31.7.09

Riassunto del pomeriggio romano

Un muro storico è stato abbattuto. Tutti aspettavano il francese Bernard, ma a vincere l'oro in 46''91 (primo uomo a scendere sotto i 47) è il brasiliano Cielo Filho (nella foto) con un finale straordinario. Il resto del podio parla francese: Alain Bernard (47"12) medaglia d'argento, bronzo a Frederick Bousquet (47"25), autore comunque di una impresa visto che era entrato in finale con l'ottavo tempo.
"Il mio contributo per portare la squadra in finale l'ho dato, ma le staffette si fanno in quattro. Non possiamo farla in due, io e Alessia Filippi. Sono delusa dalle mie compagne, mi aspettavo molto di più da loro". Così aveva tuonato in mattinata Federica Pellegrini, che poi ha sfogato la sua rabbia anche in finale con una prestazione maiuscola. L'Italia è giunta quarta nella gara vinta dalla Cina con il nuovo primato del mondo (7'42''08), davanti agli Stati Uniti (7'42''56) ed lla Gran Bretagna (7'45''51). La Pellegrini è stata protagonista di una frazione straordinaria, risalendo dall'ottavo al quarto posto (7'46''57 il tempo finale). Federica Pellegrini, con un’ultima frazione da 1’54"94, ha salvato la 4x200 stile libero azzurra da una clamorosa eliminazione. Le azzurre, che puntano al podio, non sono riuscite a fare meglio di 7’52"00 e hanno ottenuto solo l’ottavo tempo, salvandosi per 42 centesimi di secondo da una vergognosa eliminazione. Federica Pellegrini era delusa: "Credevo molto in questa staffetta. Speravo fossero tutte più in forma. Sono molto scontenta. C’è rammarico a entrare ottave. Volevamo prendere una medaglia. Io il mio dovere l’ho fatto...". Ha dato una strigliata alle altre ragazze. Ha aggiunto: "Io ho rinunciato ai 100 per questa staffetta. Non si può sbagliare la staffetta. Non si può più fare 1’59".... Sono incazzata, più con me stessa... Mi aspettavo molta più carica, più grinta dalle altre ragazze". Ecco, nel dettaglio, la prova delle italiane: Spagnolo, 1’59"32, Zoccari davvero mediocre 1’59"29, Carpanese, 1’58"45, e Pellegrini, 1’54"94. Le prime tre frazioniste sono state inferiori alle attese. Il tempo di Federica, invece, è stato di gran lunga il migliore del campo. Sperava di poter notare in scioltezza, invece ha dovuto impegnarsi a fondo per evitare l’inabissamento. Il miglior tempo, 7’49"04, è stato ottenuto dalla Gran Bretagna, che ha strappato proprio all’Italia il record europeo, che le azzurre avevano fatto a Pechino con 7’49"76. La Gran Bretagna ha schierato MacClatchey, 1’57"54, Carlin, 1’56"45, Miley, 1’58"15, e Adlington, 1’56"90. Gli Stati Uniti hanno ottenuto il secondo tempo, 7’49"51, e la Francia il terzo, 7’50"18.
"Va bene così, le terze sono arrivate avanti di 1", obiettivamente era un po' difficile", ha detto la Pellegrini. Penso che quello che ho detto stamattina sia servito, la Spagnolo ha fatto bene ed anche la Carpanese altrettanto. Sono contenta così". Soddisfatta anche Alessia Filippi: "Il tempo non mi soddisfa. Mi dispiace, ho dato tutto, forse ho lavorato su altri passi, ma sono certa di aver dato il massimo".
Lo statunitense Ryan Lochte sfodera una splendida prestazione e vince l'oro nei 200 misti stabilendo il primato del mondo in 1'54''10, precedendo l'ungherese Laszlo Cseh (1:55.24) e l'altro statunitense Eric Shanteau (1:55.36)
L'australiano Christian Sprenger ha stabilito il nuovo primato del mondo dei 200 rana, nuotando in semifinale con il tempo di 2'07"31. Bene gli azzurrri, che entrano nei primi 8: Facci lo fa con il tempo di 2'08''50 seguito da Edoardo Giorgetti. Damiano Lestingi e Sebastiano Ranfagni sono fuori dalla finale maschile dei 200 dorso. In semifinale Lestingi ha ottenuto il 14esimo tempo di 1'57"37. Ranfagni si è classificato 16esimo in 1'58"84. Il miglior tempo dello statunitense Aaron Peirsol in 1'54"06. Gran finale dei 50 dorso donne. Vince la cinese Zhao Jing, che con il tempo di 27''06 stabilisce il nuovo primato del mondo, precedendo la tedesca Daniela Samulski (27''23) e la connazionale Gao Chang in 27''28. A sorpresa, fuori dal podio l'ex primatista del mondo, la russa Zueva.
L'australiana Schipper, dopo qualificazioni un po' timide, è uscita nel momento della verità, conquistando nella finale la medaglia d'oro ed il record del mondo con il tempo di 2'03''41. Gara condotta a ritmi forsennati per 150 metri dalla cinese Liu Zige, che però negli ultimi 30 metri è calata vistosamente cedendo al ritorno dell'australiana.
Non si assegnava l'oro visto che si trattava di una semifinale, ma il risultato ottenuto dalla canadese Pierse nei 200 rana è comunque di livello assoluto. Primato del mondo in 2'20''12, in una frazione che ha visto l'azzurra Ilaria Scarcella non centrare l'obiettivo, pur ottenendo (decimo tempo) il record italiano in 2'23''32.
L'australiana Lisbeth Trickett ha fatto segnare il miglior tempo nelle semifinali femminili dei 100 stile libero. La Trickett è entrata in finale con il crono di 52"84, seguita dalla fortissima tedesca Britta Steffen (seconda in 52"87).
Pallanuoto. Italia undicesima. L'Italia ha sconfitto la Cina 14-7 e ha chiuso così all'11/o posto il torneo di pallanuoto maschile.(Fonte: Repubblica)

30.7.09

Shumi al via!

Visite mediche ed esercizi per il collo nel programma di Michael Schumacher in vista del ritorno in F1. Il sette volte campione del mondo tornera' in pista a Valencia, nel Gp d'Europa, nel week end del 21-23 agosto. Il 40enne pilota di Kerpen sostituira' Felipe Massa al volante della Ferrari. Prima, pero', il tedesco dovra' sottoporsi ad un approfondito controllo medico che durera' diversi giorni. Secondo quanto riferito da Johannes Peil, direttore della clinica sportiva di Bad Nauheim che lo segue da nove anni, Schumi e' gia' in buone condizioni. "Se in questi ultimi mesi non avesse tenuto i ritmi di allenamento di sempre, il ritorno in pista sarebbe impossibile", spiega il dottore. Ma per il via libera alle gare bisogna aspettare: "Lo potremo dare quando avremo terminato tutti i controlli e se il loro esito sara' positivo", aggiunge Peil. Schumacher e' gia' al lavoro per rafforzare, grazie ad alcuni esercizi specifici, i muscoli del collo, la zona piu' delicata dopo l'incidente in moto del campione tedesco dello scorso febbraio. Non servirà, però, solo l'esito positivo delle analisi. Schumy dovra' prendere una nuova licenza per poter sostituire Massa. Un portavoce della Fia ha spiegato che la licenza scade automaticamente alla fine di ogni stagione. Le regole della federazione, tuttavia, prevedono la possibilita' del rilascio di una licenza in circostanze straordinarie. L'art.5 dell'allegato L del regolamento prevede che tale licenza puo' essere concessa al pilota che ha partecipato ad un minimo di 15 gare negli ultimi tre anni: e' il caso di Schumi, che nel 2006 e' stato alla guida della monoposto Ferrari in tutte e 18 le gare in calendario. La domanda per una nuova licenza dovra' essere presentata dalla Aci/Csai, che rappresenta la Federazione automobilistica italiana, almeno 14 giorni prima del Gp d'Europa. Intanto, Felipe Massa potrebbe tornare a casa gia' domenica. E' la previsione fatta da Dino Altmann, medico personale del pilota brasiliano. "Se tutto procede bene come e' stato finora, potra' tornare a casa domenica", dice Altmann facendo il punto della situazione sulle condizioni del brasiliano, ricoverato da sabato scorso presso l'ospedale Aek di Budapest. Massa ha lasciato ieri il reparto di terapia intensiva ed ha mosso i primi passi. (adnkronos.it)

Grazie Re Magnini

Il giorno della grande festa e della definitiva consacrazione di Federica Pellegrini è stato anche il giorno della caduta di Filippo Magnini, eliminato in semifinale nei 100 stile libero, dopo due ori in altrettanti Mondiali. Alla vigilia, era difficile chiedere al pesarese il miracolo di una medaglia, figurarsi poi quello di una terza vittoria consecutiva che l'avrebbe proiettato direttamente nella leggenda, con un'impresa che non era riuscita nemmeno al suo mito Popov. Nel nuoto contano i numeri: inutile illudersi che un atleta con un personale di 48''11 potesse competere con quei mostri che, infilati nelle loro armature, viaggiano ormai stabilmente su tempi vicini ai 47'' netti. La finale era però il traguardo minimo, e alla fine la delusione per non averla raggiunta, nonostante una gara discreta con il nuovo primato italiano fissato a 48''04, era di quelle che ti tagliano le gambe, oltre alle parole. Anche se Filippo, dopo essere rimasto a lungo in acqua, a fissare il tabellone dei tempi, e dopo aver salutato a testa bassa il pubblico che gli tributava comunque una meritata ovazione, ha voluto minimizzare: "Non è una delusione. Ovvio che dispiace non aver centrato la finale ma ho dato il massimo, ho fatto il mio personale. Un peccato perché tolti i primi due (Bernard e Nystrand, ndr) gli altri si sono attestati tutti sul 47 alto, tempo che posso fare anch'io". Filippo ha anche illuso, perché dopo un buon passaggio ai 50 nella prima metà della vasca di ritorno ha per un attimo messo la punta delle dita davanti a tutti: "Purtroppo sono morto negli ultimi dieci metri. Quando sei in corsia uno e respiri a sinistra nella vasca di ritorno, vedi il muro, così è difficile avere punti di riferimento". Dal Foro Italico all'Isola il passo è breve, e la domanda non tarda ad arrivare. Magnini però non si scompone: "Sì, il fatto di aver ripreso gli allenamenti solo a gennaio, dopo l'esperienza all'Isola dei Famosi, forse non ha aiutato. Ma non rimpiango nulla, dopo Pechino volevo proprio staccare". Più stizzita la reazione quando il discorso cade sui costumi. La Fina proprio in questi giorni ha definitivamente dato ragione a Magnini, e agli altri atleti che da tempo chiedevano un ritorno al passato, ma non è questo il momento di parlarne. "Dei costumi, in questo momento, non me ne frega un c..." Come dire, nessuna scusa, non voglio aggrapparmi a un costume per giustificare la sconfitta. Posizione che gli fa onore, perché è fuor di dubbio che Filippo sia l'emblema dell'atleta che, dalla nuova generazione di costumi, ha tratto solo svantaggi: un nuotatore tecnico ed elegante, che faceva dell'agilità e della sua naturale galleggiabilità le sue armi migliori, che improvvisamente si è trovato ad affrontare bestioni tutti muscoli. Gente che, con un costumino tradizionale, andrebbe a fondo, e che invece rimane a galla grazie al poliuretano, riuscendo a sprigionare una potenza un tempo sconosicuta a questo sport. Ora si torna al passato, difficile che Magnini possa approfittarne per coltivare ulteriori sogni di gloria: ai prossimi Mondiali di Shangai avrà 29 anni, a Londra 2012 avrà superato i 30. Filippo però non è uno che si arrende facile, e dalla sua ha la serenità di chi sa di aver già scritto le sue pagine di storia. Per questo, una volta di più, non possiamo che dirgli "Grazie, campione". (eurosport.it)

Aggiornamento sulla giornata a Roma

Nel quinto giorno di gare nel Mondiale di Nuoto di Roma, parte con qualche difficoltà di troppo l'avventura della 4x200m: Alessia Filippi riposa in vista della finale, le azzurre Spagnolo, Zoccari e Carpanese faticano molto nelle loro frazioni e allora ci deve pensare Federica Pellegrini a trascinare la staffetta in finale con l'ennesima prestazione super. Buone indicazioni arrivano invece da Lorenzo Facci, terzo con il record italiano nelle batterie dei 200m rana.

Ore 11.40 - Batterie 4x200m stile libero maschile - Miracolo Pellegrini, Italia in finale per un soffio

Ci vuole una Federica Pellegrini delle grani occasioni per fare sì che l'Italia raggiunga la finale nella staffetta: Renata Spagnolo, Flavia Zoccari e Alice Carpanese (Alessia Filippi è tenuta in serbo per la finale) fanno quello che possono, ma non riescono a dare molto. Ci deve pensare Federica, che sfodera un 1:54.94 e porta le azzurre all'ottavo posto, l'ultimo utile per la finale di stasera. Troppi però 2.96 secondi svantaggio dall'Inghilterra, prima con il record europeo e dei Mondiali: la Pellegrini a fine gara è furibonda con le sue compagne, che l'hanno costretta a forzare. "Ho fatto la staffetta con l'intento di non tirare: ho fatto il mio in 1:55 (1:54.94, ndr), fortunatamente siamo riuscite a entrare. Speravo fossimo più in forma, ma va bene così. Sono stanca perché quando gareggio ho lo stomaco chiuso e non mangio molto. Fino ad ora è andata bene, anche se vincere sarà difficile. Mi sarei aspettata più grinta dalle altre ragazze, sono molto scontenta. Cercheremo di fare meglio, naturalmente, sperando che la corsia otto ci dia delle sorprese. Così non si va da nessuna parte, dobbiamo imparare a fare le staffette!".

Ore 11.05 - Batterie 200m rana uomini - Super Facci è terzo, Giorgetti ottavo; primo è Shanteau

Gran bella prova per il nostro Loris Facci nelle batterie: il 25enne torinese chiude con il terzo tempo, 2:08.85, che gli vale il primato italiano (Il precedente record apparteneva a Paolo Bossini con 2'08"98, realizzato alle olimpiadi di Pechino dello scorso anno). Loris fa vedere di poter dire la sua contro gente del calibro di Eric Shanteau (Stati Uniti) e Daniel Gyurta (Ungheria). Soddisfazione anche per il classe 1989 Edoardo Giorgetti che con 2:09.29 è ottavo. Il 2:08.55 firmato da Shanteau è anche il record della competizione.

Ore 10.35 - Batterie 200m rana donne - Scarcella sì, Boggiatto no; prima la Pierse

La giovanissima azzurra Ilaria Scarcella riesce a qualificarsi per le semifinali con il nono tempo (2:24.20), mentre non c'è niente da fare per Chiara Boggiatto, che chiude con il 18° (con 30 centesimi in meno si sarebbe qualificata). Il primo crono è per la canadese Annamay Pierse che con 2:21.68 (record dei campionati) si mette dietro nientemeno che Rebecca Soni, già medaglia d'oro nei 100m e primatista mondiale nei 200m. Terzo tempo per l'austriaca Mirna Jukic, che ha migliorato il record europeo che già le apparteneva di 36 centesimi.

Ore 10.05 - Batterie 200m dorso uomini - Riscatto Peirsol, ma occhio al giapponese Irie

Lo statunitense Aaron Peirsol, fuori dalla finale dei 100m, vuol dimostrare di esserci e ci riesce, vincendo la sua batteria: "Mi sento bene, erano due settimane che aspettavo questa gara - confessa l'americano -. Sono carico, pronto per nuotare ancora, e non vedo l"ora di tornare in acqua. Ho una gran voglia di vincere e di dimenticare qualche errore che ho commesso nei giorni scorsi. Mi sento forte, credo di poter fare bene, e la fiducia che ho in me stesso è alta". Il suo però è solo il secondo tempo delle qualificazioni. Meglio del vicecampione in carica fa il giapponesino classe 1990 Ryosuke Irie, che ferma il crono sull'1:55.20. Terzo è l'iridato Ryan Lochte. C'è gloria anche per i nostri azzurri in gara: Damiano Lestingi ha chiuso al tredicesimo posto con 1:57.73, Sebastiano Ranfagni è appena dietro di lui di soli 2 centesimi. Entrambi accedono alle semifinali.

Ore 9.30 - Batterie 100m stile libero donne - Pochi sussulti, Weir la più veloce

Non ci sono grosse sorprese: al termine di ben 17 heat, il tempo migliore è quello della statunitense classe 1986 Amanda Weir, che ha chiuso con 53.20, davanti a Lisbeth Trickett (Australia) e Ranomi Kromowidjojo (Olanda). Si qualifca alle semifinali, senza forzare troppo, anche la tedesca Britta Steffen che nella giornata di domenica aveva fatto segnare il record del mondo nella specialità, nella prima frazione della staffetta 4x100m. I favori del pronostico sono ancora tutti per lei...Come annunciato, Federica Pellegrini non ha partecipato alle qualificazioni, nonostante si fosse iscritta in un primo momento: Fede ha dichiarato di voler partecipare solamente alla 4x200m, l'appuntamento è per le ore 11 per le batterie (Fonte: Eurosport.it)

Ferrari: Schumacher "sostituto" di Massa

Non potevo dire di no alla Ferrari». Così Michael Schumacher, 40 anni, il pilota che ha battuto tutti i record della Formula 1, ha annunciato il suo ritorno. Guiderà la F60 a Valencia il 23 agosto e poi fino al termine del campionato: sette gare in tutto, da aggiungere alle 249 con cui ha costruito la leggenda. È il destino a rimettere in gioco il campionissimo e a spalancargli davanti una seconda carriera: il destino in una molla che si è staccata domenica dalla monoposto di Rubens Barrichello, il compagno di tanti trionfi, che è rimbalzata sull’asfalto dell’Hungaroring e dopo 4 secondi era ancora per aria, a sfidare la forza di gravità e a colpire Felipe Massa rischiando di ucciderlo. L’incidente ha costretto la Ferrari a trovare un sostituto. Non è Michael Schumacher che vuole tornare, sono le circostanze a trascinarlo nella mischia.
«È vero che il capitolo F1 per me è chiuso da tempo e in maniera totale, ma è altrettanto vero che per ragioni di gratitudine e lealtà nei confronti del team non posso ignorare questa sfortunata situazione», spiega l’interessato dal suo sito ufficiale. Se farà un flop, gli saranno riconosciute le attenuanti del caso: la mancanza di allenamento, la monoposto mai guidata prima (e neppure troppo brillante con i titolari Massa e Raikkonen), i nuovi regolamenti, il kers. Se sarà all’altezza della situazione, avrà il mondo ai suoi piedi. Come sempre. E a fine stagione subirà la tentazione di restare, perché il destino ha grossi progetti per lui. Non bastava la molla, ci mancava anche la Bmw che si ritira. La Ferrari e le altre squadre di vertice sono pronte a schierare una terza monoposto per fare numero. Insomma, Schumi non è un dipendente «a progetto»: se vuole, se riesce bene, se si diverte (e come dubitarne) sarà lì anche nel 2010. L’ultima sua gara era stata il Gp del Brasile nel 2006. Adesso ha tre settimane per lucidare i muscoli: oltre ad aver raggiunto i 40 anni, il ragazzo ha tre chili di troppo, male al collo causa caduta in moto e non guida una F1 da un anno e mezzo. Soprattutto, non ha mai provato le monoposto in versione 2009, con un’aerodinamica che cambia lo stile di guida.
«È vero, ma stiamo parlando di Schumacher», sorridono in Ferrari. Ieri c’è stato un test a Vairano (Pavia) per collaudare un pacchetto aerodinamico che sarà utilizzato nel Gp del Belgio. In pista, secondo la versione ufficiale, c’era Gené. Ma qualche dubbio è lecito: primo, Schumacher in mattinata era a Maranello per concludere l’accordo; secondo, il pilota visto a Vairano aveva un casco bianco simile a quello indossato da Valentino Rossi quando provò in incognito per la prima volta la Rossa. Fatti gli auguri di pronta guarigione a Massa, Schumi lancia la sfida: «Non vedo l’ora». Ma il suo entourage mette le mani avanti. Willi Weber, il manager: «Io ho cercato di dissuaderlo, però la decisione era nelle sua mani. Forse si annoiava. Il problema sono le aspettative: tutti vogliono vederlo vincere». Sabine Kehm, sua portavoce: «L’unico punto interrogativo è il collo». Due altri grandi piloti tornati in pista dopo una pausa sono andati forte: Lauda vinse nel 1984, Prost nel 1993. Ma erano più giovani. «I 40 anni nell’automobilismo di per sé non sono un problema - sostiene Gianni Merico, medico della Toro Rosso -. Il problema può essere mentale: dopo tre anni di stop, il cervello non è più abituato a tenere la concentrazione per un’ora e mezzo di Gran premio». Il primo a dare il bentornato all’ex campione è Sebastian Vettel, tedesco, 22 anni suo allievo sui kart e terzo in classifica: «È un’enorme sorpresa. Tanti tifosi saranno contenti di rivederlo». «Grande Michael - lo benedice Eddie Jordan, che lo fece esordire nel ‘91 -. Per lui 20 o 40 anni non fanno differenza». Secondo Jodie Scheckter, campione nel ‘79 con la Ferrari, è una buona cosa: «Lui è il migliore di sempre. La stupidaggine, al limite, era andare in moto». (Fonte: La Stampa)

La giornata odierna


Potrebbe essere una 4x200m memorabile per l'Italia quella che oggi si disputerà ai Mondiali di Nuoto di Roma: Alessia Filippi e Federica Pellegrini scenderanno in vasca da alleate nella staffetta insieme a Renata Spagnolo e Flavia Zoccari. In mattinata le batterie, questa sera alle 19.30 la finale. Tra gli azzurri in gara oggi, anche Damiano Lestingi e Sebastiano Ranfagni nella 200 dorso, Loris Facci, Edoardo Giorgetti, Ilaria Scarcella e Chiara Boggiatto nei 200 rana e poi il Settebello, impegnato contro la Cina nella finale per l'11mo posto. Oggi, inoltre, la finale della gara piu' attesa: la 100 stile libero uomini. Ieri Filippo Magnini non e' riuscito a qualificarsi. Oggi gli occhi saranno percio' tutti puntati sul francese Alain Bernard, strafaforito per l'oro.
La Giornata odierna riserva: (dalle ore 9) batterie 100 sl donne, 200 dorso uomini, 200 rana donne e uomini, 4x200 donne; (dalle 18) semifinali 100 sl donne, 200 rana donne e uomini, 200 dorso uomini; finali 200 misti uomini, 100 sl uomini, 200 farfalla donne, 50 dorso uomini, 4x200 donne. (eurosport.it)

29.7.09

Federica...d'Oro!

_Federica Pellegrini ha vinto anche i 200 stile libero con un nuovo favoloso record del mondo, il terzo. Ha realizzato così la doppietta 200-400 riuscita solo a tre nuotatrici nella storia dei Mondiali: la statunitense Shirley Babashoff, la tedesca dell’Est Heike Friedrich e la francese Laure Manaudou. Federica ha nuotato in 1’52"98, staccando di due secondi, pari a quattro metri, la statunitense Allison Schmitt, 1’54"96. Ha letteralmente polverizzato il record del mondo che aveva stabilito in semifinale: 1’53"67. Ha nuotato benissimo. E’ passata in 27"34 ai 50, quarta, ha preso la testa nella seconda vasca, virando in 55"60 a metà gara e poi ha incrementato il suo vantaggio, facendo esplodere la vasca di entusiasmo. Ha vinto con un margine amplissimo. Con una distribuzione dello sforzo eccellente: 27"34, 28"26, 28"78 e 28"60 le sue quattro vasche.
Per l'Italia è il quarto successo della rassegna continentale dopo quelli di Valerio Cleri (25 km di fondo), Federica Pellegrini (400 sl) e Alessia Filippi (1500 sl). "Ho pianto - dice la Pellegrini a caldo - anche oggi, un quarto d'ora prima di fare la gara. Mi sento stanca, un po' di debolezza dopo così tante gare. Mi sorprendo, mi sorprendo di me stessa, avrei firmato se me l'avessero detto perché pensavo di fare al massimo un decimo meno di ieri. Domani metterò anima e corpo per la staffetta, ma per quest'anno le mie gare singolo finiscono qui. Non riesco mai a esultare come vorrei, ma forse non è nel mio carattere". La commozione della fuoriclasse continua anche dopo la premiazione: "E' una favola di cui non capisco ancora niente, mi ha chiamato anche il presidente del Consiglio. Spero di avere fatto divertire il pubblico, ma penso proprio di sì".La commozione diventa qualcosa di diverso in conferenza stampa. "Sono la migliore atleta italiana di sempre - dice Federica -. Lo dico senza falsa modestia, e non credo ci siano più dubbi come quelli che c'erano qualche record del mondo fa. Dopo il primato stabilito oggi, sono arrivata a 10 mondiali prima dei 21 anni. Ho vinto un oro olimpico e due medaglie iridate qui, perciò penso davvero di esserlo. Dopo queste gare sono distrutta fisicamente e psicologicamente. I tempi che ho fatto qui a Roma hanno davvero sorpreso anche me: ho lavorato molto sui 400, ma non avrei mai pensato di poter scendere sotto i 4', così come non pensavo di andare così veloce sui 200. Battere gli uomini? Ancora no, ma posso avvicinarmi". (gazzetta.it)
_Gli aggettivi erano finiti da un pezzo. Ora cominciano a scarseggiare anche le parole: impressionante la superiorità di Federica Pellegrini (e basta parlare di costumi!). Qui siamo di fronte a un'atleta unica, di quelle che nascono una volta ogni 50 anni, un gigante che a soli 21 anni ha compiuto imprese che resteranno nella storia molto, molto a lungo. E se questi dovevano essere i Mondiali di Phelps, sicuramente sono i mondiali di Fede, l'aliena.
Perché nulla ci toglie dalla testa che se fosse americana, ora di lei parlerebbero in ogni parte del mondo come di un Phenomeno. E gli States la fotograferebbero vicino a Obama come grande simbolo di integrazione e di successo sportivo. Qui ci si accapiglia sui costumi, e sui dubbi. Va beh... torniamo in Italia, forse inconsapevoli di quanto la nostra Fede valga davvero.
La straordinaria potenza della sua azione nei 200 stile libero ha dell'incredibile. Lineare, costante, continua, sempre in crescendo. Mai un cedimento, mai una virata imperfetta, sempre in trazione. Quasi in scioltezza. Abbiamo finito le parole dicevamo.., ma persino lei a fine gara ammetterà di essere sorpresa di se stessa: "Ci avrei messo la firma se me l'avessero detto, pensavo di fare al massimo un decimo meno di ieri. Ma sentivo che stavo andando veloce, e non ho smesso di attaccare e di spingere". Spinge Federica, spinge dall'inizio alla fine: quando la Vollmer è dietro di lei, e dunque praticamente fin da subito, spinge quando alla prima virata la tiene a un paio di decimi, raddoppiando a ogni giro il suo distacco. Altro giro, altro regalo: l'americana dopo i 100 metri si rassegna a litigare il secondo posto con la connazionale Schmitt, che alla fine avrà la meglio. E mentre queste due splendide nuotatrici si accapigliano per i resti con bracciate poderose ma scomposte, Phede, pardon... Fede, va via con una classe immensa, e con la potenza di un motoscafo. Arriva, toccando la piastra per trasformare l'ennesima gara in oro, e record. Il decimo di una carriera già immensa e apparentemente ancora inesauribile. Immensa... E finalmente si scioglie: vorebbe esplodere, ma si contiene. Nel suo sorriso dolce e un po' schivo con il quale saluta mamma e papà in tribuna, nell'occhio lucido con cui risponde alle prime domande, Federica dimostra di avere solo 21 anni. Ed è già così grande..."Non pensavo di abbattere il muro dell'1.53". Prima della gara ho pianto, mi sentivo un po' di debolezza addosso. E' sorprendente, me lo dico da sola, ma per oggi lo posso fare. Ora finalmente potrò rendermi conto di quello che ho fatto". Se non te ne rendi conto Fede te lo diciamo noi. Hai reso il nostro paese un pochino più grande, un pochino più internazionale, un pochino più competitivo. E credici, in questo periodo gioie come questa aiutano tanto. (eurosport.it)

Oro e record del mondo nei 200 SL per la Pellegrini (in aggiornamento)

Non basta il record italiano in 48"04 per Filippo Magnini per qualificarsi per la finale dei 100 metri stile libero maschili. L'ormai ex campione del mondo, che si è migliorato di 7 centesimi, si è piazzato al nono posto nelle semifinali e resta così beffato: non entra nei primi otto che giovedì si giocheranno le medaglie. Il miglior tempo è stato ottenuto dal francese Alain Bernard con 47"27.Michael Phelps risorge e, dopo la sconfitta martedì nei 200 sl, si prende l'oro e il primato mondiale dei 200 farfalla con il tempo di 1'51"51. La russa Anastasia Zueva realizza in semifinale il nuovo record del mondo dei 50 dorso femminili con il tempo di 27"38, strappandolo alla tedesca Daniela Samulski che l'aveva stabilito pochi minuti prima nell'altra semifinale con un centesimo in più. Elena Gemo ha fallito la qualificazione alla finale dei 50 dorso. L'azzurra ha ottenuto il 16° e ultimo tempo in semifinale. (repubblica.it)

28.7.09

L'Italia delle donne. Pellegrini ancora record

Federica Pellegrini ha stabilito il nuovo record mondiale dei 200 stile libero femminili. L’azzurra ha dominato in 1’53''67 la prima semifinale ai Mondiali di Roma 2009. La veneta ha migliorato il suo precedente record di 1’54''47 stabilito lo scorso 8 marzo agli Assoluti primaverili di Riccione.
«Oggi mi sono rimessa in linea, prima avevo ancora i 400 nelle braccia». È il commento a caldo, dai microfoni di RaiSport, di Federica Pellegrini dopo aver vinto la semifinale dei 200 sl donne a ritmo di nuovo primato del mondo. «Sono un’atleta modello - dice ancora, scherzando, la Pellegrini -. Che bello aver fatto il mio nono record del mondo prima dei 21 anni... Ora però non dite che il mio primato è imbattibile, è meglio stare con il profilo basso. In acqua è il mio unico modo di sfogarmi, e spero di farlo sempre meglio». La veneta chiude rendendo omaggio ad un’altra azzurra: «Complimenti ad Alessia Filippi - dice -. E vorrei anche dire che non è mai uscito dalla mia bocca che farò gli 800, anzi non sono sicura di farli, e ora penso solo alla finale di domani». (Fonte: La Stampa di Torino)

Inchino mondiale

Alessia Filippi ha vinto la medaglia d’oro nei 1500 stile libero femminili ai Mondiali di Roma 2009. L’azzurra ha trionfato in 15’44"93, nuovo record della manifestazione, precedendo la danese Lotte Friis (15’46"30) e la rumena Camelia Alina Potec (15’55"63).
La Filippi è partita con un’andatura controllata in una gara in cui la Friis ha fatto da battistrada davanti alla Potec. La danese è passata ai 400 metri in 4’09"29, l’azzurra in 4’12"30. La Filippi ha dato inizio ad una progressione irresistibile che agli 800 metri ha fruttato il secondo posto provvisorio, a meno di 2 secondi dalla leader. L’aggancio si è materializzato ai 950 metri (Friis avanti di 0"56) e il sorpasso è diventato realtà ai 1000 metri, con la Filippi in testa di 0"01: pochissimo, ma abbastanza per far esplodere il pubblico del Foro Italico.
La romana ha continuato a spingere e ha incrementato il vantaggio (1"92 ai 1200 metri), spegnendo ogni velleità di rimonta della Friis, che alla fine si è dovuta accontentare dell’argento davanti alla Potec. La Filippi regala all’Italia il terzo oro e l’ottava medaglia complessiva nella rassegna iridata. «Mi raccomando: adesso cantate tutti l’inno con me». È l’appello scherzoso che una sorridente Alessia Filippi ha fatto subito dopo la sua gara vittoriosa dai microfoni di RaiSport.
«Ho fatto la gara perfetta - ha aggiunto la nuotatrice romana oro nei 1500 s.l. -. Sono sbalordita a dir poco, davanti al mio pubblico volevo emozionare ed emozionarmi, e l’ho fatto. Questa medaglia la volevo, ai mille metri mentre nuotavo me lo sono detta , e sono andata a prenderla». (La Stampa di Torino)

27.7.09

Forza Felipe!

Buone notizie dall'Ungheria: i medici di Felipe Massa hanno fermato la sedazione e il brasiliano per la prima volta ha parlato rispondendo correttamente ad alcune semplici domande. Gli è stata tolta la ventilazione artificiale e il drenaggio che aveva in testa e non sarà più sedato. L'ospedale ha inoltre comunicato che non diramerà più notizie sullo stato di salute del pilota, lasciando alla volontà della famiglia e della Ferrari ulteriori comunicazioni. Ha dato esito negativo, confermando quindi che non ci sono danni cerebrali, la nuova Tac alla quale è stato sottoposto oggi Felipe Massa all'ospedale di Budapest. Per quanto riguarda la lieve lesione al nervo ottico, è confermato che si dovrà aspettare quando il pilota potrà aprire completamente gli occhi per stabilire se ci sono danni. Il pilota brasiliano è ricoverato da sabato per le conseguenze di un incidente in qualifica, quando è stato colpito sulla parte alta sinistra del casco da una molla di ammortizzatore persa dalla Brawn GP del connazionale Rubens Barrichello che lo precedeva in pista. "Morfologicamente" l'occhio non evidenzia danni, ma non si conosce la funzionalità residua. Secondo il professor Robert Veres, uno dei medici che hanno partecipato all'operazione, il pilota avrebbe riportato una lieve lesione al nervo ottico sinistro. Ma Massa , secondo un portavoce del ministero della difesa ungherese, proprietario dell'ospedale Aek di Budapest, risponde attivamente alle domande e alle sollecitazioni e muovere coerentemente gli arti, segno che la sofferenza cerebrale non ha prodotto consistenti danni. Altri esami, ha aggiunto, stanno dando esiti rassicuranti, e la prossima Tac dovrebbe consentire di sciogliere la prognosi. E conferme in tal senso arrivano anche da Istvan Bocskai, portavoce del ministero della Difesa ungherese, che ha parlato alla tv magiara: "Si sveglia sempre più spesso dalla sedazione. È in grado di comunicare, reagisce quando qualcuno gli parla. Siamo ottimisti, speriamo che il lento recupero stia iniziando". Secondo il portavoce, gli esami effettuati nelle ultime ore hanno fornito risultati "rassicuranti". Nell'ospedale hanno passato la notte la moglie Raffaela, incinta del loro primo figlio, e i genitori. Di reazione: al fratello Dudu, che provava a fermarlo mentre metteva la mano sul tubo infilato nel naso, ha risposto con uno scatto di rabbia, e un "lascia stare la mia mano". E poi: "Ma che ci faccio qui in ospedale?". Al medico di guardia, Massa ha chiesto: "Cosa è successo? Perchè sono qui?". Il padre di Felipe è ottimista: "Sono sicuro che quanto prima si riprenderà del tutto", ha parlato a O Globo. La moglie Raffaella, al suo 5° mese di gravidanza, rivolgendosi al "popolo brasiliano", ha assicurato: "La catena di preghiere in corso nel Paese è di molto aiuto per il recupero di Felipe. È necessario ringraziare Dio che lo ha salvato da una situazione che poteva essergli fatale. Adesso sta bene e sicuramente tornerà a pilotare la sua auto rossa nelle piste di tutto il mondo". Il padre Titonio ha invitato i brasiliani "a continuare a pregare" e ha ringraziato "tutti i tifosi di Felipe e della Ferrari che ci stanno appoggiando". Il fratello Dudu ha assicurato: "Tra non molto lascerà la clinica, tornerà a ridere e lo vedremo nuovamente alla guida della rossa Ferrari con il suo casco giallo-verde". Il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo, arrivato a Budapest con un volo privato, ha raggiunto l'ospedale Aek della capitale ungherese per fare visita a Felipe. Montezemolo è arrivato a bordo di un'auto scura, scortato dalla polizia, come era successo ai familiari del brasiliano ieri mattina, ed è stato fatto entrare da un ingresso secondario dell'ospedale. All'uscita ha detto: "L'importante è recuperare l'uomo più che il pilota. Domenicali oggi torna a Maranello con me, ma domani sarà di nuovo qui da Felipe". Detto che la priorità della scuderia al momento è la salute di Massa, ha poi aggiunto che la squadra "non aspetterà troppo" prima di decidere chi sarà a rimpiazzarlo. Felipe Massa potrebbe essere trasferito alla fine della settimana dall'ospedale AEK di Budapest alla clinica parigina Pitiè-Salpetriere. Lo afferma la tv brasiliana Globo. Secondo TV Globo, a sollecitare il trasferimento del driver brasiliano è stato Jean Todt, ex team principal della Ferrari e padre di Nicolas, l'agente di Massa. La clinica Pitiè-Salpetriere è gestita dal professor Gerard Saillant, il traumatologo che è anche consulente della Federazione internazionale dell'automobile. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

Alessia Filippi comincia bene

Dopo il delirio per Federica Pellegrini, che ha sbancato nei 400 sl con un fenomenale record da 3’59"15, la seconda giornata dei Mondiali si è aperta nel segno di Alessia Filippi, che nella batteria dei 1500 sl ha cominciato a costruire una possibile medaglia per la quale, però, bisogna attendere martedì. La romana ha chiuso in 16’04"84, il quarto tempo dopo quello della danese Lotte Friis (15’58"23), della sorprendente cilena Kobrich (15’58"75) e della romena Potec (16’02"21). Dopo la gara la vicecampionessa olimpica azzurra è apparsa tranquilla e soddisfatta: "Ho fatto la gara che avevo pianificato col mio allenatore Cesare Butini, e vedrete in finale un’altra Filippi. Sono migliorata in tutti gli aspetti, soprattutto sotto il profilo psicologico e punterò decisamente all’oro". Mirco Di Tora ha realizzato - Pellegrini a parte - il primo record italiano del gruppo azzurro nei 100 dorso in 53"77 (25"95 il passaggio), tempo che è l’undicesimo della batteria e con il quale ha raggiunto le semifinali, in programma stasera. Il precedente primato apparteneva allo stesso bolognese in 54"05 e che risaliva all’Olimpiade di Pechino. Un ottimo riscontro per uno dei talenti emergenti del nuoto. Solo 29° Damiano Lestingi, che è più un duecentista, autore di 54"77. Il più veloce è stato lo spagnolo ed ex primatista Aschwin Wildeboer in 52"93, col record dei campionati, davanti a Ryosuke Irie, a 7 centesimi; seguono in tre con lo stesso 53"08: l’inglese Tanckock, l’altro giapponese Koga e il primatista americano Aaron Peirsol. La sedicenne Ilaria Scarcella vince l’emozione dell’impatto e ottiene l’ottavo crono della batteria dei 100 rana in 1’07"23: la genovese che ha un personale di 1’06"86 può dunque migliorare ancora in semifinale. Le più veloci sono state l’americana Rebecca Soni in 1’05"66, record dei campionati, seguita dalla russa Yulya Efimova (1’06"42) e dall’austriaca Mirna Jukic, medagliata olimpica, autrice di 1’06"58. Anche l’altra azzurra in gara, Chiara Boggiatto, si qualifica con il 12° tempo in 1’07"42. Nei 200 stile libero, Paul Biedermann, reduce dall’oro con record mondiale nei 400 sl col quale ha messo fine al regno di Thorpe in 3’40"07, ha ottenuto il primo tempo in 1’45"30, davanti al mitico Micheal Phelps, che ha nuotato in 1’45"60 e all’emergente russo Izotov in 1’45"86. Si qualifica col 13° tempo Emiliano Brembilla tornato a nuotare per un centesimo sotto l’1’47", ma potrebbe optare per la rinuncia dovendo gestire le forze in vista della 4x200. Solo 19° Gianluca Maglia, autore di 1’47"64: una buona indicazione comunque in vista della staffetta. Entrambe eliminate le due dorsiste azzurre dei 100: Elena Gemo è 19ª in 1’01"10 (serviva il record italiano di 1’00"10 per qualificarsi), Valentina De Nardi è 21ª in 1’01"46. La migliore è stata l’inglese Spofforth in 58"78, davanti alla russa Zueva (59"01) e all’olimpionica dello Zimbabwe Kirsty Coventry (58"78). (Fonte: La Gazzetta dello Sport)

26.7.09

Chapeau Federica

_Federica Pellegrini ha vinto i 400 stile libero dei Mondiali sfondando il muro dei 4 minuti. Un’impresa storica. Federica ha nuotato in 3’59"15, migliorando nettamente il primato di 4’00"41 che aveva stabilito a Pescara il 27 giugno scorso durante i Giochi del Mediterraneo. Quel muro era stato rotto dallo statunitense Rick DeMont nei Mondiali di Belgrado 36 anni fa. Dopo 36 anni Federica lo ha uguagliato. Federica Pellegrini, che al mattino era stata la migliore in batteria, ha fatto gara di testa. Ha tenuto a bada le temibili inglesi Jackson e Adlington, distribuendo benissimo lo sforzo: ha segnato 58"66 ai cento, 1’59"42 a metà gara, 2’59"93 ai 300 e ha chiuso con un ultimo cento da 59"22. Ha toccato con tre metri sulla Jackson, 4’00"60, che era seguita da vicino dalla Adlington, 4’00"79. Le altre erano lontanissime. "Ne ho passate di tutti i colori in questi giorni, a un certo punto pensavo proprio di avere perso la speranza - le sue parole a caldo a fine gara. Oggi pomeriggio pensavo di avere la febbre, per fortuna l'acqua fredda della vasca me l'ha fatta calare. E' una gara davvero difficile, più mentalmente che fisicamente per me. Sono contento di avercela fatta, specie sotto i quattro minuti. Ti puoi allenare benissimo tutto l'anno, ma se non arrivi al 100% di testa non ce la fai". Per l’Italia è la seconda medaglia d’oro conquistata ai Mondiali da una nuotatrice italiana, dopo la vittoria di Novella Calligaris sugli 800 nella prima edizione a Belgrado nel 1973. Alla fine della giornata gli azzurri della staffetta veloce si sono piazzati quinti in una gara bellissima sul piano agonistico. I russi, infatti, hanno rischiato la clamorosa sorpresa, superati solo nell’ultima vasca dagli statunitensi, che hanno schierato l’invincibile Phelps: 3’09"21 per gli statunitensi, 3’05"52 per i russi, mentre i francesi, nonostante Bernard - 46"46 in seconda frazione - sono finiti terzi in 3’09"89. Gli azzurri, penalizzati da una modesta prima frazione di Calvi, 49"03, hanno dovuto sempre inseguire con Galenda, 47"60, il giovane eccellente Orsi, 47"91, e Magnini, 47"39, che ha recuperato due posizioni. Hanno chiuso in 3’11"93, battuti anche dai brasiliani. Phelps, 47"78, ha perso nettamente il duello col brasiliano Cielo, 47"09, ma ha tenuto in corsa gli americani che hanno avuto Lochte, 47"03, Grevers, 47"61, e Adrian, 46"79, il più veloce nell’anchor-leg e, alla prova dei fatti, decisivo. C’è stata una pioggia di primati del mondo, ben 6. La tedesca Britta Steffen ha destato sensazione polverizzando il primato del mondo dei 100 stile libero, nuotando accanto alla grande rivale australiana Lisbeth Trickett in prima frazione di staffetta, ha segnato 52"22. L’australiana ha toccato in 52"62 Le tedesche, però sono state sconfitte di 11 centesimi dalle olandesi Dekker, Kromowidjojo, Heemskerk e Veldhuis, che, con 3’31"72 hanno stabilito il nuovo record del mondo. Nella finale dei 400 stile libero il tedesco Paul Biedermann, 22 anni, ha vinto battendo il leggendario primato del mondo di Ian Thorpe. Ha nuotato in 3’40"07, migliorando di un centesimo il record che ’australiano aveva stabilito a Manchester il 30 luglio 2002. Biedermann ha condotto una gara perfetta. Ha lasciato sfogare il canadese Cochrane, primo per metà gara. Terzo ai 300 dietro a Mellouli e al cinese Zhang Lin, ha superato il cinese nella penultima vasca, poi ha folgorato Mellouli con’ultima vasca eccezionale da 25"77. Ha toccato in 3’40"07 contro 3’41"11 di Mellouli e 3’41"35 di Zhang Lin. Ecco il passo di Biedermann: 54"42 ai 100, 1’51"02 a metà gara, 2’47"13 ai 300. Nelle semifinali dei 100 farfalla la svedese Sarah Sjöstrom, classe 1993, ha battuto il più vecchio record del mondo, stabilito da Inge De Bruijn il 17 settembro 2000 a Sydney: ha nuotato in 56"44 contro 56"61 dell’olandese. La Sjöstrom, partita con la track-start, è passata lenta in 27"12, sesta - contro 26"67 della De Bruijn - poi ha superato tutti con una seconda vasca da 29"32. Non una delle sue rivali è scesa sotto i 30 secondi. Ha destato sorpresa l’eliminazione dell’olandese Veldhuis, che era la seconda nelle liste mondiali. Nella seconda semifinale dei 200 misti femminili la statunitense Ariana Kukors, 20 anni, ha battuto l’australiana Stephanie Rice, olimpionica di Pechino, strappandole il record del mondo. La Kukors ha nuotato in 2’07"03, migliorando di 1"42 il vecchio primato. Ha segnato questi tempi: 27"94 a farfalla, 31"95 a dorso, 36"58 a rana, 30"56 in libero. La Rice, superiore solo nella farfalla, si è difesa con onore, nuotando in 2’08"68. Francesca Segat, 2’12"34, tredicesimo tempo, è rimasta fuori dalla finale. Nelle semifinali dei 50 farfalla i migliori sono stati lo spagnolo Munoz, 22"68, e il serbo Cavic, 22"75. In quelle dei 100 rana lo statunitense Shanteau, con 58"96, ha stabilito il record dei campionati. Nella pioggia di primati della prima giornata, tra gli azzurri, solo Federica Pellegrini è arrivata al record.(Fonte: Gazzetta dello Sport)

Massa: sta meglio

Felipe Massa, dopo una notte di sedazione per le conseguenze dell'incidente durante le qualifiche di ieri del Gp di Ungheria, in cui ha subito la frattura dell'osso sovraorbitale sinistro e una commozione cerebrale, questa mattina è stato svegliato e starebbe bene. In mattinata sottoporranno il pilota ad una Tac per accertare le condizioni cerebrali e definire l'esatta condizione clinica. Esito positivo, fanno sapere dalla Ferrari, e condizioni soddisfacenti: l'esame clinico, in attesa di un bollettino medico ufficiale, non avrebbe rilevato lesioni cerebrali.
Massa in mattinata è stato svegliato dal coma farmacologico e i suoi parametri sono risultati positivi. Era cosciente, anche se non poteva parlare perché intubato.
Secondo il medico della Toyota, Ceccarelli, che avrebbe parlato col medico della Ferrari Biffi, Massa starebbe bene. La notizia è stata data dallo stesso medico a RadioRai.
Intanto, i familiari del brasiliano hanno raggiunto l'ospedale alle 10.30: il papà, Luis Antonio, la mamma Ana e la moglie Rafaela, in stato interessante. Dovrebbe partorire a fine novembre il loro primogenito per il quale hanno già deciso il nome: Felipe jr.
Insieme a loro c'era il dottore personale di Felipe, Dino Altmann , anche responsabile medico del circuito di Interlagos. Ad accoglierli c'erano Stefano Domenicali, responsabile della gestione sportiva della Ferrari, che ha spiegato che "le sue condizioni sono stabili", il manager di Massa, Nicholas Todt, e il dottor Gerard Saillant, traumatologo francese che, tra i suoi pazienti, ha avuto Schumacher e Ronaldo.
Nel frattempo si fanno largo due ipotesi per sostituire il brasiliano alla guida della Ferrari: la prima è rappresentata dal collaudatore Genè, mentre l'alternativa sarebbe Bourdais, ex Toro Rosso. (Fonte: Eurosport)

Massa: incidente durante le prove libere

_Un taglio sulla fronte, una lesione ossea sovraorbitale sinistra e una commozione cerebrale: questo era quanto emerso dal primo bollettino medico di Felipe Massa, ricoverato presso l'ospedale Aek di Budapest, dopo l'incidente subìto nel corso delle qualifiche sull'Hungaroring. Dalle immagini televisive, si nota come un detrito (una molla), staccatosi dalla Brawn Gp di Rubens Barrichello, che in quel momento precedeva il ferrarista in pista, abbia colpito violentemente Felipe Massa sul casco: il brasiliano, perso il controllo della propria monoposto, si è poi schiantato a 190 km/h contro le gomme di protezione a bordo-pista. Operato all'arcata sopracciliare per ridurre la frattura, in un primo momento sembrava che le condizioni del pilota brasiliano fossero rassicuranti: Massa era sempre sembrato cosciente, aveva risposto alle domande rivoltegli prima di addormentarsi e la questione sembrava potersi risolversi in tempi relativamente brevi. Poi, nel tardo pomeriggio, i medici dell'ospedale di Budapest hanno disegnato una situazione clinica più grave, che parla espressamente di "lievi danni al cervello", anche se il pilota, come precisato anche da Colajanni, portavoce Ferrari, "non si trova in pericolo di vita". Al fine di evitare allarmismi, Peter Baszo, il responsabile dell'equipe medica che ha operato Felipe Massa ha specificato che, per un quadro più specifico, sarà necessario attendere il passare della notte. "Massa è arrivato in ospedale in stato di incoscienza - ha specificato il medico ungherese - la diagnosi è stata una frattura al cranio con un danno cerebrale. E' stato subito sottoposto a un'operazione. Non ha riportato danni agli occhi, ma un danno al cervello. Ora è in condizioni stabili: è in coma indotto, e respira con l'aiuto di un macchinario. Prima di addormentarsi ha risposto alle nostre domande, ed era in grado di capire. Proveremo a risvegliarlo domani mattina, verso le 10.00, e poi potremo saperne qualcosa di più". (eurosport.it)

_Budapest, 25 luglio 2009 - L’operazione cui è stato sottoposto Felipe Massa questo pomeriggio all’ospedale AEK di Budapest ha avuto un esito positivo. Ora Felipe rimane sotto osservazione in terapia intensiva. Un aggiornamento sulle sue condizioni verrà diffuso domani in tarda mattinata. (Ferrari.com)

25.7.09

Nuoto Libero: Oro con Cleri, Bronzo con la Vitale

_Questa volta nessuna sorpresa, nessun ricorso, e nessun controricorso. Dopo la beffa di 3 giorni fa, quando l'americano Crippen sbucò dal nulla, giocando sul filo del regolamento per soffiare a Valerio Cleri la medaglia di bronzo della 10 km, l'azzurro si prende la rivincita con gli interessi, andando a trionfare nella gara forse più massacrante dell'intero panorama sportivo. L'aveva quasi promesso, 3 giorni fa, al termine di quella sfortunata gara: "Sono arrivato quarto, l'americano non mi ha danneggiato, i ricorsi non mi interesano più di tanto. Preferisco pensare alla 25 km". Una gara impossibile già di suo, resa oggi ancora più massacrante dalle condizioni del mare, agitato da un maestrale che costringe a ritardare la partenza, e che poi accompagna gli atleti per tutte le 5 ore e mezza di gara. Valerio sembra subito in palla, e dimostra fin dall'inizio di voler condurre lo stesso tipo di corsa fatto nella 10 km, nonostante l'esito non felice: in testa al gruppo, a dettare il ritmo, per controllare gli avversari più pericolosi, e approfittare di ogni occasione per allungare. Bracciata dopo bracciata, l'impressione è che la sua condizione vada in crescendo, e che se ne rendano conto anche gli avversari, che iniziano a marcarlo stretto. Tutto inutile, perché quando Valerio decide di rompere gli indugi, con un primo attacco serio a 4 km dal termine, il gruppo dei migliori si sbriciola: solo l'australiano Grimsey resiste, tornando sull'azzurro non senza qualche difficoltà. Gli altri non riescono a cambiar ritmo, la 25 km diventa una fuga a due, con Cleri sempre davanti, e Grimsey che tiene la sua scia. Si va avanti così per un paio di km, poi Valerio riprende ad attaccare prima dell'ultimo giro di boa, senza strappi, aumentando l'intensità delle bracciate. L'australiano resiste, e lo spettro di una beffa allo sprint cominica a profilarsi, ma ai 500 metri il 28enne di Palestrina piazza l'allungo finale, che schianta Grimsey e lo porta solitario all'ingresso del corridoio d'arrivo, dove questa volta ad attenderlo non c'è nessuna sorpresa, ma solo lo striscione d'arrivo, da toccare in tutta calma. Grimsey arriva a 19'', conquistando l'argento, mentre il bronzo va a uno dei favoriti della vigilia, il russo Dyatchin.

_Meduse, onde alte, correnti pesanti, fatica doppia e tante botte: sintetizza così la sua gara, con non poco spirito e quel po' di senso dell'ironia che le è rimasto dopo sei ore di fatica indicibile, Federica Vitale, medaglia di bronzo della 25 chilometri di nuoto femminile al termine di una sfida epica, e ai limiti delle condizioni di mare possibili. La gara di Federica è di sopravvivenza inizialmente, poi di grande dedizione e infine quasi di strenuo coraggio quando alle spalle della tedesca Maurer accende una bella sfida per il secondo posto con la russa Uvarova. La russa taglia il traguardo per prima ma spinta in basso dal moto d'onda non riesce a toccare lo striscione per ben due volte; Federica sì. Seconda sullo striscione, terza sulla linea del traguardo. Alla fine è bronzo, ma Federica è felice lo stesso: "E' stata una gara di grande sofferenza da parte mia. Non ricordo di aver mai preso così tante botte in una gara in vita mia; i primi otto giri sono stati otto giri di botte. Ma alla fine sono stata più dura io. Quando si è trattato di tenere il ritmo di chi stava davanti l'ho fatto, e mi sono riuscita anche ad imporre. Nel finale la fatica è stata tantissima, le onde e le correnti ci hanno messo davvero in grande difficoltà. Ma la soddisfazione è enorme...". Una soddisfazione ancora più intensa per le difficoltà che Federica ha superato nel corso degli ultimi tempi: "L'ultimo anno è stato difficilissimo - dice la nostra quarta medaglia di bronzo di questi mondiali - sei mesi fa ho interrotto una relazione che durava da tre anni. E' stato un dolore che mi ha reso più forte; e poi ho perso mio zio Claudio. E' a lui che dedico questa medaglia. Avrei fatto qualsiasi cosa per salire sul podio qui, a casa. E ora che ci sono riuscita capisco che tanta sofferenza e tanta dedizione sono servite a qualcosa". Drammatiche invece le immagini a fine gara di Martina Grimaldi che esce stremata dall'acqua e viene accompagnata in ambulanza in lacrime per controlli medici più approfonditi: troppa fatica e troppa sfortuna. Un incontro ravvicinato con alcune meduse già al primo giro sembrava doverla portare al ritiro, ma lei ha voluto arrivare fino in fondo. Nonostante tutto...

Contador il giallo dell'uomo bionico

_Disumano. Bionico. Forse finto. Il dominio di Alberto Contador al Giro di Francia suscita gli stessi sospetti che accompagnarono per 7 anni la dittatura di Lance Armstrong, fino a quando L’Equipe non pubblicò, a carriera conclusa, un dossier in cui si rielaboravano le analisi fatte al Tour del 1999 per concludere che il texano si era dopato. Contador è entrato nel mirino dei giornali francesi. Ieri, dopo la vittoria nella cronometro, gli hanno chiesto di spiegare lo strano caso di un corridore che in montagna va con una velocità mai raggiunta e che si dimostra più forte dello specialista Cancellara nella prova contro il tempo, tutt’altra roba, viaggiando oltre i 50 all’ora come un Vespino. Il madrileno ha respinto le domande con un’espressione diversa da quando gli hanno posto interrogativi tipo: «Ti rendi conto di essere forte come Indurain?». Non è respingendo le questioni spinose che Contador stopperà i sospetti. Farebbe una figura migliore se si documentasse per rispondere a tono. Ad esempio potrebbe contestare le conclusioni cui è arrivato martedì su «Liberation» Antoine Vayer, considerato uno specialista della performance. Vayer, che lavorò per la Festina, il team al centro del padre di tutti gli scandali nel Tour 1998, ha calcolato che domenica scorsa lo spagnolo ha salito in 22 minuti e 55 secondi gli 8 chilometri e mezzo per arrivare a Verbier con una pendenza media del 7,5 per cento. Per farlo ha portato il consumo massimale di ossigeno, e quindi l’indice della resistenza, a 99,5 mentre gli atleti di altissimo livello raggiungono raramente 90. La conclusione di Vayer è che soltanto con l’Epo Contador avrebbe potuto riuscirci. «A memoria degli statistici mai nessuno è salito al Tour con quella velocità» ha rincarato Greg LeMond, l’americano che vinse tre edizioni negli anni Ottanta e che commenta per «Le Monde». «Alberto provami che posso credere in te», è stata l’implorazione di LeMond su «Le Monde».
L’atteggiamento dello spagnolo è di chi non deve provare niente. «Può dirci almeno qual è il suo livello di VO2?» (l’indice di massimo consumo di ossigeno calcolato in millilitri per ogni chilo di peso corporeo). Non l’ha detto. Da qui a domenica, ma anche dopo il Tour visto che, come dimostra Di Luca, le cattive abitudini farmaceutiche si scoprono dopo mesi, scommettiamo che non ci sarà conferenza in cui Contador non verrà messo in croce. «Il dubbio è corretto - osserva il professor Antonio Dal Monte, ex direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello sport - anche perché purtroppo nel ciclismo se cerchi spesso scopri. Questo non significa che le conclusioni di Vayer siano inattaccabili. Il risultato non si misura come se fosse un prodotto di laboratorio: sulla prestazione incide la biomeccanica. Nei test Gimondi aveva un indice di consumo massimale di ossigeno di 5 o 6 punti inferiore ai gregari. Eppure andava fortissimo. Scoprii che la potenza che esprimeva sul pedale, grazie all’angolo che si formava con il piede, era superiore alla media, inoltre lui aveva la capacità di cancellare l’effetto frenante creato dal pedale che torna su. Ci sono atleti che sconvolgono i parametri di laboratorio. Magari Contador ha raggiunto quell’anomalo 99,5 di VO2 perché sa esprimere una potenza del 10 o 15 per cento superiore di chi arriva a 90. Il dubbio è lecito ma i dati non provano che sia dopato». (Fonte: La Stampa di Torino)

24.7.09

Cagnotto - Dallapé: è Argento!

_ARGENTO! L'entrata in acqua è perfetta e il pubblico lo evidenzia con un applauso che riempie il villaggio mondiale. Cinesi troppo forti e russe che stavolta non sbagliano, strappando il secondo posto provvisorio alle azzurre. Al terzo tuffo ormai i protagonisti in lotta per il podio sono loro: Cina, Russia e Italia Super Tania Cagnotto e Francesca Dallapé regalano la quarta medaglia in questi campionati mondiali, la seconda per Tania che aveva già vinto il bronzo nel trampolino 3 metri. Le cinesi Guo/Wu conquistano l'oro con 348 punti. Le azzurre terminano con 329.70 punti. Terzo posto e medaglia di bronzo per la coppia russa Julia Pakhalina e Anastasia Pozdniakova con 310.80 punti. Tania e Francesca partono benissimo e mettono subito in chiaro che loro al podio ci credono. La Cagnotto vuole bissare la soddisfazione mondiale del trampolino da 3 metri. A darle forza oggi c'è Francesca Dallapé. Ottimo primo tuffo che lancia la coppia al secondo posto, dietro solo alle irraggiungibili cinesi. Dietro le italiane le russe Julia Pakhalina e Anastasia Pozdniakova. Secondo tuffo che conferma il buon inizio delle italiane.. Il distacco delle cinesi è abbastanza alto, le russe crescono e le nostre resistono. Ancora perfetta l'esibizione di Guo e Wu. Le azzurre stavolta commettono una qualche imprecisione e le russe rimangono al secondo posto. Sotto tono intanto la gara delle tedesche Dieckow e Rittenhouse e delle messicane Sanchez e Espinosa, ormai fuori dalla corsa al podio. Al quarto turno errore incredibile delle russe che perdono completamente il tempo e le azzurre ne approfittano con un tuffo fantastico che le lancia al secondo posto provvisorio. Ormai è battaglia e si gioca tutto all'ultima prova. La Cina ha preso il volo e Tania Cagnotto e Francesca Dallapé si lanciano in piena corsa argento. Ultimo tuffo con l'oro nelle mani delle extraterrestri cinesi . La sfida è tra Italia e Russia per l'argento, con le azzurre in vantaggio dopo l'errore incredibile di Pakhalina/Pozdniakova. Tania e Francesca non sbagliano e lo stadio centrale del nuoto esplode: è argento. Le russe recuperano ma ormai è terzo posto. (eurosport.it)

23.7.09

Roma 2009: aggiornamento tuffi


_Torna sul trampolino il bronzo Tania Cagnotto e lo fa in grande stile. Stavolta in compagnia di Francesca Dallapè nel sincronizzato da tre metri. Grandi favorite, ancora una volta, le cinesi Guo Jingjing e Wu Minxia. Ci sono anche le russe, la già oro Pakhalina e la giovane Pozdniakova. Partono bene le azzurre, con un buon tuffo che gli permette di finire al secondo posto il primo turno. Davanti ci sono le cinesi, brave ma non impeccabili. Le due ucraine Fedorova e Korolyova terze. Il duo russo non parte benissimo. Il secondo tuffo conferma il potenziale delle ragazze italiane, dietro solo alle cinesi e davanti stavolta alle russe più attente. Per una volta le italiane sembrano non sentire la pressione dell'inizio gara. La seconda prova infatti registra voti al di sopra del 9.0.Il terzo tuffo è più complicato dei primi due e qualche sbavatura in partenza condanna le italiane a voti non altissimi. Le cinesi non sbagliano e rimangono in testa e le canadesi sorprendono. Jennifer Abel e Melanie Rinaldi infatti chiudono la prova al terzo posto, davanti quindi alle russe. La battaglia in questa specialità sembra essere più dura, anche perchè le cinesi non sembrano in giornata di grazia. Gli ultimi due tuffi decidono la gara. Non perfette le italiane, soprattutto nell'ultimo turno. Guo e Wu invece super e primo posto assicurato con il complessivo di 342.90. Alto il distacco sulle italiane secondo a 316.20. Le russe confermano i pronostici e terminano in terza posizione con 305.49. Bene anche le messicane Espinosa e Sanchez quarte con 304.50. E canadesi che chiudono in quinta posizione la fase preliminare. Le tedesche partono bene e calano nel finale, per loro un modesto ottavo posto.Appuntamento quindi a domani pomeriggio alle 15 per la finale del tuffo sincro su trampolino da tre metri. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè ci sono, sognare è più che lecito.

_Alexandre Despatie si presenta sul trampolino dei tre metri con l'oro praticamente in mano. Seduto il cinese He Chong attende e spera. Tutto all'ultimo tuffo, il canadese punta su un 3.4 di difficoltà, sbaglia e addio oro tra l'incredulità del team canadese. He è oro con 505.20 di complessivo, Despatie addirittura bronzo con 498.40. Medaglia d'argento per l'ottimo americano Troy Dumas che ipoteca il secondo posto con un paio di tuffi praticamente perfetti. Il penultimo tentativo è un vero e proprio capolavoro che strappa applausi e 9.5 dalla giuria. Argento meritato e battaglia vinta con un complessivo di 490.30 contro il cinese Xinhua Zhang che si ferma a 487.75. Per l'italiano Michele Benedetti un ultimo posto che non lascia certo l'amaro in bocca. Per l'italiano, alla prima apparizione a un mondiale, una qualificazione alla finale dal sapore quasi di medaglia. Michele deve migliorare molto e i margini ci sono, è lo stesso atleta a dichiararlo a fine gara. L'azzurro finisce termina la sua prova finale con un 415.70 di complessivo. Peccato per quel quarto salto completamente sbagliato. Gli ultimi due tuffi presentano imperfezioni soprattutto legate alla pressione psicologica proprio per l'errore commesso. L'italiano infatti fatica a ritrovare equilibrio e coraggio. Rimane comunque l'ottimo inizio di preliminare di ieri e un paio di tuffi oggi oltre l'8.0 di votazione. (fonte: Corriere della Sera)

Adelizzi di Bronzo nel Sincronizzato singolo


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_Terza medaglia di bronzo per l'Italia ai Mondiali di nuoto a Roma. L'ha conquistata la 20enne Beatrice Adelizzi nella disciplina del sincro solo libero. E' la prima medaglia italiana in questa disciplina che, per la Adelizzi, arriva dopo il quarto posto nel solo di due giorni fa. Le prime due posizioni sono state vinte dalla russa Natalia Ishchenko e dalla spagnola Gemma Mengual. Ho dato tutto, e ringrazio il pubblico, perché un accoglienza come quella che ho ricevuto ti sprona. E pensare che nel 2006 ero quinta in Europa, e ora sono terza al mondo, è una bellissima sensazione. Il mio è stato un esercizio costruito con dedizione, con le musiche e i vestiti cercati con attenzione, abbiamo cercato di fare un tributo a Roma e a tutta l'Italia. Tutto l'esercizio è stato mixato da me e dalla mia allenatrice Laura De Renzis". "Ora sono anche sotto antibiotico, perché ieri ho avuto febbre alta, ma non importa. L'esercizio dovevo farlo, e l'importante era esserci mentalmente". La Adelizzi sarà impegnata anche oggi pomeriggio con Giulia Lapi per i preliminari del duo libero. (Fonte: Puntosport.net)

22.7.09

Sincro: un buon 5° posto per la coppia Adelizzi - Lapi

_“Stiamo riscrivendo la storia del nuoto sincronizzato”. Si potrebbero sintetizzare così le parole delle azzurre dopo il quarto posto di ieri nel solo tecnico di Beatrice Adelizzi e il quinto di oggi raggiunto dalla coppia Beatrice Adelizzi-Giulia Lapi nella finale del duo tecnico. Nella piscina dello stadio Pietrangeli stamattina il duo italiano ha superato il Canada, si è collocato al quinto posto al mondo, e pur non totalizzando il punteggio record ha ottenuto un soddisfacente 93.834. “Quanto basta per stare davanti”, sorride il Ct Laura De Renzis. Le canadesi sono finite a un millessimo di punto e fino a due anni fa erano molto più avanti in classifica. Il Giappone, battuto ieri nel singolo, è stato quarto con una manciata di punti in più (94.333). “Adesso siamo cosapevoli che Giappone e Canada sono alla nostra portata. Oggi però l’ersercizio delle giapponesi è stato forse meno bello di quello delle altre ma molto preciso tecnicamente”, ha detto De Renzis a fine gara. “Beatrice ed io – spiega Giulia Lapi – ci siamo trovate subito bene insieme. Siamo in coppia da tre anni e dividiamo anche la stessa camera”. “Siamo come sorelle”, aggiunge Beatrice Adelizzi. “Siamo contente che esistano i millesimi di punto anche nel nuoto sincronizzato – sorride Adelizzi – perchè oggi sono stati determinanti e a nostro favore. Mi fa piacere che i giornali parlino di me perchè in questo modo il nuoto sincronizzato acquista visibilità”. Campionesse del mondo le russe Anastasia Davydova e Svetlana Romashina con 98.667punti. "Siamo molto contente sia della nostra prestazione che del nostro risultato – ha commentato Davyodva - e dopo le eliminatorie di ieri sapevamo già che le nostre avversarie erano lontane. La medaglia d'oro è quello che volevamo. Ovviamente un ottimo risultato". Seconde le spagnole Andrea Fuentes e Gemma Mengual con 97.333 e terze le gemelle cinesi Tingting Jiang e Venven Jiang con 95.667. La Nazionale italiana fa festa. Atleti, tecnici e dirigenti si abbracciano a bordo vasca. Foto, interviste, strette di mano. Laura De Renzis si intrattiene volentieri a parlare. “Risultato storico. Non avevamo mai battuto il Canada. Rispetto alle Olimpiadi le ragazze hanno cambiato un passaggio di gambe e hanno esitato nel barracuda finale. Prima d’ora il risultato migliore era stato il sesto posto di Melbourne ’07. Devo dire che un po’ me lo aspettavo. Ero consapevole dei nostri miglioramenti e lo erano anche le ragazze. Non abbiamo stabilito il nostro record di punteggio soltanto perchè oggi il criterio di giudizio è stato più basso del solito. Ma lo è stato per tutti. Ogni giornata è diversa dall’altra”. A chi le chiede se sia un vantaggio esibirsi per ultime risponde di si. “Certo ma dipende anche da come sono andate le altre. Ci si può regolare. Nessuna pressione psicologica particolare”. Nelle eliminatorie del libero combinato la squadra azzurra, formata da Bellaria, Bigi, Bozzo, Fiorentini, Flamini, Lapi, Perrupato, Re, Schiesaro e Sgarzi, è arrivata quarta con il punteggio di 95.000. La finale è prevista per domani alle 11. (Fonte: Gazzetta dello Sport)