Alla fine poteva andare meglio ma in questo momento non sono al massimo della forma e quindi va bene anche così". Nella finale dei 3 metri, vinta dall'intramontabile Sautin (quasi perfetti gli ultimi due tuffi) Tommaso Marconi si è classificato al nono posto con 391.75 punti e Nicola Marconi al decimo con 384.65. Il russo, che ha compiuto 34 anni una settimana fa, ha vinto con 493.70 punti, davanti all'ucraino Kvasha (468.70) e al finlandese Puhakka (441.80). "Oggi hanno saltato al di sotto delle loro possibilità - ha detto il Ct Cagnotto - e non sono riusciti a tirare fuori il meglio, come di solito fanno in finale. Il podio era fuori dalla nostra portata ma si poteva fare qualcosa di più". Su Sautin aggiunge. "Per lui il tempo sembra non passare mai. E' un fuoriclasse e in occasioni come queste si esalta. Non ci sono più aggettivi per descriverlo".
20 marzo - Pizzetti & Rosolino

Tre finali, due medaglie e un altro pass per i Giochi Olimpici. L'Italnuoto continua a brillare ai Campionati Europei d'Olanda. La prima medaglia della serie, la più brillante, la vince la matricola Samuel Pizzetti negli 800 stile libero: argento con il tempo di 7'54"09 (1'59"46 ai 200, 3'59"44 ai 400, 5'58"98 ai 600) nella prima finale internazionale assoluta della sua giovane carriera. Nella stessa gara, settimo Federico Colbertaldo in 7'58"35 (1'58"33, 3'58"92, 5'59"43). Quella di Pizzetti è stata una gara tutta in rimonta e anche per questo più emozionante. Ha iniziato a recuperare secondi dai 250 metri. Ai 550 era quinto e aveva appena superato il connazionale Colbertaldo. Ai 750 metri era terzo e nell'ultima vasca ha sferrato l'attacco decisivo al secondo posto. "Avevamo deciso di disputare una gara in negativo - spiega - nuotando il secondo quarto più veloce del primo. Agli ultimi 100 metri ho capito che potevo arrivare a medaglia. Domani ho le batterie dei 1500 stile libero: voglio andare in finale e provare a fare il tempo per le Olimpiadi". L'altra medaglia è di bronzo e porta il marchio di fabbrica di Massimiliano Rosolino nei 200 stile libero: il suo tempo è di 1'47"33 (52"85 ai 100), il suo stile quello di sempre, la sua grinta quella dei giorni migliori. Con lui in finale c'è anche l'amico-rivale di sempre Emiliano Brembilla che chiude al sesto posto in 1'48"22 (53"45 ai 100). Per Rosolino si tratta della terza medaglia a Eindhoven dopo quelle d'argento nei 400 stile libero e con la staffetta 4x100 stile libero. "Ho nuotato per vincere - sottolinea - e l'1'47"33 di questo periodo è un riscontro cronometrico molto positivo in vista del lavoro olimpico da svolgere. Purtroppo sono rimasto fuori dalla lotta con Biedermann e Leveaux e ho patito molto gli ultimi venti metri; ma sono comunque soddisfatto anche in attesa della 4x200". Il terzo sigillo alla splendida giornata azzurra l'ha messo Alessio Boggiatto nei 200 misti conquistando la qualificazione ai Giochi Olimpici: quarto posto con 2'00"55 (26"58, 58"62, 1'32"47) e al di sotto del tempo limite richiesto per Pechino che è di 2'00"63. Manca soltanto la medaglia, ma resta la gioia olimpica. "Dispiace non aver conquistato la medaglia - racconta - ma sono comunque molto soddisfatto perché l'obiettivo principale era il pass olimpico. La gara è stata condizionata molto dalla fase a dorso, c'è tanto da lavorare fino a Pechino". Nell'ultima gara in calendario, la seconda semifinale dei 50 dorso, Mirco Di Tora si è avvicinato ancora di più al suo record italiano (25"58) nuotando il terzo tempo generale di 25"60 e qualificandosi alla finale di domani. "Sono contento e spero domani pomeriggio di migliorarmi ancora un pochino e ottenere qualcosa di buono. Penso alla medaglia di bronzo. E' un pensiero audace ma mi sento bene e credo di potercela fare".
19 marzo - Sacchin

La nona medaglia per l'Italia, la prima dei tuffi dopo le quattro del sincro e le quattro del nuoto; due nuovi pass per i Giochi Olimpici di Pechino 2008. Anche la seconda gionata dei Campionati Europei di Eindhoven dedicata al nuoto e ai tuffi ha regalato sorrisi agli Azzurri. Christopher Sacchin ha vinto la medaglia di bronzo nel trampolino da 1 metro, la sua specialità, Emiliano Brembilla e Massimiliano Rosolino hanno ottenuto il tempo di qualificazione per le Olimpiadi nei 200 stile libero classificandosi secondo e quarto nelle semifinali. Brembilla ha nuotato in 1.47.82, Rosolino in 1.47.97 (in batteria aveva fatto 1.47.85). Il tempo limite richiesto per i Giochi è di 1.48.11. La gioia dei protagonisti. Emiliano Brembilla: "Sono contento di essermi qualificato per le Olimpiadi e di esserci riuscito insieme a Massimiliano. Mi dispiace non aver fatto i 400 ma la scelta dei 200 e della staffetta si è rivelata giusta. Agli Assoluti proverò a qualificarmi anche nei 400 stile libero". Massimiliano Rosolino: "Sono un po' stanco dopo la giornata di ieri ma felice e soddisfatto per quello che sto facendo. Il segreto per essere tornato a questi livelli? Il lavoro, il sacrificio e le quattro ore di allenamento quotidiane. Con Emiliano cerchiamo di dare il massimo ogni giorno. Disputare la stessa gara ai Giochi sarà fantastico". Alessio Boggiatto si è qualificato alla finale dei 200 misti. Ha vinto la sua semifinale e ha ottenuto il terzo tempo generale di 2.00.93, a tre decimi dal limite per i Giochi Olimpici di Pechino 2008.Oggi due record europei: dei 50 farfalla con il serbo Milorad Cavic con 23.11 in finale. Gli apparteneva anche il precedente di 23.25 che aveva stabilito ieri; dei 100 rana con il norvegese Alexsander Dale Oen con 59.76 che ha battuto allo sprint il francese Duboscq di 2 centesimi. Il precedente era del russo Roman Sloudnov con 59.94 del 2001 a Fukuoka.La prima medaglia dei tuffi agli Europei di Eindhoven porta la firma di Christopher Sacchin che nella finale del trampolino da 1 metro ha conquistato il bronzo totalizzando 423.80 punti. Quinto posto per l'altro azzurro in finale, Nicola Marconi, con 403.30. La gara è stata vinta dall'ucraino Kvasha con 454.65 ("un vero fuoriclasse, con una grande reattività e forza fisica", come lo definisce il Ct azzurro Cagnotto) e al secondo posto si è classificato il finlandese campione uscente Puhakka con 432.80. Dopo il bronzo dei Mondiali di Melbourne '07, Sacchin si è confermato leader da un metro e guarda con fiducia ai Mondiali di Roma 2009. "Sono contentissimo. Non sono riuscito ad andare alle Olimpiadi ma mi sono rifatto oggi. Il prossimo obiettivo sono i Mondiali di Roma concentrandomi sul trampolino da un metro ma senza perdere di vista i tre metri. L'emozione per una medaglia è sempre la stessa, sempre grande. Oggi sono andato un po' male all'inizio ma poi ci ho dato dentro e ho recuperato. Peccato per que due errori, ma va bene anche così". E' sorridente il Ct della Nazionale, Giorgio Cagnotto. "Mi è piaciuto di più oggi che a Melbounre. E' cresciuto molto e ha consolidato il triplo e mezzo avanti. Se lo avesse eseguito così ai Mondiali sono certo che avrebbe ottenuto un risultato maggiore. Poteva fare qualcosa in più sul primo e sul terzo tuffo, il doppio e mezzo ritornato e il doppio e mezzo indietro. La gara con Puhakka si è decisa in quei due tuffi. Comunque bravo. E' stato un buon banco di prova per Roma 2009. Molto bene anche Nicola Marconi che era partito male nei preliminari, ha trovato la semifinale più agevole ed andato in crescendo".L'unica azzurra in finale oggi nel nuoto è stata Romina Armellini, 24 anni da compiere a novembre e una storia tutta da raccontare. Lei, nata a Johannesbug, romana di adozione, che anche con l'aiuto del nuoto è riuscita a sconfiggere un tumore alla tiroide. Per lei essere agli Europei ha un valore doppio e un significato straordinario. Seconda agli Assoluti di Riccione a dicembre, dietro ad Alessia Filippi, oggi ha difeso da sola i colori dell'Italia nella finale dei 200 dorso. Ha concluso all'ottavo posto con il tempo di 1.14.84 la prima finale europea della sua giovane carriera. "E' una grande emozione. Sono un po' stanca ma felice. Gareggiare a questi livelli mi aiuta a crescere e migliorare. Al tempo per Pechino ci penserò agli Assoluti, anche se nei 100 dorso per me potrebbe essere più facile". Le batterie dei 100 dorso ci sono domani.


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21.3.08

Argento mondiale per Carolina

Passion_still_lives_here_Article Luca, Data Sport.it & Il Sole 24 Ore
Sguardo che ammalia, eleganza sontuosa, poi il silenzio del pubblico per rispetto e concentrazione. Il pattinaggio è questo, arte nella sua forma più intrinseca, dicotomico da altri sport ove per caricarti occorrono campane, trombe acustische o cori. Il rumore poco sordo e più vicino al sibilo di un ghiaccio tagliato con classe, suona strano da eco ad una musica intepretata.
Classe, già, confine labile tra atleta e campione, data la circostanza, campionessa. Carolina Kostner sta riscrivendo la storia del pattinaggio di figura italiano. Ieri, nella finale mondiale, record personale ed il segnalibro dell'archivio storico stoppato per un attimo. Troppo il tempo in cui l'Italia rincorreva un simile traguardo. Anni fermati in un attimo, lo stesso tempo in cui ci si augura che Carolina possa continuare a spostare in là quel segnalibro e continuare così a scrivere la storia. (Fonte foto: sito ufficiale Carolina Kostner)
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Il Sole 24 Ore - Mai nessuna come lei. Carolina Kostner si migliora ancora e conquista la seconda piazza ai Mondiali di pattinaggio in Svezia, dopo il bronzo del 2005 di Mosca, quando entrò nella storia di questo sport per aver regalato un risultato che l'Italia inseguiva da 27 anni, dal terzo posto di Susan Driano proprio a Goteborg. A conti fatti l'azzurra può addirittura rammaricarsi per l'oro andato alla fortissima giapponese Mao-Asada, che è riuscita a salire sul gradino più alto del podio nonostante una caduta al termine di un triplo axel. Per la Kostner grande gioia per il miglior risultato di sempre, ma anche qualche rimpianto per un trionfo sfiorato anche a causa di qualche piccola sbavatura durante la sua prova sulle note di Dvorak. Alla fine i giudici le hanno assegnato un totale di 184,68 punti, suo primato personale che migliora di 6 punti il precedente limite. A dispetto della caduta all'inzio del programma sulle note di Chopin la vice campionessa mondiale del 2007 Mao Asado è riuscita a riprendersi concludendo la prova in crescendo e conquistando il miglior punteggio (185,56) per la sorpresa di pubblico e addetti ai lavori. Terza piazza per la sudcorena Yu-Na-Kim che dopo la caduta nel corto ha disputato la prova migliore nel libero su musiche del film "Miss Saigon" che gli è valsa il bronzo con 183,20 punti. Finisce in lacrime invece la sua gara la campionessa uscente, la giapponese Miki Ando (all'ottavo posto dopo il corto), che ha dovuto abbandonare per infortunio dovuto a una brutta caduta.La sua prima grande vittoria Caroline Kostner l'ha ottenuta a Oberstdorf nel settembre 2002, la sua prima gara nella categoria senior. Dopo aver vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali junior di Ostrava nel 2003, dietro alle due giapponesi Yokina Ota e Miki Ando, nello stesso anno si piazza al quarto posto agli Europei di Malmo. Ai mondiali 2004 a Dortmund nonostante avesse presentato un bellissimo programma di corto, commette qualche errore e si piazza solamente al quinto posto. Nel 2005 riesce però a rifarsi conquistando la medaglia di bronzo ai Campionati mondiali di pattinaggio di figura svoltisi a Mosca. A gennaio 2006 conquista la medaglia di bronzo ai Campionati europei di Lione e l'anno dopo riesce nell'impresa portando all'Italia un titolo mai vinto da nessuna atleta azzurra, l'oro agli europei di Varsavia. Il bis europeo lo scorso 26 gennaio quando a Zagabria si conferma campionessa continentale. E ora, dopo questa sera, un argento mondiale per continuare a sognare il gradino più alto del podio.
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Data Sport - Carolina Kostner vince la medaglia d`argento ai Mondiali di pattinaggio di figura di scena a Goeteborg, in Svezia. Un risultato importantissimo, il migliore nella sua carriera mondiale, ottenuto nella sera in cui l’azzurra migliora anche il proprio record personale, visto che il suo 184,68 complessivo abbatte di sei punti il suo limite precedente. La gara della Kostner e` stata tutta d’attacco e molto coraggiosa, con due mezze scivolate sulle quali l’azzurra ha poggiato la mano sul ghiaccio e che forse hanno deciso (in negativo) il Mondiale. Per lei una prima parte di prova molto buona, quindi un po’ di ‘sporco’, senza pero` mai fallire gli appuntamenti importanti.La prima piazza va al Giappone che ha visto l’oro assegnato a Mao Asada, che pure ha dovuto soffrire un brutto scivolone dopo un triplo axel mancato, ma che si e` ripresa molto bene chiudendo con un generoso 185,56 che la lasciava incredula lei stessa.Il bronzo premia la coreana Yu-Na Kim, concentrata dall’inizio alla fine e molto elegante. Medaglia di ‘legno’, ovvero quarto posto, per l’altra giapponese Yukari Nakano, forse ingiustamente penalizzata con un 177,40 finale.Fra le note negative della serata l’uscita di scena della giapponese Miki Ando, gia` in un momento non ottimale di forma, che non e` riuscita a confermarsi e, dopo una caduta su un salto non difficile, preferiva rinunciare uscendo dalla pista fra lacrime e applausi. Male anche la finlandese Kiira Korpi, appena nona, incerta, dura e legnosa, vittima anche di una brutta caduta e punita severamente dai giudici. Bene invece Sarah Meier: la svizzera ha chiuso al sesto posto con 171,88, per lei un punteggio importante. Buona anche la 13.a posizione di Valentina Marchei, che ha recuperato cosi` quattro posizioni.In definitiva un grande Mondiale, che ha regalato all’Italia il miglior risultato di sempre e che ha visto la Kostner interrompere il dominio delle pattinatrici asiatiche sul podio.


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20.3.08

Si può scrivere la storia

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article L'Espresso
Carolina Kostner è a un passo dalla storia. Questa sera la pattinatrice azzurra potrebbe scrivere una nuova bellissima pagina dello sport italiano. La gardenese per laurearsi campionessa mondiale non dovrà limitarsi solo a gestire il risicato vantaggio che vanta sulla agguerrita giapponese Mao Asada, ma dovrà esprimere il meglio del suo repertorio e lasciare in camerino tensioni o paure. L’artista di Ortisei ha chiuso al comando, per appena 18 centesimi di punto e con il miglior score stagionale, il programma corto confermandosi così una delle pretendenti al titolo. A sorpresa, e all’ultima gara della stagione, Carolina ha cambiato l’abito dello short program scendendo sul ghiaccio della Scandinavium Arena di Göteborg con pantaloni e corpetto di colore nero tempestati di brillantini. Con i capelli raccolti, l’azzurra ha iniziato a scaldare i suoi pattini sulle note di “Riders on the Storm” dei Doors in una versione per orchestra ed archi. Per prendere confidenza con se stessa e mettere subito in guardia avversarie e giuria, l’altoatesina ha chiuso perfettamente dopo essere salita molto e atterrata senza sbavature, la combinazione triplo flip - triplo toeloop. Nell’elemento tecnico successivo l’errore che però non ha penalizzato particolarmente l’atleta allenata da Michael Huth. Dopo un buon triplo Lutz, in chiusura peccava con uno step-out. Bene e sicura sul successivo doppio Axel e nella conclusiva sequenza di angeli, passi e trottole. Quest’ultimi componenti, unitamente alla coreografia studiata da Lori Nichols, hanno fatto la differenza facendole totalizzare 64,28 punti. Da sottolineare che Caro, alla sua sesta partecipazione ad un Mondiale assoluto, ha mostrato un notevole progresso e maggior sicurezza rispetto al vittorioso europeo di Zagabria di fine gennaio. Questa sera la Kostner, che si esibirà alle ore 21,44 (diretta Rai Sport Sat ed Eurosport) sulle note del “Dumsky Trio” arrangiato da Antonin Dvorak, avrà dalla sua il fatto che scenderò in pista prima delle sue dirette avversarie. Mao Asada dovrà rosicchiare appena 18 centesimi, mentre l’altra giapponese Yukari Nakano 3,18. Non sono nemmeno fuori dai giochi la splendida finlandese Kiira Korpi (60,58) e la sudcoreana Yu-Na Kim (59,85). «Sono molto contenta della mia performance - ha commentato l’atleta delle Fiamme Azzurre -. Ho pattinato su una bella coreografia che ha richiesto davvero molto lavoro. Sono un po’ triste perchè ho presentato questo programma per l’ultima volta. E’ molto bello e molto speciale, ma voglio aprirmi nuove prospettive nuove. re sul triplo Lutz. Il piccolo errore sul Lutz è dovuto dalla troppa pressione ma il livello delle piroette e delle sequenze è stato buono». Per la prova odierna la Asada promette battaglia. «La differenza con la Kostner è minima, sono un po’ delusa di non essere io al comando, farò meglio nel libero». Tra le 53 iscritte c’era anche Valentina Marchei che però non è andata oltre al diciasettesimo posto (48,89). Nelle coppie medaglia d’oro per i tedeschi Aliona Savchenko e Robin Szolkowy (202,86 punti) davanti ai cinesi Dan Zhang e Hao Zhang (197,82) autori di un disastroso libero. Tredicesimi gli azzurri Laura Magitteri e Ondrej Hotarek.

19.3.08

Che slancio questa Italia!


Passion_still_lives_here, Article Antonella
Iniziamo alla grande! Subito quattro medaglie nella prima giornata dedicata al nuoto e ai tuffi agli Europei di Eindhoven. Gli Azzurri conquistano un titolo europeo e tre medaglie d'argento, stabiliscono due primati nazionali e staccano due pass certi per i Giochi Olimpici di Pechino 2008.
Giusto per farci riconoscere! Tutto ciò è accaduto ieri, ai XXIX Campionati Europei in vasca lunga in corso di svolgimento presso l’impianto natatorio De Tongelreep di Eindhoven in Olanda.
Ma andiamo con ordine.
Il primo a salire sul podio e a tingersi d'argento è Massimiliano Rosolino nei 400 stile libero, L'olimpionico di Sydney 2000 ottiene la seconda migliore prestazione della carriera: 3'45"19 (otto anni dopo il tutt'ora record europeo di 3'43"40). Rosolino, con questo piazzamento, stacca il primo pass per la qualificazione ai Giochi di Pechino (il limite è 3'47"95). Gara super. Sempre avanti dalla seconda vasca e negli ultimi 50 metri ha lottato spalla a spalla con Yuri Prilukov. Sembrava potesse vincere, non ha sbagliato nulla, ha chiuso bene, solo che il russo, facilitato dall'essere in rimonta, è riuscito ad anticiparlo di 9 centesimi. L'arrivo non ha però rovinato la festa a Rosolino, soddisfatto di gara e tempo. "Va benissimo così, perchè finalmente sono riuscito a nuotare i 400 come Dio comanda. Un tempo così, il secondo della mia carriera, è una grande iniezione di fiducia in vista delle Olimpiadi di Pechino".
Subito dopo è stata la volta di Alessia Filippi che nella finale dei 400 misti ha vinto la medaglia d'oro, difendendo così il titolo conquistato due anni fa. Ha vinto in 4'36"68 (secondo tempo della carriera dopo il record italiano con cui si impose a Budapest 2006 (4'35"80)). Ai Giochi Olimpici di Pechino si era già qualificata al mattino, ma nel pomeriggio è andata fortissimo. Gara d'attacco anche la sua, sempre davanti. Al secondo posto l'ungherese Hosszu, terza la russa Martynova. Alessia, dopo la gara, afferma: "Sono felice! Il 2008 è iniziato proprio bene. Sono soddisfatta. Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più e io ci sono riuscita".
Doppio argento per le staffette 4x100 stile libero. La staffetta 4x100 stile libero femminile ha conquistato la medaglia d'argento, con il record di 3'41"06 (precedente 3'42"59, 31/7/2006, Budapest). Erica Ferraioli (56"14), Federica Pellegrini (53"68), Maria Laura Simonetto (55"54) e Cristina Chiuso (55"70) sono giunte dietro all'Olanda che ha stabilito il record del mondo in 3'33"62 (battendo il record precedente che spettava alla Germania 3'35"22, 31/7/2006, Budapest). Terza la Svezia in 3'41"28. Entusiaste le "matricole" Erica Ferraioli e Maria Laura Simonetto. "Esordire così un sogno che si realizza" hanno commentato in coro. "Finalmente una medaglia tutta al femminile" afferma Federica Pellegrini. "Questa medaglia è un onore e gratifica l'intero movimento" chiude Cristina Chiuso. Per non essere da meno, anche i ragazzi della staffetta 4x100 stile libero maschile hanno voluto salire sul podio. Infatti, hanno conquistato la medaglia d'argento in 3'15"88. Massimiliano Rosolino (49"94), Alessandro Calvi (48"89), Christian Galenda (48"74) e Filippo Magnini (48"20) hanno chiuso alle spalle della Svezia, prima in 3'15"41. Al terzo posto l'Olanda in 3'18"38. La Russia, che era arrivata prima, è stata squalificata per cambio irregolare.
Merita nota anche Mirco Di Tora, che ha stabilito il record italiano dei 100 dorso in 54"75 nello spareggio per stabilire l'ordine delle riserve della finale. Il precedente record lo aveva stabilito il 12 agosto scorso alle Universiadi di Bangkok, anche in quell'occasione in uno spareggio. L'azzurro, che ha mancato il tempo limite per le Olimpiadi di soli 3 centesimi (54"72), aveva chiuso la semifinale al nono posto ex aequo con il britannico Liam Tancock in 55"11; con il tempo dello spareggio avrebbe ottenuto il quinto tempo e l'accesso alla finale.
Il pomeriggio si era comunque aperto bene e promettendo il meglio, con il quarto posto per la coppia Noemi Batki e Francesca Dallapè nella finale del trampolino 3 metri syncro. Per le azzurre 292.50 punti. Medaglia d'oro e titolo continentale alle russe Pakhalina e Pozdnyakova, davanti alle tedesche Fischer e Kotzian e alle ucraine Fedorova e Korolyova con 301.86. Questo risultato migliora il sesto posto degli Europei di Budapest 2006. Batki e Dallapè sono un po’ deluse: "Non siamo state sempre allineante. Abbiamo fatto meglio in altre occasioni, come a Pechino per le qualificazioni olimpiche dove abbiamo eseguito gli stessi salti. Quella è stata una grande gioia, per noi era la gara dell'anno. Qui speriamo di rifarci nelle prossime gare". Un metro per Dallapè, piattaforma syncro per Batki nelle prossime ore. Alla fine di questa prima giornata a bordo vasca, non si può che urlare “Che slancio questa Italia!”

17.3.08

"Miglioreremo"

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Racing motor
Australia, al via il mondiale di Formula 1. Partono quasi tutti, tranne le Ferrari (e in fin dei conti speriamo sia veramente così). Battuta a vuoto (disastro) per il team campione del mondo. C'è subito un'opportunità di riscatto, si chiama Malesia. Li si potrà sicuramente capire di più.

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L'atmosfera del paddock ricalca quelle che sono state le tante emozioni del Gran Premio d'Australia. Musi lunghi e poca voglia di parlare nel box Ferrari, tappi di bottiglie di champagne che volano e urla di gioia in quello McLaren con la soddisfazione di Briatore e della Renault nel mezzo. Cominciamo dalla delusione Ferrari. Kimi Raikkonen, uscito per noie al motore poco prima della fine del Gran Premio, cerca di ragionare con ottimismo su un bilancio negativo: "E' stato un week-end difficile e sfortunato. Ma la Ferrari non è quella che avete visto. Ci sono dei miglioramenti, e ci sono notevoli possibilità di migliorare ancora. Potevamo arrivare anche alla pole ieri, e oggi le cose potevano andare in modo molto diverso. Non c'è stata fortuna ma dobbiamo continuare a lavorare e guardare al futuro con ottimismo."
Quando gli chiedono un commento sulla gara, Felipe Massa scuote la testa, ripensando agli errori ma anche alla sfortuna: "Non ne è andata dritta una. E' vero che l'Australia non mi ha mai particolarmente portato fortuna, ma non posso certo dire che la gara di oggi sia andata bene. Peccato, perché la macchina stava andando bene, e girava molto forte. Sul mio recupero dopo la prima uscita ho avuto sensazioni eccellenti dalla vettura."
Massa critica anche l'atteggiamento di Coulthard nella collisione che li ha visti protagonisti: "Non capisco tanta aggressività, forse non mi ha visto. Ma non capisco come possa non avermi visto..."
Luca Baldisserri non gira intorno al problema: "E' stato un disastro, dall'inizio alla fine. Anzi, direi che se è cominciata male è finita anche peggio. Ma siccome bisogna cercare di valutare anche gli aspetti positivi, posso dire che le due macchine hanno avuto dei momenti eccellenti in cui si sono dimostrate estremamente veloci e competitive. Ripartiremo di qui. Errori dei piloti? Mah... non mi sembra il caso di banalizzare. Ci sono stati dei problemi, dobbiamo valutarli tutti."
Lewis Hamilton è ovviamente raggiante, una dimostrazione di forza così autorevole fin dal primo Gran Premio forse non se l'aspettava neppure lui: "E' andato tutto perfettamente. Sapevamo di aver fatto un buon lavoro in fase di preparazione e sapevamo di poter contare su una macchina molto affidabile ma oggi è andato tutto anche meglio. Io mi sono limitato a guidare, risparmiando i pneumatici e amministrando il vantaggio che avevo. La bagarre dietro non mi ha mai coinvolto e posso dire di avere fatto una gara per conto mio. Sono estremamente soddisfatto."
Come Ron Dennis, il patron della McLaren che per il ragazzo inglese ha parole di grande soddisfazione: "E' affidabile almeno quanto la macchina, non poteva correre meglio di così. E' stato straordinario..."
Non è un podio ma forse lo vale. Flavio Briatore è felicissimo per il risultato del Gran Premio d'Australia e soprattutto del quarto posto di Alonso: "C'è molto lavoro da fare, siamo ancora lontani da quelli che sono gli standard che ci servono per vincere qualche gara, ma la macchina sta migliorando. Alonso? E' stato bravissimo: il sorpasso su Kovalainen è stato da autentico fuoriclasse. Posso dire che è davvero tornato e ne sono molto felice..."



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16.3.08

Salvi per un pelo

Passion_Still_Lives_Here, Article La Stampa di Torino
Il drop assassino in mezzo ai pali, l'urlo e la corsa tardelliana di Andrea Marcato, il Wilkinson de noartri, l'indice puntato verso la fidanzata Diletta e le due sorelle sobbalzanti in tribuna. Il Flaminio che esplode. Un happy ending nazional popolare, benedetto dalle inedite lacrime di Nick Mallet, il ct sudafricano che quando allenava gli Springboks non si commuoveva mai. Perché in Sud Africa la vittoria ovale è norma. In Italia eccezione, gioia che soffoca. Abbiamo battuto la Scozia in zona Cesarini, dopo venti minuti finali di thrilling puro, in una partita brutta, che a metà secondo tempo, e dopo la meta tagliagambe di Blair al 45', sembrava persa. Spaccata dalle incursioni del karateka Strokosch, dai calci di Paterson e Parks, dopo l'iniziale vantaggio azzurro per una meta tecnica concessa alla mischia dall'arbitro Owens. Charlie Brown per una volta non ha fallito la presa. Malgrado 4 sconfitte in 5 partite siamo mezzi eroi, non vermi definitivi. La stagione è incerottata, ma salva. Finiamo comunque ultimi in classifica, una vittoria come la Scozia ma -2 nella differenza punti. Il detestabile cucchiaio ligneo resta nel cassetto.A togliercelo di mano, quando tutto pareva smottare, è stato l'intercetto di un favoloso Sergio Parisse. Il capitano coraggioso, forse il miglior n. 8 d'Europa, ha mandato Canale - sì, proprio lo sciagurato Gonzalo - in meta in mezzo ai pali al 62’. Era il 17 pari, poi 20 pari dopo due punizioni incrociate, infine i 3 punti benedetti infilati dal destro di Marcato al 79’, dopo che una lunga, testarda offensiva italiana gli aveva liberato davanti lo spazio per la pedata più velenosa del rugby, il drop. Un reagente beffardo, capace di far virare dal grigio al rosa (stinto) la cartina al tornasole del nostro torneo. Così le vittorie mancate con l'Irlanda (sconfitta di 5 punti) e l'Inghilterra (4 punti), il ko con la Francia (12), il primo tempo con il Galles diventano lampi di faro, non ombra densa come sarebbe stato in caso di sconfitta. I capitoli di una navigazione in progresso, con il secondo tempo di Cardiff come unica vera secca. «Il Sei Nazioni è sempre difficile per l'Italia - ha riassunto Mallett -. Non abbiamo tanti giocatori come le altre squadre. Alle ultime due partite siamo arrivati stanchi e con un giorno di recupero in meno rispetto alla Scozia. Quella di Parigi è stata la nostra prestazione migliore. Questa volta non abbiamo giocato bene, ma sono commosso perché è una vittoria importante per la squadra, lo staff, i tifosi che voglio ringraziare perché ci hanno sostenuto anche nelle sconfitte. Siamo ultimi? Non importa. Per me contano solo le vittorie e le partite che portano esperienza alla squadra». Poverissimi, ma almeno belli, visto che i due uomini del giorno sono "The Body" Parisse e Marcato, occhi blu e nasino da modello. La lunga stagione iniziata con il mondiale è chiusa. Potremo affrontare i test estivi con meno affanno, ma la questione "apertura" va risolta. Masi, prima di uscire per infortunio, ieri ha giocato la sua peggior partita da numero 10, un ruolo che non è il suo (nel suo club, a Biarritz, fa faville da centro), che non gli piace e a cui si adatta solo per spirito di squadra. Mallett continua a difendere il suo esperimento: «Marcato pesa solo 82 kg, non reggerebbe 5 partite». La coerenza, però, a volte non è la più intelligente delle virtù.


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15.3.08

Ancora Italia, ancora cristallo!

passion_still_lives_here, Article Luca Tittoni & Data Sport.it
Piste ad imbuto dove spesso la larghezza lascia spazio all'angusta vegetazione che ti accompagna verso valle. In alcuni punti trovi i famosi pianetti, poi è un scendere di corsa che mozza il fiato. Il sole, il paesaggio da ghiacciaio di Bormio 3000 sparisce nei tratti d'ombra del bosco. 3000 mt, 2000 mt, 1200 mt, la pressione sanguigna a i capricci, è talmente ballerina che ti chiedi se sei sulla terra o in viaggio verso la Luna attaccato al seggiolino. Cala la "notte" nella folta vegetazione, se non resti sveglio salti che è un attimo e neppure te ne accorgi. Contropendenze a destra, a sinistra, quando arrivi hai un mal di testa assurdo, ma basta voltarsi per render paga una soddisfazione che raramente puoi provare. Questa è Bormio, splendida cittadina della Valtellina e... con splendide piste, per amatori veri. Tre anni fa si scopriva impietosa per i colori azzurri, in particolare con Giorgio Rocca, che partiva favorito ma che purtroppo non vinse. Tra quei piloni, dove puoi ancora immaginar il "Ghedo" saltare sul muro (65°di pendenza, il sottoscritto mise l'aiuto frenata di emergenza, vedeva la valle, ma non vedeva più la pista) della Stelvio, oggi arriva quello in cui credi ma che in fondo non t'aspetti. Impresa sportiva? Chiamatela come volete. Di sicuro il giusto coronamento di questo ragazzo che ha tirato curve senza starci a pensar su, tra sfortuna e beffe, mentre adesso si gusta la sua rivincita, di cristallo. Seconda Coppa di Specialità per lo sci azzurro, senza far torti a nessuno: in gigante, dove una dolce Denise (sguardo che innamora) sbaraglia la concorrenza con o senza mani; nello speciale, dove ad incoronare l'azzurro di San Vigilio c'è la leggenda di Bologna: Alberto Tomba. Dov'è arrivato Manfred lo si può capire anche da quella foto e... scusate se è poco. Non te l'aspetti, in fondo lo sport è così, per questo spesso è ancora più bello. Presupposti per una nuova valanga azzurra? Io ci credo.
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Manfred Moelgg ha vinto la coppa del mondo di slalom imponendosi nella prova conclusiva di Bormio. Nella finale in programma quest`oggi, Moelgg doveva puntare al sorpasso ai danni del francese Jean-Baptiste Grange, prima di oggi leader nella classifica di specialita` grazie a 21 punti di vantaggio sull`azzurro. E l`italiano e` riuscito nell`impresa. Dopo una straordinaria prima manche che lo aveva visto precedere Felix Neureuther e Reinfried Herbst, e` arrivato il bis nella seconda. Il successo oggi e` andato a Reinfried Herbst, primo con il tempo di 1`51``31 davanti allo svizzero Daniel Albrecht (1`51``63) e a Marcel Hirscher (1`51`65). Moelgg ha chiuso al sesto posto con un tempo di 1`51``96, davanti a Giorgio Rocca (1`52``19). Grange, invece, ha commesso un clamoroso errore a pochi metri dal traguardo. Ed e` giunto soltanto sedicesimo. L`italiano vince cosi` la Coppa del Mondo di slalom per 19 punti di vantaggio sul transalpino. Un successo ancor piu` gradito perche` conquistato davanti ai propri tifosi.



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14.3.08

La passerella dell'OVT

xxolympicwintergames.blogspot.com_Scatti Olimpici
Tanto l'abbiamo ammirata. Era il punto di riferimento di tutto il Villaggio Olimpico di Torino. La passerella - qui in versione notturna - era il collegamento tra il Villaggio ed il Centro Commerciale "Lingotto". Il complesso architettonico è tutt'ora formato da una passerella pedonale lunga 400 metri, sorretta da un arco di colore rosso (Passione, simbolo di Torino 2006) alto 69 metri e lungo 55. Ogni giorno, faceva da sfondo alle cerimonie per la presentazione delle diverse delegazioni che avrebbero preso parte ai XX Giochi Olimpici Invernali; era la curiosità di quanti (atleti, addetti e volontari) arrivavano al Villaggio per la prima volta. Forse è stata l'area più fotografata del Villaggio, ma ne è valsa la pena. Attraversavo la sera questo "ponte" per recarmi alla fermata del bus dopo il mio turno all'OVT; il tutto insieme a Federica, Giovanni e Victor, ed ogni sera era un'emozione diversa e particolare. Ho tantissimi ricordi legati a quella passerella. L'ultima sera, attraversandola, mi ha fatto un certo effetto: sapevo che non avrei più avuto l'opportunità di calpestarla con quel clima, quell'atmosfera. Una parte di me, dei miei ricordi, è legata a questa passerella, vista anch'essa fin dall'inizio, come una volontaria. Fonte: Archivio Antonella, size: low 40 kb
So much we have admired her. It was the point of reference of the whole Olympic Village in Torino. The gangway - here in nighttime version - it was the connection among the Village and the Commercial Center "Ling8". The architectural complex is everything now formed by a gangway pedestrian long 400 meters, supported by a red arc (Passion, symbol in Torino 2006) tall 69 meters and along 55. Every day, it served as background to the ceremonies for the presentation of the different delegations that they would have taken part to the XX Winter Olympic Games; it was the curiosity of how much (athletes, delegations and volunteers) they reached the Village for the first time. She has perhaps been the more one photographed of the Village, but she has been worth of it. The evening I crossed she to go me to the stop of the bus after my turn to the OVT, together with Federica, Giovanni and Victor, and every evening was a different emotion, particular, that gave me. I have as memoirs tied to "her". The last evening, crossing her, she has done me a some that: I knew that I would not have had the opportunity anymore, to brief, to be able to again stamp on her. A part of me, of my memoirs it is tied up to this gangway, sees, since the beginning as a volunteer also it. Source: Antonella's Archive; size: low 40 kb
Beaucoup de nous l'avons admirée. C'était le point de référence de tout le Village Olympique de Torino. La passerelle - ici en version de nuit - c'était la liaison entre le Village et le Centre Commercial "Ling8". Le complexe architectural est tout maintenant formé par une passerelle longs 400 mètres piéton, soutenue par un arc rouge (Passion, symbole de Turin 2006), hauts 69 mètres et longueur 55. Chaque jour, il faisait au fond aux cérémonies pour la présentation des différentes délégations qu'ils auraient pris part aux XX Jeux Olympiques De hiver; c'était la curiosité de combien (athlètes, délégations et volontaires), ils arrivaient au Village pour la première fois. Elle a peut-être été la plusieurs photographiée du Village, mais elle est value le coup en. Le soir je la traversais pour m'apporter à l'arrêt du bus après mon tour à l'OVT, avec Federica, Giovanni et Victor, et chaque soir était une émotion différente, spécial, qu'il m'offrait. J'ai souvenirs beaucoup de liés à "elle". Le dernier soir, en la traversant, il m'a fait une certains qui: je savais que plus l'opportunité je n'aurais pas eu, au brève, de pouvoir la piétiner de nouveau. Une partie de moi, de mes souvenirs elle est liée à cette passerelle, voit, depuis le début comme une volontaire elle aussi. Source: archive Antonella; size: low 40 kb

10.3.08

Qatar: finalmente si corre,ma Stoner vola

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Luca e Data Sport.it
E adesso ai giapponesi chi glielo dice? Si perchè da ben due anni li scorgi impassibili al muretto box, volto tirato da un'atipica serietà teutonica. L'infamia della telecamera non risparmia i loro "harakiri motoristici" ad ogni passaggio sul rettilineo. Il dubbio gli era sorto nel "lontano" ingresso della Ducati in Moto Gp, adesso si ravvisa la paura della certezza. Un mondiale è in cassaforte, l'altro stando a Losail, si presenta come un revival del primo. Decenni di vantaggio, di dominio assoluto, spazzati via in pochi anni, con loro lì, cuffie e occhiali a veder sfrecciare i jet rossi targati Borgo Panigale, neppure il circuito fosse la pista dell'aeroporto Marconi di Bologna. Ogni passaggio una sverniciata di colore rosso su traiettoria a scelta, esterna o interna che sia. Dopo qualche secondo arriva anche il rombo "in fuori giri" del quattro cilindri italiano. Più che San Brembo e San Gomme, cui ha provato ad aggrapparsi un arrancante Valentino Rossi (speriamo che la Yamaha supporti la sua inarrivabile classe con soluzioni tecniche), i colossi nipponici pensano a San Regolamento, unico possibile freno (probabilmente temporaneo) allo strapotere rosso. Insomma, gli altri corrono, la Ducati vola. Affronto inconcepibile per Suzuki e Yamaha, figuriamoci per Honda che vanta il primo reparto corse al mondo in cui Bologna può far da quartiere. Se a ciò aggiungiamo un pilota che Twinpulse o no, Desmodromico gestito o meno, ci dà di manetta comunque, la frittata è fatta... ed è più dolce di una spongata di Brescello. Questo ed altro in uno scintillante avvio del campionato Moto Gp. Gara in notturna anche nel "plumbeo" Qatar, tante luci che la spesa elettrica di San Francisco sarebbe parsa poca cosa per le magie dello sceicco. Il pubblico latita, Stoner no. Rossi ci prova, ma viene presto risucchiato dal gruppo. Il campione del mondo sta un po' lì, gioca con Lorenzo, poi non gradisce la compagnia e se ne va. Rossi in crisi con le gomme (a suo dire, speriamo sia vero) perde anche il podio, superato da un novizio Andrea Dovizioso con la tenacia di un veterano. Questo la prima tappa del mondiale Moto Gp e... nella notte di Losail se il buongiorno si vede dal mattino...
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Il campione del mondo Casey Stoner su Ducati vince il GP del Qatar, prima prova del Motomondiale classe MotoGP. Sulla pista di Losail si corre in notturna ma sembra giorno. Una delle novita` della stagione che si preannuncia interessante, viste le premesse. Pronti via e Dani Pedrosa su Repsol Honda, partito dalla terza fila, si piazza davanti a tutti. Valentino Rossi, su Yamaha gommata Bridgestone, con il passare del giri risale dalla settima posizione di partenza fino al secondo posto alle spalle di Pedrosa. Il centauro di Tavullia sembra l’unico a tenere il passo del sorprendente spagnolo e a 18 giri dalla fine lo avvicina e lo sorpassa senza difficolta`. Seguono il compagno di squadra di Valentino, Jorge Lorenzo al debutto assoluto nella MotoGP dopo i due titoli conquistati in 250cc e partito in pole position, e il campione del mondo in carica Casey Stoner sulla nuova Ducati Desmosedici GP8. Pedrosa perde terreno a favore di Lorenzo e Stoner. A 14 giri dal termine l’australiano supera prima lo spagnolo e guadagna la seconda posizione, poi scavalca Rossi e prende la testa della corsa. Lorenzo pero` non demorde e ritorna davanti al ‘Dottore’. Il campione del mondo in carica Stoner prende il volo e il largo, collezionando tempi strepitosi. A otto giri dalla fine l’australiano su Ducati da` 1’’ a Lorenzo e 4’’ a Pedrosa, ora terzo. Quarto Valentino a 8’’. Rossi e` incalzato dal sorprendente Andrea Dovizioso (all`attivo un Mondiale vinto in 125cc nel 2004 e due anni di battaglie serratissime nella classe 250cc e al debutto in MotoGP con i colori del JiR Team Scot), resiste agli attacchi ma poi cede. Trionfa dunque Stoner. Alle sue spalle il debuttante Lorenzo e Pedrosa, quarto uno strepitoso Dovizioso. Quinto Rossi. Sesto James Toseland, campione del mondo in carica di Superbike, al debutto in MotoGP in sella a una Yamaha Tech 3. Loris Capirossi su Suzuki chiude ottavo, undicesimo Marco Melandri.


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L'Italia rischia il "cucchiaio"

xxolympicwintergames.blogspot.com_article La Stampa di Torino
Sconfitta onorevole per gli azzurri che a S.Denis, nel tempio del rugby transalpino, fanno ben sperare tenendo testa ai galletti nei primi minuti di gioco e non piegandosi mai come contro il Galles. L'Italia parte bene e nei primi minuti mette in difficoltà la Francia. Una mèta transalpina toglie però le castagne dal fuoco, da lì in avanti solo un "monologo" accompagnato dagli 80.000 parigini. Tuttavia la nazionale guidata da Mallet mostra carattere e capacità di reagire. Rispetto al Galles sembra un'altra squadra, gioca bene sia psicologicamente che fisicamente, nonostante l'ovvia superiorità francese.
Fondamentale uscire da questo Sei Nazioni senza il famigerato "Cucchiaio di Legno". Il Flaminio è avvisato, per non "fregiarsi" del 4°trofeo occorrerà anche il "suo" contributo.
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Voglio fare i complimenti alla squadra italiana. E' una squadra molto giovane e sta facendo grandi progressi, diventerà pericolosa per molti». Marc Lièvremont, allenatore della Francia. «E' la nostra miglior partita da molto tempo a questa parte, sono soddisfatto». Nick Mallett, allenatore dell'Italia. Ecco, l'unico problema di questa ennesima, onorevole, un po' molesta sconfitta è che dietro i complimenti diffusi, anche meritati, si profila l'ombra lignea e beffarda del cucchiaio. Il trofeo di chi perde sempre. Sarebbe il 4º in 9 edizioni. Per evitare la triste mestolata dovremo battere, sabato al Flaminio, la Scozia che sabato ha superato l'Inghilterra. Ci riusciremo? Dopo l'orrore di Cardiff avremmo risposto di no, visto invece il match di ieri c'è qualche ragione in più per rispondere sì. Contro la Francia abbiamo perso con uno scarto ragionevole (25-13), siamo rimasti in partita fino a 20’ dalla fine (18-13). Avremmo addirittura potuto passare in vantaggio al 20' del primo tempo, sul 7-3 Francia, quando, dopo una penetrazione da manuale innescata da un sottomano alla Magic Johnson di Parisse, il tallonatore Ghilardini - uno dei migliori - ha scaricato a pochi passi dalla meta un passaggio che "Gonzo" Canale, sempre lui, non è riuscito a incollarsi alle mani, con scalciante (in tribuna) disperazione di Mallett. Altro zucchero: la difesa non è crollata anche senza la diga-Mauro Bergamasco. La mischia è tornata efficace. In touche, con Del Fava e il rientrante e commosso (fino alle lacrime) Bortolami, siamo andati decisamente meglio dei pasticcioni francesi. Marcato ha piazzato tre calci su tre. Però abbiamo perso. Nel calcio si direbbe: perché ci manca l'ultimo passaggio. Perché ci mancano un Inzaghi o un Ibra, lo splendore o la cattiveria corrosiva del talento vero. Perché segniamo poco: il nostro metaman, a quota tre, è lo straordinario Martin Castrogiovanni, uno dei migliori numeri 3 del mondo, che anche ieri l'ha appoggiata ai galletti sfruttando la spinta di una maul travolgente. Un pilone, però. Non un’ala, non un centro. Uno che il pianoforte, tanto per riesumare una frusta metafora, dovrebbe spostarlo, non suonarlo. «Datemi dei tre-quarti come Rougerie - ironizza Mallett - e vi darò più mete. La velocità è importante, non ce l'abbiamo. Non è una critica alle nostre ali, che stanno dando il massimo, ma è la realtà». Ed è anche il nostro eterno limite.Si è visto anche ieri, contro una Francia farcita di esordienti, magari ingenua, confusa e brada - quanti in avanti, quanti passaggi sbagliati - ma geniale al punto e al momento giusto. Capace di siringarsi dentro l'esperienza di Bonnaire e Traille nel secondo tempo, mentre noi possiamo contare su rincalzi di qualità solo in prima linea. Di cucinare una meta-show all'inizio usando una maul, un calcio all'ala di Yauzion, un tap-in acrobatico del deb Malzieu per Floch. E di soffocare poi il match al 65' - sette minuti dopo la meta di Castrogiovanni - con una folata bionda di Rougerie, abilissimo nel virare nascondendosi dietro Traille per sbucare inevitabile come un Mig da un cumulo nembo al momento dell'assist. Grazia devastante, che ci sfugge. Stavolta l'Italia ha tenuto i neuroni saldi. Ha finito in avanti, danzando per tre minuti, fra il 70' e il 73', a una trincea di distanza dalla meta francese. «Ma non possiamo spingere per 7 fasi - puntualizza Mallett - e poi perdere palla perché uno dei nostri (Travagli, ndr) si isola. Ci sono fuoriclasse che possono permettersi di giocare da soli. Noi no, abbiamo bisogno di organizzazione». Consoliamoci così: l'Italia in progress di Mallett, che come "mission" aziendale ha i Mondiali del 2011, per ora è un'Italia a pezzi. Fatta di tasselli in movimento. Se e quando Nick mano calda riuscirà a fissarli in un disegno compiuto, carestia di talenti permettendo, ne capiremo il valore. Ora, però, c'è un cucchiaio da togliersi di mano.


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9.3.08

Moelgg/Kranjska Gora, buona la prima!

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Luca & Corriere.it
Scende bene, paradossalmente forse un pelino meno (giudizio personale) delle volte precedenti in cui invece è giunto piazzato. L'azzurro di San Vigilio è un treno, sembra andar giù su due binari, una furia composta. Piccolo s-cambio, non di ritmo sul muro, ma di paura: lo sci interno perde lo spigolo e parte per la tangente. Moelgg scivola su di un fianco per un paio di metri ma, come fu tante volte per l'Alberto nazionale (Tomba), ritrova la lamina che per inerzia lo tira nuovamente su e lo porta al traguardo. Lui neppure se ne accorge, il pubblico trepidante si. Esplode la festa azzurra, primo successo di un ragazzo che tanto ha meritato. Ora Bormio e un pettorale rosso in cui bisogna credere con tutte le nostre forze, poi il futuro ed una stagione 2008/2009 con un unico grande obiettivo... di cristallo.
P.s.quanto sport questa domenica: la Coppa del Mondo di sci, Stoner ed il Desmomostro di Borgo Panigale, l'Italia del Rugby, la Pallanuoto e anche molti sport disabili. Vi terremo pian piano aggiornati su tutto.
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Nuova impresa di Manfred Moelgg. Dopo il secondo posto nel gigante, ha conquistato la sua prima vittoria nella Coppa del Mondo maschile di sci vincendo lo slalom di Kranjska Gora con il tempo di 1'42''29. L'azzurro ha chiuso con un vantaggio di 0'41 sul croato Ivica Kostelic e 0'49 sull'austriaco Marcel Hirscher. Bene anche gli altri azzurri Cristian Deville e Giorgio Rocca, rispettivamente ottavo e decimo. È uscito per un'inforcata l'austriaco Benjamin Raich, mentre l'americano Bode Miller non è sceso in pista per un dolore alla schiena. «Finalmente è arrivata. Ho sciato bene e ci ho creduto fino in fondo - queste le prime parole di Moelgg, intervistato da RaiSport -. Sono contentissimo, ci tenevo a vincere per il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi». Prima dell'ultimo slalom della stagione, che si terrà sabato prossimo, il francese Jean-Baptiste Grange (arrivato quarto domenica) ha 512 punti in classifica, mentre Moelgg ora è a 491 punti. «Il mio pensiero è già a Bormio - ha detto Moelgg -. La stagione non è ancora finita, e ho intenzione di giocare tutte le mie carte sulle piste di casa. Posso ancora fare risultati importanti e non lascerò niente di intentato. Ce la metterò tutta fino all’ultima porta. Ci sarà da divertirsi». Il trionfo a Kranjska Gora fa salire a 149 il numero di successi ottenuti dalla squadra azzurra maschile nella storia della coppa di cristallo. Irraggiungibile in cima alla speciale classifica rimane Alberto Tomba, arrivato a quota 50 successi (35 in slalom e 15 in gigante).


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7.3.08

Medaglie Olimpiche e FIFA World Cup

xxolympicwintergames.blogspot.com_Luca & Sestriere.it
Quando si uniscono gli emblemi di due competizioni diverse sotto molti punti di vista come i Giochi Olimpici e la Coppa del Mondo di calcio (sport olimpico dalla seconda Olimpiade moderna), si può rubar spazio anche agli "Scatti Olimpici". Anzi no, fondere il tutto sotto quei colori che ci hanno visti protagonisti. Il giallo dell'oro, quindi delle medaglie e della Coppa del Mondo. Il bianco della neve unito al verde del calcio. Manca soltanto il rosso, colore del nostro vessillo ma anche tonalità ufficiale dei XX Giochi Olimpici Invernali. Accade così che le medaglie di Torino 2006 sfilino a Sestriere insieme alla Coppa del Mondo, sapientemente scortata da un Marcello Lippi ancora dubbioso sul suo futuro. Eventi e traguardi di un'Italia sempre protagonista. In foto il paese di Sestriere dove spiccano le luci della pista Kandahar Giovanni Alberto Agnelli. Il fascino del Colle, venue principale della Torino 2006 sciistica, mischiato ai nostri ricordi olimpici. Dimensione immagine (liberamente tratta dalla rete): 1.58 Mb, high.
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Lo scorso weekend Marcello Lippi, ex ct della Nazionale Italiana di Calcio Campione del Mondo di Germania 2006, ha tenuto fede alla promessa fatta al Sindaco di Sestriere Andrea Maria Colarelli. Da dieci anni, dai tempi in cui allenava la Juventus, Lippi ha una casa anche sul Colle che frequenta saltuariamente, specie in inverno. L'invito di Colarelli, per un incontro in occasione dell'esposizione della Fifa World Cup e delle Medaglie Olimpiche di Torino 2006, è stato raccolto ed onorato da un Marcello Lippi, campione non solo in campo ma anche in stile e disponibilità con i numerosissimi tifosi giunti da ogni parte per una stretta di mano, un autografo ed una foto ricordo. L'appuntamento con il "mister" era fissato per sabato 9 febbraio alle 14.00 sul terrazzino della Casa Albergo Lago Losetta che domina il campo di atletica, trasformato per l'occasione al tempio del polo dove si giocava la finale della prima edizione della Polo Cup Sestriere. Lippi è giunto puntuale, accompagnato dalla moglie, come una persona qualunque ed ha preso posto accolto dal Sindaco Colarelli. "Sono molto contento di essere qui a Sestriere - ha dichiarato Lippi - quando posso vengo qui per rilassarmi e stare in compagnia di amici. Oggi è poi una giornata magnifica ed un po' speciale se vogliamo. Credetemi è la prima volta che, dopo i festeggiamenti di Berlino, io e la Coppa del Mondo ci rincontriamo nonostante, diverse volte in passato, sono stato invitato quando veniva esposta in altre località, perfino a Viareggio a due passi da casa. L'invito del Sindaco Colarelli mi ha fatto piacere, poi questo luogo magnifico e l'abbinamento con le Medaglie Olimpiche hanno fatto il resto".
A chi gli domandava sul suo futuro Lippi ha risposto "Mi rimetto in gioco. Le scommesse nella vita non finiscono mai, specie quando all'orizzonte c'è un grande progetto. Ho una gran voglia di ricreare uno straordinario gruppo di uomini come lo erano gli azzurri". Nessun commento in merito se tornerà in Italia o all'estero ma certo è che l'impegno è previsto per la prossima stagione calcistica.Dopo aver trascorso il pomeriggio ad abbronzarsi sul terrazzino, ammirando al finale della Sestriere Polo Cup, Lippi si è presentato in via Louset all'agenzia Turismo Torino dove era esposta la Coppa del Mondo di Calcio assieme alle Medaglie ed alla Fiaccola Olimpica di Torino 2006. Qui ha posato per le foto di rito assieme a Colarelli poi a piedi, com'era arrivato accompagnato dalla moglie, ha salutato tutti ed tornandosene nella sua dimora sul Colle.


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