28.1.09
Magnini vuole la terza corona
26.1.09
Zoeggeler: il re è sempre e solo lui
_Vittoria numero 44 per Armin Zoeggeler, che si aggiudica anche il singolo di Altenberg arricchendo così il proprio personale bottino in Coppa del mondo avvicinandosi ancor più all’ottavo trofeo della sua fantastica carriera. Ora il carabiniere di Foiana guida la classifica generale con 601 punti, davanti al tedesco David Moeller a 525 e all’altro tedesco Jan Eichhorn a 430. Mancano due appuntamenti di Coppa al termine della stagione, sui budelli di Calgary e di Vancouver. Saranno dunque le terre canadesi a benedire l’ottavo sigillo dell’inarrivabile orgoglio dello slittino azzurro e mondiale. La gara non ha avuto storia. Zoeggeler ha dominato la prima manche siglando il tempo di 55"103 e staccando di oltre un decimo tutti gli avversari. Nella seconda, ha dovuto rintuzzare il ritorno del campione del mondo in carica, il tedesco Felix Loch, che ha scavalcato il compagno di squadra David Moeller. Zoeggeler però ha staccato ancora il miglior parziale, allungando così la striscia delle sue vittorie. Staccati di 183 millesimi Loch e di 192 Moeller: un’infinità nello slittino. Così si chiude il podio di Altenberg. Tra gli altri azzurri si è messo in bella evidenza David Mair, 9^ al termine con due manche fotocopia e staccato di 1"072 da Zoeggeler. Dodicesimo Willi Huber a 1"148 e 18^ Reinhold Rainer a 1"511.(fonte: lastampa.it)25.1.09
Kitzbuehel, gioia Thaler
_È Patrick Thaler a salvare l'onore della squadra azzurra di sci in questa domenica di Coppa del Mondo. Dopo il terzo posto di Giuliano Razzoli a Zagabria, arriva il terzo posto di Thaler. Il carabiniere altoatesino, che sinora vantava un 4° posto come miglior risultato in carriera, ha messo a segno una splendida impresa sulla difficile pista Streif, recuperando nella seconda manche ben nove posizioni grazie al terzo tempo parziale. Thaler sembra avere trovato a 31 anni il giusto equilibrio e ad appena due settimane dalla gara iridata di Val d'Isere, la sua crescita fa ben sperare. Davanti a Thaler si sono piazzati solo i francesi Julien Lizeroux e Jean Baptiste Grange nella giornata in cui l'Austria ha sprecato molto con Herbst, Pranger e Matt fuori di scena nella seconda manche quando sembravano avviati facilmente verso il podio. Nei quindici finisce anche Manfred Moelgg, ma il finanziere di san Vigilio di Marebbe, sesto a metà gara poi commette qualche sbavatura di troppo e si ritrova 13°. Dura poco il sogno di Cristian Devile e Giuliano Razzoli, entrambi out dopo poche porte della seconda manche, mentre Christoph Innerhofer e Peter Fill sono stati squalificati nella prima manche e il giovane Stefano Gross si è ritirato. La gara assegnava anche punti importanti per la combinata, andata allo svizzero Silvan Zurbriggen. Gli fanno compagnia sul podio i croati Ivica Kostelic e Natko Zrncic-Dim, con Stefan Thanei decimo. Frattanto la portavoce della squadra svizzera ha comunicato che Daniel Albrecht, rovinosamente caduto nella prova di discesa di Kitzbuehel giovedì scorso, "ha passato la terza notte tranquilla. Tutti i suoi stati fisici sono stabili. Ma i medici aspettano ancora prima di decidere quando toglierlo dal coma artificiale".Nel gigante di Cortina, dominio austriaco con tre atlete ai primi tre posti. La vittoria, la terza stagionale dopo quelle di Soelden e Semmering e la quinta della carriera, è andata a Kathrin Zettel davanti a Michaela Kirchgasser (a 1'39") ed Elisabeth Goergl (a 1'71"). La Goergl era in testa alla fine della prima manche ma un errore nel finale (sono stati molti) l'ha costretta al terzo posto. Le altre nazionali hanno fatto da spettatrici, Italia in testa. Denise Karbon non aveva sfigurato nella prima manche, chiusa al 6° posto, ma nella seconda ha compromesso tutto inclinandosi troppo in una porta verso destra e arrivando al traguardo solo per onor di firma. "Ho cercato di attaccare, ma sono scivolata dopo avere toccato la neve con lo scarpone - ha detto l'azzurra, 25ª - ci tenevo tanto a fare bene, ma quest'anno va un pò così. Il grande appuntamento, però, deve ancora arrivare: se ritrovo sicurezza, ai Mondiali posso togliermi delle soddisfazioni". È andata peggio a Manuela Moelgg, fuori nella seconda manche dopo un interessante intertempo: "Peccato perché stavo andando forte. Mi consolo con il fatto che di solito dopo una gara non finita ottengo buoni risultati. Quindi speriamo bene per i Mondiali". La statunitense Lindsey Vonn, leader della classifica generale, si è piazzata solo 10ª, approfittando solo parzialmente dell'uscita nella prima manche della tedesca Maria Riesch. Frattanto, a fine gara, intorno alle 13 le squadre del Soccorso alpino sono dovute intervenire sulle Tofane per una valanga che ha coinvolto 6 persone impegnate nel fuoripista e subito estratte dalla neve, senza conseguenze. (fonte: Gazzetta dello Sport)24.1.09
Faiella e Scali che argento!
_Federica Faiella e Massimo Scali hanno conquistato la medaglia d'argento agli Europei di pattinaggio di figura di Helsinki. La coppia italiana, 91.11 nel programma libero, ha chiuso con 186.17 punti alle spalle della coppia russa composta da Jana Khokhlova e Sergei Novitski, oro con 196.91 punti. Medaglia di bronzo per la coppia inglese Sinead Kerr e John Kerr, che ha terminato con 185.20 punti. Quinto posto in classifica per Anna Cappellini e Luca La Notte (172.67), sedicesimo invece per Isabella Pajardi e Stefano Caruso (138.10). Un’ombra sullo splendido Europeo azzurro, tra le celebrazioni per l’inatteso argento di Samuel Contesti e la festa per Faiella-Scali, ecco Carolina Kostner. La gardenese, dopo il programma corto, non va oltre il terzo posto. E’ da due anni la campionessa in carica, è la più celebrata, è la più bella, ma al vertice della classifica, per ora, ci sono due pattinatrici di casa, l’emergente Laura Lepisto, già bronzo a Zagabria 2008 e la veterana Susanna Poykio, argento europeo a Torino 2005. Carolina, seguita in tribuna dal fidanzato Alex Schwazer, il campione olimpico della 50 km di marcia, pattina per ultima, sulle note del tango che l’accompagna da inizio stagione. Il programma è molto intenso e ben costruito. Però c’è subito una sbavatura: il secondo salto della prevista combinazione triplo-triplo, il toeloop, complice un maldestro atterraggio dal flip, è solo doppio. Il fattaccio, però, capita subito dopo: Carolina carica il lutz, altro supposto triplo e anziché librarsi, finisce lunga sul ghiaccio. Allo stacco la coda del pattino destro sembra andare a incocciare la punta del sinistro. E’ una specie di autosgambetto. Caro perde inevitabilmente l’equilibrio e la caduta è un’ineluttabile conseguenza. L’azzurra ha il merito di riprendersi, ma tutto il resto dell’esibizione ne risulta un po’ condizionato. Alla fine, comunque, ne risulta una situazione di punteggio tale per cui nulla è compromesso. L’allieva di Michael Huth ha un ritardo di circa cinque punti su entrambe le finlandesi, un divario recuperabile. A patto che il libero sia esente da errori..."Sono molto arrabbiata con me stessa - dice Carolina - sono in forma, non mi manca niente e una caduta del genere è inspiegabile. Non è ne questione di allenamento, nè di tecnica. Capita una volta su un milione. Peccato, perché su quel lutz non ho nemmeno potuto portare a termine una rotazione e ho perso un sacco di punti. Comunque dormirò tranquilla: è ancora tutto in gioco". Oltre alla Kostner nel corto c'erano altre due azzurre. Francesca Rio ha chiuso al 17° posto, totalizzando 42,24 punti. Al di sotto delle attese Stefania Berton, penalizzata da una doppia caduta che l'ha relegata al 18° posto con 41,94 punti.
22.1.09
Manaudou: "Mi prendo una pausa"
DICE basta. Qualcosa si è rotto. Anche le sirene si stancano quando non capiscono più le onde della vita. "Sono satura e non provo più piacere". La solitudine di un numero uno che non ce la fa più a risalire. Ha solo 22 anni, ma non le va più di nuotare. Era la Phelps delle donne, ora non se la sente più, non è più squalo, solo un pesciolino in difficoltà. Prenderà una stagione di pausa, niente mondiali di Roma, forse andrà in America. Ha avuto tutto, molto presto, forse troppo. A 17 anni era già una star, una ragazzina che faceva cose da grandi, 18 chilometri al giorno d'allenamento. Laure Manaudou, campionessa olimpica ad Atene nei 400 stile, seconda medaglia d'oro francese nella storia dei Giochi, tre titoli mondiali, nove europei, esce dalla piscina, stanca di cloro e di stress. Ha vinto, guadagnato, incassato: con 2, 8 milioni di euro annui è l'unica donna (insieme alla Mauresmo) presente nella lista degli sportivi più pagati del suo paese. Conosciuta, ammirata, ha scalato la popolarità, anche su internet, le sue foto hanno avuto un alto gradimento. Laure era quella che stava con Luca Marin, la nuotatrice innamorata che si metteva la cuffietta italiana, che mandava bacini e disegnava cuoricini sul palmo delle mani: mon amour è per te. Poi lui si mise con un'altra lei, anzi con la sua rivale, Federica Pellegrini e il triangolo acquatico finì in rissa, con l'anello di fidanzamento scagliato proprio prima di una gara. Si sfiorò la crisi internazionale, Le Monde si vendicò con il titolo: "Finalmente ha mollato l'italiano". Laure cambiò ragazzo, passò al dorsista Benjamin Stasiulis, andò con lui ad allenarsi a Mulhouse, in Alsazia. Ma non ha funzionato: persa, senza più voglie, è andata alla deriva. In un anno ha cambiato quattro allenatori, dopo aver lasciato (male) nel 2007 il suo scopritore Philippe Lucas. Ora Laure ha capito: non c'è qualcosa di sbagliato in loro, ma in lei.L'annuncio è stato dato dal suo avvocato Didier Poulmaire: "Laure soffre di nuovo del dolore alla spalla e ha mal di testa molto intensi che la disturbano negli allenamenti". Piccoli malanni, magari in altri tempi superabili, adesso insopportabili. Soprattutto quando la carriera vira verso la sconfitta. Laure non gareggiava più, affondava, senza riuscire a tornare a galla. I numeri uno trovano difficile accettare consigli, il loro mito è troppo invadente, non si scansa mai. Deludenti le ultime gare a Pechino: ottava nei 400 stile libero, la sua distanza preferita, settima nei 100 dorso, fuori nelle semifinali nei 200 dorso. Un naufragio, lacrime davanti alla tv: "Non so se vale la pena continuare". Dubbi, insicurezze, sguardo basso. Non una grande che combatte, ma una piccola che scappa. Quasi una rinuncia esistenziale: via, fuori da tutto e da tutti. A Marsiglia l'ultimo domicilio sconosciuto, dopo aver scelto suo fratello Nicolas, appena diplomato coach, come allenatore. Ora lo stop, forse la fuga, mentre la Francia si consola con un nuovo talento, Coralie Balmy. Lionel Horter che ha seguito Laure a Pechino ha detto: "Non sapeva più cosa fare. L'unica cosa chiara è che non poteva più sopportare i feroci allenamenti di prima. E' un'istintiva, non ascolta, ma si rende conto. Mi ha confessato che sarebbe andata a Parigi a fare cinema". L'acqua ossida, il cloro scolora, il nuoto si mangia l'adolescenza. La golden girl delle piscine americane, Janet Evans, tre ori ai Giochi di Seul, un oro e un argento a Barcellona, tre record mondiali e sei primati nazionali, l'ha spiegato così. Ad appena 24 anni: "Voglio dimagrire, fare bella figura in un due pezzi, prendere il sole, andare a letto senza puzzare di cloro. E soprattutto, non voglio più nuotare, nemmeno una bracciata. Lo faccio da quando avevo 13 mesi, ora sono stufa dell'acqua fredda e di guardare la linea nera sul fondo. Lo dico senza amarezza. E un'altra cosa non voglio più: qualcuno che mi dica sempre cosa devo fare". "Il brutto è che quando sei stata abituata ad arrivare prima, tutti restano delusi da un argento. E affoghi nei sensi di colpa, ti senti come un autore di tre best-seller a cui viene chiesto di riscrivere sempre la stessa cosa. Hai paura di essere abbandonata, cerchi conferme nell'amore, ma hai dei dubbi pure lì. Sono rinata facendo cose diverse: prendendo una laurea, trovando degli amici che non erano mai andati in piscina, viaggiando. Nella certezza che se diventassi allenatrice la prima cosa che direi ai ragazzi sarebbe: tutti fuori dall'acqua". Se ne va Laure, torna invece ad allenarsi Michael Phelps. Grasso e felice. Dopo cinque mesi di assenza, lo stop più lungo della sua vita. Dice il suo coach Bob Bowman: "Michael nuota tutti i giorni da quando aveva 12 anni. Una routine così ti spezza. Per la prima volta ha potuto divertirsi, essere un ragazzo normale, senza pensare alle vasche. Era mentalmente necessario. Preparatevi ad un Phelps meno vorace, non riproporrò più certi carichi di lavoro". (fonte:repubblica.it)
20.1.09
Da Monaco insistono "Sarà la stagione del titolo"
19.1.09
E' la volta della R 29. Riscossa francese (?)
_Una dietro l'altra: mentre la Williams mostrava i primi scatti della FW31, a pochi metri di distanza sulla stessa pit-lane di Portimao la Renault, alla presenza di tutti i suoi volti principali, ha tolto i veli alla R29, l'arma con cui cercherà di riagganciare definitivamente il treno dei top-team dopo un 2008 vissuto in crescendo grazie al ritorno di Fernando Alonso. Si può senza dubbio dire che quella realizzata a Enstone sia la monoposto più sorprendente tra quelle viste sino ad ora. L'aspetto, infatti, risulta fortemente condizionato dalle novità in materia di regolamenti, per via di un corpo vettura estremamente arrotondato e voluminoso, con cui probabilmente si cerca di recuperare il carico aerodinamico perduto in seguito all'eliminazione di tutte le appendici aerodinamiche. E' rimasta però la pinna sul cofano motore. È di dimensioni davvero notevoli il musetto: alto e squadrato (per la verità è abbastanza tozzo), nella parte inferiore presenta due paratie verticali volte a canalizzare meglio i flussi destinati al sottoscocca. Le paratie dell'ala anteriore, invece, sono accompagnate da due piccoli profili laterali. La soluzione che pare più interessante, però, è quella del retrotreno. La Renault non è andata a caccia di una compattezza estrema, come ad esempio la Ferrari, cercando invece di avvolgere al massimo lo "scheletro" della macchina. La carrozzeria si estende infatti fino a sfiorare le ruote, e coprendo al massimo i braccetti delle sospensioni, che sembrano così "spuntare" appena. Confermato il main sponsor ING, la R29 mantiene la colorazione di base bianco-giallo-arancione, seppur con una grafica più accattivante rispetto a quella precedente. L'arrivo della Total come nuovo fornitore di lubrificanti, tuttavia, ha portato una spruzzata di rosso sugli alettoni e sugli specchietti retrovisori: la livrea diventa quindi giocata tutta sui colori caldi. Il risultato non è affatto disprezzabile.In simbiosi con la Williams, anche la Renault esordirà oggi in pista sul tracciato portoghese. Al volante ci sarà Nelson Piquet. (Fonte: Raacingworld)18.1.09
Aggiornamento dalle nevi II
Al femminile, le due svedesi Nyström e Olsson fanno gara a sè e confermano le classifiche del giorno prima, con Nyström vincitrice davanti alla connazionale.
Oggi il tempo non è stato proprio clemente, con nubi basse e sul finale anche una leggera nevicata. La pista non ne ha risentito, tanta neve, tracce perfette ma soprattutto un percorso decisamente impegnativo.
A rendere questa Millegrobbe ancora più frizzante, ci hanno pensato i tre azzurri che hanno rinunciato alla Coppa del Mondo in Canada per completare la preparazione prima dei prossimi importanti impegni. Zorzi, Santus e Moriggl, i tre alfieri del team Viessmann Italia, hanno gestito il ritmo di gara a loro piacimento. Zorzi ha preferito scrollarsi subito di dosso il gruppone, così già dopo pochi chilometri aveva selezionato i compagni di viaggio. Oltre a Santus e Moriggl, solo De Zolt e Uusitalo - lo svedese vincitore nella gara di sabato - sono riusciti a tenere l’indiavolato ritmo. Una gara “al gancio”, parole di Zorzi e soprattutto di De Zolt che a metà gara ha dovuto allentare la presa. Subito in difficoltà anche Uusitalo, ha preferito (o forse ha dovuto) agganciarsi alla coda del terzetto che ha gareggiato con grande determinazione e collaborazione, alternandosi al comando per mantenere sempre brillante il ritmo.
Dietro si è fatto subito il vuoto, una manciata di minuti prima di vedere il gruppone, dove tra i più attivi si sono distinti Ojala, Di Gregorio (il campione di skiroll), Debertolis, Masiero e Palmer.
La gara, in pratica, si è decisa a 5 km dalla fine. Zorzi al comando del terzetto ha impresso sull’ultima salita un vigoroso sprint a cui ha risposto Santus, mentre Moriggl rimane indietro, in evidente difficoltà (ero fuori soglia - dirà all’arrivo - con le gambe “secche”). Santus e Zorzi sono fuggiti via verso il traguardo, col bergamasco mai domo su uno sfavillante “Zorro” che ha messo a segno un nuovo successo. Non sarà una gara di Coppa, ma una vittoria con questi ritmi è sintomatica, e così si capisce la gioia del finanziere al traguardo. Ad aspettare il finanziere Zorzi, complici gli organizzatori, un carabiniere ed un poliziotto, per “scortarlo” sul podio. Felice anche Santus, secondo in entrambe le giornate e primo della combinata, lui che punta alla double pursuit dei campionati tricolori.
Moriggl è terzo a 15”, capace di contenere sul piano il ritorno dello svedese Uusitalo, finito 5” dietro all’altoatesino.
La gara femminile non ha storia, perlomeno per le due posizioni di testa. La Nyström in skating è meno performante che in classico, tuttavia si è piazzata 36.a assoluta, niente male per una gara così “tosta”. E in tecnica libera si è fatta più pericolosa anche la connazionale Ida Olsson, seconda ad appena 13”. Novità sul terzo gradino del podio, con un’inattesa Clara Bettega che ha saputo approfittare della giornata “no” della Bitchougova.
Nella graduatoria “generale” alle spalle di Santus si è piazzato Uusitalo e terzo Roberto De Zolt, mentre tra le donne dietro alle due svedesi c’è Eugenia Bitchougova.
Bilancio più che positivo per lo Sci Club Millegrobbe per questa formula rinnovata sui due giorni. In totale sono stati poco più di 600 i concorrenti al via, con apprezzamenti per l’organizzazione e in particolare per le splendide ed innevate piste del centro fondo Millegrobbe.
Due gli equipaggi italiani presenti: Simone Bertazzo (con Gianluca Rebajoli, Danilo Santarsiero e Sergio riva) si è piazzato diciannovesimo, Fabizio Tosini (con Sebastiano Dabala, Luca Pagin e Paolo Mottadelli) non è andat oltre il ventesimo.
_Ottima prestazione per l'azzurra Evelyn Insam nella Coc di salto femminile di Baiersbronn, in germania. La gara è stata vinta dall'americana Lindsey Van con 229 punti, davanti alla norvegese Anette Sagen con 226 punti e all'altra norvegese Line Jahr con 223,5 punti. Evelyn Insam ha compiuto un eccellente primo salto, raggiungendo gli 87 metri e issandosi in vetta alla classifica, che poi ha mantenuto con un bel secondo salto di 80 metri, scavalcata solo dalle migliori dela panorama internazionali, con un punteggio finale di 216. Un risultato, quello della Insam, che conferma il buon lavoro del team del salto femminile proiettato all'appuntamento con le medaglie iridate di Liberec. Le altre azzurre in gara: Lisa Demetz è 22/a con 175,5 punti, Barbara Stuffer è 27/a con 161 punti, Roberta D'Agostina è 30/a con 109 punti, Nadine Kostner è 31/a e Simona Senoner è 36/a.
Nella gara maschile di Bischofshofen si è imposto il norvegese Vegard Sklett con 284,1 punti, davanti all'austriaco Lukas Mueller con 271 e al ceco Lukas Hlava con 268,1. Miglior azzurro Alessio de Crignis, 24/o con 218,9, mentre è 37/o Diego Dellasega con 108,9. Squalificati Roberto Dellasega e Michael Lunardi.
Nella Gundersen di combinata nordica a Bischofshofen successo del norvegese Ole Christian Wendel sul ceco Tomas Slavik e l'altro norvegese Iver Markengbakken, con daniele Munari 27simo, Lukas Runggaldier 37simo e Davide Bresadola 47simo.
Per Gisin si tratta invece del primo trionfo, che arriva due anni dopo l'unico podio conquistato prima di oggi proprio sul tracciato austriaco. Completa il podio Lindsey Vonn a 17 centesimi: l'americano torna in testa alla classifica generale scavalcando Maria Riesch, comunque positiva col settimo posto: 776 punti contro 765.
Giornata senza soddisfazioni per la squadra azzurra. La migliore è stata Nadia Fanchini, sedicesima con un distacco di 1"51, mentre Daniela Merighetti ha chiuso ventesima e Verena Stuffer ventinovesima. Fuori dai punti Wendy siorpaes, Daniela Ceccarelli, Johanna Schnarf, Lucia Recchia e Camilla Borsotti
17.1.09
Aggiornamento dalle nevi
Nonostante il risultato negativo, l'altoatesino mantiene un rassicurante vantaggio in classifica sui diretti inseguitori con 501 punti, contro i 455 di Moeller e i 375 di Eichorn, quando mancano tre gare alla fine della stagione. Anche gli altri azzurri sono incappati in una gara poco positiva: Reinhold Rainer decimo, Wilfried Huber ventunesimo e David Mair ventiquattresimo.
_Primo successo in carriera per Giacomo Matiz nella Coppa Europa di freestyle andata in scena a Stari Vrh, in Slovenia. Il ventiduenne friulano, terzo nelle Moguls di venerdì, si è addirittura migliorato nelle Dual Mogul salendo sul gradino più alto del podio, risultato mai raggiunto prima d'ora. Matiz ha superato il ceco Lukas Vakulik e il russo Ivan Panfilov, vincitore il giorno precedente, ed ora guarda con fiducia alla trasferta di Coppa del mondo prevista per settimana prossima a Mont Gabriel. Miglioramento anche per Ruggero Rosi, passato dalla trentesima alla diciassettesima posizione. Il piemontese parteciperà alla prossima tappa di coppa Europa a Chatel.
_La supercombinata di Altenmarkt è di Lindsey Vonn, in recupero nello slalom dopo la buona prova della discesa. Punti pesanti quelli dell'americana, che va ad ridurre drasticamente il distacco accumulato dalla tedesca Maria Riesch, ancora al comando della graduatoria generale con 729 punti, solo 13 in più della Vonn. Battaglia quindi apertissima fra le due per la conquista della Coppa assoluta.
La Vonn si aggiudica la gara con il tempo di 2'40"53, davanti a Kathrin Zettel a 30 centesimi e a Anja Paerson a 66.
Grande rimonta nello slalom anche per la migliore delle azzurre, Daniela Merighetti, autrice del quinto tempo nella manche fra i "rapid gates" e risalita dal 22/o all'8/o posto finale. A punti anche Johanna Schnarf 23/a e nadia fanchini 30/a, al primo risultato nella specialità.
_Seconda gara e secondo posto d'onore per Patrick Pigneter e Florian Clara nel doppio della Coppa del mondo di slittino su pista naturale. Gli altoatesini, detentori della coppa di cristallo, si sono arresi al duo russo formato da Porschnev/Lazarev per 30 centesimi, mentre sul terzo gradino del podio sono saliti i polacchi Lasczczak/Waniczek, che hanno tolto la soddisfazione del primo piazzamento nei tre a Weiss/Leiter, quarti al traguardo. La classifica generale vede Porschnev/Lazarev al comando con 200 punti davanti a Pigneter/Clara con 170, Weiss/Leiter occupano la quinta posizione con 115 punti.
_Tripletta tedesca nella quinta prova di Coppa del mondo di doppio maschile di slittino artificiale. Sul catino di Oberhof, Wendl/Artl hanno conquistato il successo davanti ai compagni di squadra Leitner/Resch e Florschutz/Wustlich, che hanno realizzato il record del tracciato nella seconda manche, un'impresa tale da far loro recuperare due posizioni fino a soffiare il podio ai due equipaggi italiani.
Oberstolz/Gruber, terzi a metà gara, si sono piazzati quarti per soli 52 millesimi ma consolidano la vetta nella classifica generale portandosi a 480 punti, 75 in più di Wendl/Artl quando mancano tre prove alla conclusione della stagione. La strada verso la seconda coppa di cristallo è tutta in discesa. Quinto posto invece per Plankensteiner/Haselrieder, che hanno perduto una posizione dopo la prima manche, mentre Fischnaller/Schwienbacher si sono piazzati al sedicesimo posto.
_Anja Paerson ha realizzato il miglior tempo nella seconda prova cronometrata della discesa femminile di Altenmarkt. La svedese ha preceduto le austriache Andrea Fischbacher ed Elisabeth Goergl in un allenamento che è stato molto più veloce di quello del giorno precedente, con le partecipanti più veloci mediamente di 3". La migliore delle azzurre è stata Nadia Fanchini quinta al traguardo con un ritardo di 74 centesimi. Così le altre italiane: Wendy siorpaes 17sima, Lucia Recchia 27sima, Daniela Ceccarelli 29sima, Johanna Schnarf 37sima, Verena Stuffer 42sima, Lucia Mazzotti 47sima, Camilla Borsotti 48sima.
"E' una pista che mi piace - ha spiega la Fanchini -. E' abbastanza tecnica e ci sono dei bei curvoni, devo trovare i tempismi giusti ma credo di poter andar forte. La supercombinata rappresenterà un ulteriore allenamento per la libera, la gara dove punterò le mie chances. L'importante sarà dare il massimo, senza risparmio".
_Ola Vigen Hattestad incassa la prima sconfitta stagionale nelle sprint a tecnica classicca, battuto in volata sulla pista di Whistler Mountain dallo svedese Emil Joensson. Il norvegese ha cercato di rimontare l'avversario negli ultimi metri, ma il tentativo di recupero si è infranto al fotofinish. Terzo posto per il russo Ivan Ivanov. Sfortunata prestazione di Renato Pasini, grande protagonista in una tecnica a lui sfavorevole.
Il bergamasco si è brillantemente qualificato per la finale, dove è stato speronato da Nikita Kriukov poco prima del tratto conclusivo, vedendo sfumare le speranze di un podio che ad un certo punto non era più un miraggio. Il suo sesto posto rappresenta il miglior risultato in alternato, ma bene è andato pure Giorgio Di Centa, vincitore nella finalina di consolazione e settimo all'arrivo. Fuori nei quarti invece Pietro Piller Cottrer e Fabio Pasini.
_Bill Demong infila Anssi Koivuranta nell'ultimo chilometro e si aggiudica la Gundersen di Whistler Mountain. L'americano ha giocato d'astuzia con il campione finlandese e dopo averlo assecondato per lunghi tratti del percorso, ha allungato in maniera imperiosa nella fase conclusiva del tracciato. Terzo posto per il tedesco Bjoern Kircheisen, che ha bruciato sulla linea del traguardo l'austriaco Mario Stecher.
Ottimo il comportamento della squadra azzurra, che mette due atleti a punti. Alessandro Pittin è arrivato sedicesimo dimostrando di avere superato lo stato febbrile che gli ha impedito di partecipare alle gare in Val di Fiemme settimana scorsa, mentre Giuseppe Michielli ha terminato ventottesimo. Fuori dai punti invece Armin Bauer col trentacinquesimo posto. Domani nuova Gundersen con gli azzurri di Ivo pertile che cercheranno di migliorarsi.
(Fonte: coni.it)
16.1.09
Fill secondo nella Supercombinata
_Peter Fill ha ottenuto il secondo posto nella supercombinata a Wengen. Il carabiniere altoatesino è stato autore di una prova magistrale. Quarto in discesa, Peter si è superato nello slalom dove ha ottenuto l'ottavo tempo parziale che gli ha permesso di salire sul podio per la nona volta in carriera. Evidentemente il Lauberhorn gli porta fortuna, visto che nel 2006 ottenne il suo primo podio in carriera proprio in supercombinata con un terzo posto, seguito l'anno successivo dal secondo posto in discesa. La vittoria è andata allo svizzero Caro Janka terzo Silvan Zurbriggen. "E' un secondo posto che vale molto - spiega Fill -. Questa è una pista difficile, la manche in slalom è stata molto buona ma non è la migliore della mia carriera, perchè in allenamento scio sempre in questo modo. La classifica vede tutti i più forti specialisti nei primi dieci, significa che abbiamo disputato una gara vera. Mi sono divertito tantissimo, stavolta non si è imposto uno slalomista o un discesista, ma ha vinto il più completo, ed io gli sono arrivato vicino". Non c'è tempo per festeggiare, l'obiettivo è già spostato sulla discesa di domani. "Dovrò andare fortissimo e limitare al minimo gli errori, Cuche e Miller sono i miei favoriti e dietro a loro ci siamo noi italiani". Gli azzurri infatti anche in questa occasione non hanno deluso. Christoph Innerhofer ha concluso al tredicesimo posto mentre Werner Heel ha dato ottime risposte in discesa (conclusa col terzo tempo) e in slalom ha limitato i danni col diciottesimo posto complessivo. Primi punti in coppa anche per il giovane Siegmar Klotz, ventinovesimo col 17simo tempo fra i pali stretti. Fuori dai punti Stefan Thanei (31simo) e Dominik Paris (36simo), mentre Patrick Staudacher si è ritirato. Benjamin Raich, settimo, ha consolidato la leadership in vetta alla Coppa del mondo approfittando dell'ottavo posto di Aksel Lund Svindal e del nono di Jean Baptiste Grange. Ordine d'arrivo SC maschile Wengen (Svi):1. Carlo Janka (Svi) in 2'34"16; 2. Peter Fill (Ita) a 0"22; 3. Silvan Zurbriggen (Svi) a 0"40; 4. Ivica Kostelic (Cro) a 0"65; 5. Julien Lizeroux (Fra) a 0"79; 6. Daniel Albrecht (Svi) a 0"91; 7. Benjamin Raich (Aut) a 1"11; 8. Aksel Lund Svindal (Nor) a 1"18; 9. Jean Baptiste Grange (Fra) a 1"25; 10. Natko Zrncic-Dim (Cro) a 1"38. (fonte: coni.it)Woking, nuova freccia d'argento e choc
_Presentata oggi la nuova McLaren MP4-24 per il Mondiale 2009 di F.1 (guarda le foto). E Ron Dennis ha chiarito subito gli obiettivi stagionali: "Vogliamo entrambi i titoli mondiali". Nel 2008 il titolo di Lewis Hamilton che ha subito esaltato la nuova macchina: "È la prima volta che vedo la nuova monoposto, è bellissima - dice il pilota inglese - è splendido vedere il risultato finale del lavoro di tutta la squadra". La giornata è però poi stata caratterizzata dal clamoroso annuncio delle dimissioni dello stesso Ron Dennis. Lo storico titolare del team di Woking ha infatti annunciato che lascerà l'incarico all'inizio di marzo, cioè a un mese dall'inizio della nuova stagione. È probabile che all'origine della decisione abbia pesato non poco la Spy-Story ai danni della Ferrari nel 2007, costata alla McLaren una multa record di 100 milioni di dollari e l'esclusione dal Mondiale costruttori. Al suo posto Martin Whitmarsh. "È tempo che Martin prenda le redini come team principal della scuderia - ha spiegato - è al 100% una mia decisione". Dennis ricoprirà il ruolo di direttore esecutivo del gruppo McLaren e si occuperà in particolare della produzione. "Mi aspetta un lavoro difficile - ha spiegato ancora Dennis - abbiamo intenzioni chiare relativamente al nostro programma di automobili di produzione. Comunque assisterò a qualche gara, perché resto un appassionato. Come una pensione? No. Voglio lavorare di più in altri settori". La nuova McLaren, caratterizzata da un'ampia ala anteriore e da un alettone posteriore ridotto, debutterà domani in un test privato in Portogallo. Al volante, per i primi giri, il collaudatore spagnolo Pedro de la Rosa. "Tutti i team hanno dovuto fare i conti con le novità regolamentari, le più radicali degli ultimi 15 anni - dice Dennis - i cambiamenti hanno costretto tutti a lavorare molto. Nella nostra organizzazione abbiamo dovuto affidarci non a semplici ingegneri, ma a scienziati con qualifiche altissime. La MP4-24 è una monoposto concepita nel modo giusto, se si commettono errori nella progettazione poi diventa impossibile produrre qualsiasi tipo di sviluppo". Una è già pronta in Portogallo per i primi test: "Siamo in condizione di lavorare in modo ottimale per arrivare preparati al primo GP". Molto carico Lewis Hamilton: "Mi sento molto rilassato semplicemente perché vengo da un periodo eccellente - ha detto - quando si vince una gara, si affronta la successiva con una dose supplementare di fiducia. Ho gli stessi obiettivi che avevo quando sono arrivato in F.1, voglio diventare campione nel mondo, non sto qui a dire che ho già vinto il titolo. Ovviamente ci sono momenti della scorsa stagione che ricordo con orgoglio. Ogni tanto accendo il computer e guardo le foto del 2008. Vengono in mente ricordi straordinari, ma poi bisogna andare avanti. Non voglio vivere nel passato, anche se la vittoria del titolo mondiale regala sensazioni straordinarie. Ho analizzato anche gli errori che ho commesso, per esempio nella pit-lane in Canada. Sono sicuro che anche quest'anno vivrò esperienze utili: si impara sempre". (Fonte: Gazzetta dello Sport)15.1.09
Ducati Gp 9. Made in Borgo Panigale
_E' la nuova nata in casa Ducati per competere nella classe Moto Gp. Dovrà esser domata da Stoner e Hayden nel frattempo si mosta in tutta la sua bellezza con il nuovissimo telaio in fibra di carbonio._“Come sempre è un piacere essere qui a Madonna di Campiglio per Wrooom 2009”, ha esordito Domenicali, analizzando poi brevemente il campionato 2008 del Ducati Marlboro Team. “La stagione scorsa è stata sicuramente appassionante, con momenti per noi molto esaltanti ed altri obiettivamente difficili. In ogni caso abbiamo vinto 6 gare, abbiamo fatto 9 pole position e 8 giri veloci, numeri che, se non avessimo incontrato probabilmente il miglior Valentino di sempre, bravissimo dopo due anni difficili a ritrovare dentro di se la forza di disputare una stagione eccezionale, sarebbero valsi la riconferma del titolo mondiale.Se consideriamo che si tratta di risultati comunque eccellenti e che Casey (Stoner) ha solo 23 anni e quindi un potenziale di crescita ancora importante, una volta superata la delusione di non aver vinto non possiamo non considerarci comunque soddisfatti del 2008 e fiduciosi per la stagione a venire. Per il 2009 le novità sono tante, a partire dalla moto: la GP9 è caratterizzata da un cambiamento molto importante che riguarda la sostituzione del caratteristico telaio a traliccio in acciaio Ducati con un telaio monoscocca in fibra di carbonio che collega la parte alta del motore col canotto di sterzo. E’ stato un cambiamento pensato e provato a lungo, prima con Vittoriano (Guareschi) che è sempre il nostro primo giudice e che ha promosso questa nuova soluzione, e poi con i piloti ufficiali che l’anno approvata nei test di Barcellona. Con il traliccio abbiamo vinto anche il mondiale MotoGP quindi si tratta chiaramente di una soluzione di grande valore ma eravamo alla ricerca di un passo ulteriore che potesse risolvere alcune problematiche specifiche della MotoGP. Tra le altre novità della GP9 una delle più rilevanti è un ulteriore evoluzione della gestione motore per cui grazie ad una nuova combinazione di airbox e mappatura abbiamo cercato di rendere la curva di coppia più piatta possibile alla ricerca di una sempre migliore guidabilità più che del miglioramento della potenza massima, che è rimasta più o meno come l’anno scorso. Un’altra novità del 2009 è l’arrivo di Nicky (Hayden) in squadra: amatissimo fin dall’inizio ed è un pilota che sposa perfettamente il nostro motto di non mollare mai. Pensiamo che sia il compagno di squadra ideale per Casey con il quale può sicuramente sviluppare uno spirito di quadra positivo. E’ anche partito con l’atteggiamento giusto perché il suo primo giorno a Valencia è stato impegnativo forse più di quello che ci potevamo aspettare ma ha chiuso i test di dicembre a pochi centesimi dal terzo tempo e questo ci ha molto soddisfatto”. Domenicali ha poi affrontato l’argomento della crisi che sta coinvolgendo anche il mondo della MotoGP rispondendo alle numerose domande in arrivo dalla platea.
“Si tratta sicuramente di un tema da affrontare in questo periodo ma mi farebbe piacere partire da un approccio un po’ diverso perché se è indubbiamente un fatto che le aziende si trovino ad affrontare un cambiamento, una diminuzione nel numero delle auto o delle moto vendute, d’altra parte il motociclismo, come tanti altri sport, è molto amato, ha tanti appassionati nel mondo e troverà una sua dimensione per andare avanti. Ci sono diverse proposte che stiamo valutando insieme agli altri costruttori, agli organizzatori ed alla Federazione con questo obiettivo, tra le quali per esempio delle modifiche del regolamento sulla durata della vita dei motori, che sono uno dei costi maggiori della MotoGP. L’obiettivo di aumentarne la durata riguarda il 2010 perché si tratta di modifiche che richiedono una riprogettazione delle componenti interne che richiede un certo tempo, mentre per quest’anno si sta valutando di una riduzione della durata delle sessioni di prova per ottenere comunque un risultato. Anche Ducati si trova ad affrontare questo periodo difficile ma siamo supportati da parnter solidi: a partire da una rapporto pluriennale con il title sponsor Marlboro, poi Shell e Telecom. Abbiamo inoltre rinnovato degli accordi molto importanti con Enel e Riello. Ci sono poi diverse altre aziende che continuano a fare promozioni dei loro prodotti attraverso il motociclismo con il Ducati Marlboro Team tra le quali Alfa Romeo, Gatorade, Puma. Certo il momento è difficile ma non mancano gli strumenti per far vedere che il Campionato del Mondo MotoGP rimane un ottimo strumento promozionale”.
- Motore: 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro.
- Cilindrata: 799cc
- Potenza massima: oltre 200 cv
- Velocità massima: oltre 310km/hv
- Trasmissione: cambio estraibile a 6 marce, con rapporti alternativi disponibili. Frizione multidisco a secco con dispositivo meccanico antisaltellamento.
- Trasmissione finale a catena.
- Alimentazione: iniezione elettronica indiretta Magneti Marelli, 4 corpi farfallati con iniettori sopra farfalla. Farfalle controllate dal sistema EVO TCF (Throttle Control & Feedback).
- Carburante: Shell Racing V-Power
- Lubrificante: Shell Advance Ultra 4
- Accensione: Magneti Marelli
- Scarico: Termignoni
- Telaio: in fibra di carbonio. Forcellone in alluminio
- Sospensioni: forcella Öhlins 42mm upside-down ed ammortizzatore posteriore Öhlins, con regolazione di precarico, freno idraulico in compressione ed estensione.
- Pneumatici: Bridgestone, anteriore e posteriore 16.5″
- Impianto frenante: Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 320mm con pinze a 4 pistoncini. Disco posteriore singolo in acciaio con pinza a due pistoncini.
- Peso a secco: 148kg
12.1.09
La Ferrari schiera la rivoluzionaria F 60

11.1.09
Blardone e Karbon giganti d'argento
_Benjamin Raich vince il gigante della coppa del mondo maschile disputato ad Adelboden, in Svizzera, ma c'è un ottimo secondo posto per Massimiliano Blardone: l'azzurro ha confermato il piazzamento di metá gara chiudendo a soli 24 centesimi da Raich. Il podio è completato dal norvegese Jansrud. Ploner si piazza all'ottavo posto, 14° è Fill, 21° Simoncelli , 28° Innerhofer. Manfred Moelgg è caduto nella prima frazione dopo 4 porte: brutta botta a un braccio ma non sembra nulla di grave.L'azzurra Denise Karbon è tornata sul podio in slalom gigante. In testa dopo la prima manche, la gigantista di Castelrotto è stata superata nel finale dalla sola slovena Maze. Terza la tedesca Hoelzl. Manuela Moeggl, sul terzo gradino del podio dopo la prima frazione, finisce quinta. Nona la Putzer, tredicesima la Gius. "Sono troppo contenta, questo risultato mi dá serenitá, fiducia e voglia di spingere ancora di più - ha commentato Denise -. Oggi era troppo importante fare un bel risultato, ho dato tutto fino all'ultimo muro, poi ho rallentato forse inconsciamente per non gettare al vento l'occasione, ma va bene ugualmente. Adesso mi sento più tranquilla, ho sempre creduto in me nonostante i risultati non arrivassero e adesso si tratta di consolidare la condizione". L'obiettivo ormai è puntato sul gigante iridato: "La coppa di specialità ormai è andata, preferisco concentrarmi su Val d'Isere. Ma ancora più importante è affrontare gara dopo gara con la giusta concentrazione mi posso togliere ancora parecchie soddisfazioni da qui alla fine della stagione". Il catino di Cesana Pariol è casa sua
_Armin Zoeggeler si è confermato imbattibile sulla pista olimpica piemontese di Cesana Pariol. Il campione di Foiana ha conquistato la 43sima vittoria di coppa del mondo. La pista piemontese che lo ha sempre visto vincitore in tutte le gare disputate, a cominciare dalle tre gare di coppa (2005, 2006 e oggi), per continuare con la gara olimpica (che gli è valsa il secondo oro, la quarta medaglia in quattro diversi Giochi disputati) di tre anni fa, gli europei del 2008 e i campionati italiani del 2006, 2007 e 2008. Zoeggeler ha messo l'ipoteca sul successo finale già nella prima manche, conquistata con largo margine nei confronti della concorrenza. Nella seconda ha resistito al ritorno del giovane campione del mondo Felix Loch, che ha recuperato in parte lo svantaggio, ma su tempi per entrambi molto più lenti rispetto alla prima manche. Alla fine, il divario tra i due è stato di 41 millesimi. L'altoatesino consolida così la prima posizione in vetta alla classifica generale di coppa con 455 punti davanti a David Moeller, oggi quarto, con 385. Il tedesco è rimasto giù dal podio a vantaggio dell'austriaco Daniel Pfister. Zoeggeler sembra dunque avviato alla conquista dell'ottava coppa del mondo quando mancano quattro gare alla conclusione. Armin allunga anche a diciannove la serie di podi consecutivi. Buona anche la prova del resto della squadra italiana, con Reinhold Rainer ottavo, alla migliore prestazione della stagione, mentre Willy Huber è finito undicesimo, David Mair dodicesimo e Achim Obkircher venticinquesimo. Prossimo appuntamento a Oberhof sabato prossimo. (Fonte: La Repubblica)9.1.09
Ufficiale, niente "verdone" in moto Gp
_E' il segreto di pulcinella, ma ora è ufficiale: la Kawasaki ha annunciato il ritiro dalle competizioni. La notizia era stata comunicata in modo riservato prima di Natale (via mail dal reparto corse a Carmelo Ezpeleta, boss della MotoGp) e subito aveva fatto il giro del mondo, arrivando disgraziatamente anche al povero Melandri attraverso le "indiscrezioni" dei giornali. "Spero sia solo un brutto sogno" aveva commentato l'ex vice campione del mondo di due stagioni fa e transfuga della Ducati della scorso campionato. Invece è tutto vero: perché la Kawasaki, Kabushiki-gaisha (questo il suo nome completo in giapponese) è un colosso da 30 mila dipendenti che oltre alle moto produce trattori, treni, robot, aerei, grattacieli e navi. E per tanto è molto attento anche all'immagine: in questo momento sperperare più di 31 milioni di euro per una stagione in MotoGp non è "politicamente corretto". Per cui, proprio come hanno fatto già la Honda in F1 e la Suzuki e la Subaru e nei rally, il prossimo anno non ci saranno più in MotoGp. 7.1.09
Compleanno con sigillo. Ed ora Cesana.
_Armin Zoeggeler si regala per i suoi 35 anni la 42/a vittoria in carriera, sulla pista tedesca di Koenigsee. "Una giornata perfetta - commenta lo slittinista azzurro -. Non mi sono mai sentito così bene su questa pista come oggi. Stavolta tutto è stato perfetto: ho fatto due manches incredibili ma è ancora presto per pensare di avere già vinto la coppa. I tedeschi vanno sempre forte e sono da rispettare". Grazie a questo successo l'altoatesino vola a quota 355 punti, ben 30 in più di David Moeller, quando mancano cinque tappe alla fine della stagione._Il prossimo fine settimana giocherà in casa. La pista di Cesana è infatti oramai la “sua” pista: qui ha collezionato tante vittorie, si è allenato sia in estate che in inverno ed ora è anche diventato testimonial del Torino Olympic Park, la società torinese che ha in gestione l'impianto. Sulla pista ghiacciata di Cesana, già sede dei Giochi Olimpici 2006, il prossimo fine settimana si svolgerà la quinta tappa della Coppa del Mondo 2008/09. E ci sono tutti i presupposti per una grande festa dello sport. Infatti, sia nel singolo maschile che nel doppio sono gli atleti azzurri a farla da padrone in Coppa. Armin Zöggeler, bi-campione olimpico (2002 e 2006) e testimonial del Torino Olympic Park, non più di poche ore fa ha conquistato il suo 42esimo successo in Coppa, incrementando la sua posizione di vertice nella classifica di tutti i tempi. Con la vittoria di Königssee il carabiniere altoatesino ha anche distanziato i maggiori rivali nella classifica di Coppa. Zöggeler infatti conduce con 30 punti di margine sul germanico David Möller, attualmente il suo rivale più tosto. In “pole position” per quanto riguarda la classifica di Coppa si presenteranno a Cesana anche Christian Oberstolz e Patrick Gruber, un anno or sono Campioni Europei proprio nel budello di ghiaccio torinese. I due ragazzi se la vedranno con un agguerrito gruppo di avversari, fra i quali spiccano le coppie tedesche Leitner/Resch e Wendl/Arlt nonché gli austriaci Linger/Linger, campioni olimpici proprio a Torino 2006. Non sono da sottovalutare neppure gli altri azzurri, Plankensteiner e Haselrieder, attualmente in sesta posizione nella classifica di Coppa. In campo maschile le ultime uscite dei campioni dello slittino hanno evidenziato un ottimo stato di forma di tutti i componenti la squadra azzurra, cosicché è possibile aspettarsi una bella prestazione anche da David Mair, Willy Huber e Reinhold Rainer, che a Cesana gareggiano in casa. Nella gara femminile quasi impossibile sconfiggere il predominio tedesco: i risultati degli ultimi tempi mostrano l'assoluto strapotere delle ragazze di Germania, Tatjana Hüfner in primis. L'Italia presenterà soltanto la giovane Sandra Gasparini, reduce da un lieve infortunio che l'aveva bloccata prima di Natale. Ora è rientrata, mostrando ottima proiezione verso risultati di spicco. Il programma di Cesana prevede per venerdì 9 gennaio la Coppa delle Nazioni (fase di qualificazione per gli atleti di seconda fascia) e il Challenge Cup, una manifestazione ad eliminazione diretta che porta qualche bel soldino nelle casse non proprio pingui degli atleti (non valida per la Coppa del Mondo). Sabato 10 invece le gare di Coppa, con donne (ore 8.55) e doppi (ore 15) a cimentarsi lungo la bellissima pista ghiacciata di Cesana/Pariol, mentre i maschi concluderanno il fine settimana piemontese con la loro gara nella giornata di domenica 11 gennaio a partire dalle 8.25. Con un bel tifo da bordo pista sicuramente i nostri portacolori sapranno farsi valere ancora di più. (Fonte: Fisi)
6.1.09
Fenomeno Grange ma Razzoli non scherza
_L'Italia dello sci alpino conquista il podio numero 11 della stagione grazie a Giuliano Razzoli. Il 24enne portacolori dell'Esercito, nativo di Villa Minozzo (Re), ha conquistato il primo podio in carriera grazie ad un fantastico terzo posto conquistato nello slalom maschile di Zagabria dietro a due veri e propri campioni della specialità come Jean Baptiste Grange (al secondo successo su tre slalom stagionali) e Ivica Kostelic. L'emiliano, settimo al termine della prima manche, ha ottenuto il terzo tempo nella seconda grazie al quale è risalito fino al terzo posto. Con un palmarès che finora lo aveva visto soltanto una volta nei primi 15 di coppa (14simo nello slalom di Adelboden la passata stagione), Razzoli ha invece mostrato grande carattere e forza di nervi, resistendo al temibile ritorno di Johan Brolenius e Benjamin Raich, in grave ritardo a metà gara ma fortemente in recupero nella manche decisiva. Giuliano già in estate si era mostrato fra gli slalomisti più in palla, un infortunio muscolare ne aveva rallentato la preparazione autunnale ma due podi raggiunti in Coppa Europa nelle settimane scorse ne avevano constatato il recupero. Adesso il terzo posto lo lancia definitivamente sul circuito di coppa. E dietro a lui si conferma in crescita Manfred Moelgg. Il finanziere, quinto in Alta Badia, stavolta si è piazzato al quarto posto ad appena 10 centesimi dal podio, segno dalla ritrovata continuità ai massimi livelli. Peccato invece per Giorgio Rocca, diciassettesimo e in leggera difficoltà nella seconda manche, mentre Christoph Innerhofer ha conquistato il miglior piazzamento fra i pali stretti col 25simo posto. Squalificato nella seconda manche Cristian Deville. (Fonte: La Repubblica) 5.1.09
"Ho finalmente sciato come sono capace"
_"Ho finalmente sciato come sono capace, trasformando in gara quanto faccio quotidianamente in allenamento". Dopo anni di sacrifici l'azzurra Nicole Gius riassapora la gioia del podio in slalom, a distanza di sei anni, ma la sua felicita' va oltre il secondo posto di Zagabria. "Nella prima manche mi sono resa conto di avere commesso un discreto numero di errori, per cui c'era margine di miglioramento. Dietro a questo piazzamento c'e' un grande lavoro svolto anno dopo anno, sono arrivata ad un punto dove tutto funziona facilmente. E' difficile fare paragoni fra questo podio ed il terzo posto di Semmering di sei anni fa. Spero si tratti del salto di qualita' definitivo - spiega la 28enne rappresentante dell'Esercito - sono curiosa di vedere come mi comportero' settimana prossima a Maribor, intanto mi godo questa gioia e la dedico a tutte le persone che hanno sempre creduto in me". Il tecnico Stefano Costazza fa i complimenti a Nicole Gius. "Ha dimostrato di avere le qualita' per rimanere costantemente nelle prime posizioni -ha detto l'allenatore trentino-. Il suo punto debole e' sempre stato quello di rovinare la prestazione con qualche errore di troppo, stavolta e' stata bravissima dimostrando il suo vero valore. E sono contento perche' anche il resto della squadra ha dato segnali positivi: Manuela Moelgg ha saputo reagire nella seconda manche dopo il brutto errore commesso nella prima, Irene Curtoni sta crescendo gradualmente". (Fonte articolo: ADN Kronos)2009: Roma capitale dello sport
Paura per Alonso
_Attimi di paura a Malindi a bordo del jet privato di Fernando Alonso. Nel fare manovra sulla piazzola di sosta per imboccare la pista di decollo velivolo del pilota di Formula 1 è andato a sbattere con un'ala contro la palazzina dello scalo. Oltre al pilota Alberto Fernandez e all'asso della Renault, sull'aereo c'erano anche la moglie, la cognata e il cognato. Nessuno dei passeggeri è rimasto ferito nell'incidente.Al momento non è ancora chiaro cosa sia successo sulla piazzola di sosta, ma pare che il jet di Alonso abbia urtato l'edificio a causa di una manovra errata del pilota. Nello schianto contro la palazzina è andata completamente distrutta un'ala, ma nessuno a bordo del velivolo si è fatto un graffio. Per la famiglia del campione di Formula 1, dunque, soltanto tanta paura e partenza rimandata. I coniugi Alonso erano in vacanza in kenya ospiti di Flavio Briatore, che a Malindi ha una tenuta faraonica, il "Lion in the sun". Solitamente a Capodanno la villa del patron della Renault è invasa da politici, attori, personaggi dello spettacolo e showgirl, ma quest'anno al tavolo con lui e la moglie Elisabetta Gregoraci c'erano soltanto i quattro ospiti spagnoli. Un ultimo dell'anno low-profile, che non voleva attirare assolutamente l'attenzione dei media. A rovinare tutto ci ha pensato però l'incidente al jet privato di Alonso (fonte: tgcom)


